LEZIONE 3            6/3/2002  

 

L’informazione marsupiale

 

 

Come abbiamo visto nella precedente lezione, l’informazione è il motore che controlla e agisce pluridirezionalmente in tutti i campi della modernità. L’informazione ha un ruolo fondamentale anche nelle arti e soprattutto nell’architettura. L’informazione applicata all’architettura può essere definita “informazione