Novecento
Per circa
dieci anni i rapporti tra U.S.A. e U.R.S.S., sono stati caratterizzati dalla
Guerra fredda che consisteva in un conflitto politico e diplomatico.
Nella
Guerra fredda non venivano usate le armi, ma si temeva che le due superpotenze
rivali, comandate dall’Americano Truman e dal Russo Stalin, portassero ad una
Terza guerra mondiale.
Le
due superpotenze si accusavano a vicenda: l’U.R.S.S. era accusata di esportare
il Comunismo in tutto il mondo; mentre gli U.S.A. erano accusati di voler
distruggere la società socialista.
La
guerra fredda ebbe come conseguenza la divisione dell’Europa e del mondo in
due blocchi politico-militari: a Occidente c’erano gli Americani, ad Oriente i
Russi.
La
Germania fu divisa in due: la Repubblica Democratica Tedesca e la Repubblica
Federale Tedesca, Berlino fu divisa in due zone, a separarle fu eretto un muro.
Verso
la metà degli anni Cinquanta è finita la Guerra fredda ed è iniziato un lungo
periodo in cui le due superpotenze hanno cercato di stabilire rapporti più
amichevoli.
(Gioele, Simone, Stefano)
Il 4 ottobre 1957, il mondo apprese una notizia che riempì tutti di stupore e
ammirazione: l’Unione Sovietica aveva lanciato il primo satellite artificiale
della Terra, in russo “Sputnik”, cioè compagno di viaggio.
Quella data segnò l’inizio dell’era spaziale, quella in cui l’uomo
ha iniziato la conquista degli altri pianeti.
Al grandioso successo sovietico, ne seguirono altri anche da parte degli
Stati Uniti.
Il 13 settembre 1959 un razzo cosmico sovietico raggiunse, per la prima
volta, la Luna. Il 12 aprile 1961, l’URSS segnò una nuova importantissima
tappa nella conquista dello spazio, per la prima volta una navicella spaziale
con a bordo Yuri Gagarin, compì un volo orbitale intorno alla Terra. Poco tempo
dopo, precisamente il 6 e il 7 agosto del 1961, un’altra capsula spaziale, con
a bordo il sovietico German Titov, compì 18 orbite intorno al nostro pianeta.
Gli Stati Uniti, che si erano lasciati sorprendere e superare
dall’Unione Sovietica nella conquista dello spazio, accorciarono le distanze:
il 20 febbraio 1962 l’americano John Glenn, compì 3 orbite intorno al globo.
Il 21 luglio 1969 gli Americani Armstrong e Aldrin, misero,per la prima
volta, il piede sul suolo lunare.
Da allora le spedizioni spaziali sono continuate e, spesso, si vede
attuata una consolante collaborazione tra Americani e Russi, il tutto a
vantaggio del progresso scientifico.
(Elisa)
La guerra del Vietnam
La
Penisola Indocinese è diventata, nel dopoguerra, una delle regioni più
tormentate del mondo, perché la lotta per l’indipendenza nazionale, i
contrasti tra le superpotenze e la rivalità tra i popoli della regione, hanno
provocato una serie di conflitti militari e sociali.
Particolarmente
lunga e sanguinosa è stata la Guerra del Vietnam, che ha sconvolto la regione
per trenta anni, dal 1945 al 1975. Questa guerra si è conclusa con la
formazione della Repubblica Socialista Vietnamita, legata all’Unione
Sovietica.
Il
Vietnam, dopo il 1945, era stato diviso dalle grandi potenze in due zone: il
nord, controllato da un esercito di liberazione diretto da un capo comunista; il
sud, controllato dai Francesi.
Nel
1954 il nord riuscì a sconfiggere i Francesi che dovettero abbandonare
definitivamente la regione. Nello stesso anno si riunì a Ginevra una conferenza
delle grandi potenze, che decisero di mantenere il Vietnam diviso in due
regioni.
Gli
Stati Uniti rafforzarono i governi del sud, per paura di una vittoria delle
forze comuniste che si trovavano al nord.
Il
conflitto diventò una guerra vera e propria negli anni Sessanta. Negli Stati
Uniti ci furono numerose dimostrazioni pacifiste perché i giovani non volevano
andare a morire in Vietnam.
Negli
anni Settanta il Presidente americano Nixon, viste le enormi spese e le gravi
perdite umane; decise di aprire le trattative con il Vietam del nord.
Nel
1975, i comunisti conquistarono la capitale del Vietnam del sud e riunificarono
tutto il Paese.
(Paolo, Gabriele, Alessandro)
Le guerre tra Arabi e Israeliani
La
Palestina era stata abitata per secoli da popolazioni arabe. Alla fine dell’
‘800, gli Israeliani, che erano dispersi in diversi Stati d’Europa,
iniziarono a emigrare verso la Palestina.
Il
loro obiettivo era ricostruire lo Stato di Israele. Ma, nel 1948, quando gli
Ebrei proclamarono la creazione dello Stato di Israele, gli Arabi attaccarono il
nuovo Stato.
La
loro sconfitta provocò l’emigrazione, negli Stati arabi, di circa 700.000
Palestinesi.
Il
secondo conflitto tra gli Arabi e gli Israeliani ci fu nel 1956, ma le truppe
arabe si ritirarono.
Le
altre due guerre sono scoppiate nel 1967 e nel 1973 e, in seguito a questi due
conflitti, Israele ha occupato territori della Giordania, della Siria e
dell’Egitto.
Intanto
i Palestinesi cacciati dalla loro terra avevano fondato L’Organizzazione per
la Liberazione della Palestina (OLP), che, in questi ultimi anni, ha organizzato
diverse guerriglie contro gli Israeliani che hanno risposto con bombardamenti
dei campi profughi dei Palestinesi.
La
situazione è difficile perché, da un lato i Palestinesi non vogliono
riconoscere Israele, dall’altro gli Israeliani non accettano il diritto dei
Palestinesi ad una propria patria.
(Joshua,
Giordano)
Il Medio Oriente
Dopo la Seconda guerra mondiale, il Medio Oriente è diventato una regione
agitata e violenta, dove sono scoppiati numerosi conflitti.
Qui ci sono, inoltre, i più ricchi giacimenti di petrolio della Terra e,
data la sua cruciale posizione, questa terra ha fatto nascere attriti tra le
grandi potenze.
Il più grande conflitto del Medio Oriente è scoppiato tra Arabi e
Israeliani ed è sfociato in quattro guerre internazionali che hanno provocato
la distruzione dello Stato del Libano.
Un altro grande conflitto è scoppiato nel Golfo Persico, tra il 1978 e
il 1991, a causa della Rivoluzione Islamica Sciita, scoppiata in Iran e guidata
da Ayatollah Khameini.
L’Iraq, per paura di perdere la sua religione, ha dichiarato guerra
all’Iran. L’invasione dell’Iran, da parte dell’Iraq ha provocato
l’intervento dell’ONU, facendo scoppiare la Guerra del Golfo.
Dopo
la fine del conflitto tra Iran e Iraq (1988) e il ritiro dall’Afghanistan
delle truppe sovietiche, i problemi sono di nuovo esplosi negli anni Novanta,
nella cosiddetta Guerra del Golfo.
La causa di quest’ultima guerra è stata l’invasione del Kuwait
(1990) da parte di Saddam Hussein, un dittatore iracheno che voleva prendersi i
ricchi giacimenti di petrolio del piccolo stato arabo e il potere politico e
militare di tutta la regione.
L’invasione ha provocato la condanna dell’ONU e l’invasione
della penisola arabica di un esercito internazionale guidato dagli Stati Uniti.
Per convincere Saddam a ritirarsi, l’ONU ha imposto pesanti sanzioni
economiche all’Iraq. Inoltre, nel gennaio del 1991, ha autorizzato
l’esercito a intervenire militarmente.
Così sono iniziate le proteste dei pacifisti internazionali che
chiedevano di risolvere il conflitto con le trattative diplomatiche. La guerra
è stata breve ma molto violenta e distruttiva, a causa dei mezzi bellici più
avanzati di cui dispongono oggi gli Stati occidentali.
Questa guerra ha permesso agli Stati industrializzati di mantenere il
controllo di questa regione. Però i costi umani sono stati altissimi e anche i
disastri ambientali.
(Matteo, Luca)
Nell’anno
1999 è scoppiata la guerra nel Kosovo, a causa degli avvenimenti conseguenti
alla caduta del muro di Berlino e del regime comunista in Unione Sovietica.
Nel Kosovo c’era, già dai tempi di Tito, una grande presenza di persone
albanesi. In seguito alla guerra in Jugoslavia, in Kosovo si sono rifugiati
profughi serbi, i quali in un primo tempo, avevano affollato la periferia di
Belgrado.
Successivamente, era nato un movimento di opposizione al regime di
Milosevic, mentre in Kosovo, si era organizzato un movimento indipendentista
albanese, sostenuto dagli Stati Uniti.
La dura repressione di Milosevic nei confronti di questo movimento, ha
portato prima, ad un tentativo di pacificazione da parte delle potenze
internazionali, e successivamente all’intervento militare aereo da parte della
Nato, sul territorio serbo.
Milioni di profughi kosovari sono fuggiti di fronte alla guerra. Le
maggiori città serbe sono state bombardate e distrutte.
Anche il Kosovo è stato bombardato e la capitale, Pristina, è stata per
lo più distrutta.
L’esodo dei profughi è stato molto doloroso e ha anche causato seri
problemi anche ai Paesi confinanti.
(Riccardo, Simone)
L’Europa unita
Dopo La
Seconda guerra mondiale, molte persone cominciarono a pensare ad
un’unificazione dell’Europa, per assicurare la pace.
Nel
1957 venne istituita la CEE, la comunità Economica Europea,di cui facevano
parte il Belgio, l’Olanda, la Germania occidentale, il Lussemburgo, la Francia
e l’Italia.
Qualche
anno dopo si unirono la Gran Bretagna, l’Irlanda, la Danimarca, la Grecia, la
Spagna e il Portogallo.
Nel
1992 questi Paesi costituirono l’Unione Europea e, nel 1995, vi si unirono
Austria, Finlandia e Svezia.
Tutti
i cittadini degli Stati dell’Unione Europea, possono viaggiare liberamente da
uno stato all’altro e possono far circolare la merce senza pagare le tasse
doganali.
Questa
unione ha stabilito l’introduzione della moneta unica.
(Ilaria, Claudia)
Già
durante la Seconda guerra mondiale, gli Stati alleati contro le potenze
dell’asse, avevano affermato la necessità di creare al più presto
un’organizzazione internazionale per il mantenimento della pace
internazionale.
Questa
organizzazione è nata nel 1945, grazie ad un accordo firmato a San Francisco, e
prende il nome di Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
L’ONU
ha sede a New York e oggi vi fanno parte quasi tutti gli Stati del mondo. Il suo
scopo è quello di mantenere la pace e di promuovere la collaborazione tra i
popoli.
In
questi ultimi decenni, ci sono state pericolose tensioni internazionali, guerre
tra Stati, rivoluzioni, colpi di stato, che hanno rivelato l’importanza
dell’ONU.
In
quaranta anni di vita, l’ONU ha svolto un ruolo fondamentale nel mantenimento
della pace nel mondo.
(Sara, Tiziana, Martina)
L’assassinio di J.F.Kennedy
Nella prima metà del Novecento, negli Stati Uniti, erano molto diffusi i pregiudizi razziali. In molti Stati i neri non avevano gli stessi diritti dei bianchi, ad esempio non potevano votare, non potevano frequentare le loro stesse scuole.
Nel
1960 venne eletto presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, che aveva idee
progressiste e si batté per gli
stessi diritti tra bianchi e neri.
Queste
sue idee suscitarono molte critiche da parte di coloro i quali non volevano far
cambiare la situazione.
Il
22 novembre 1963 venne assassinato
a Dallas, nel Texas. Le circostanze della sua morte non sono mai state chiare,
ciò che è certo, è che Kennedy ha pagato, con la morte, le sue scelte.
(Noemi, Daila, Marzia)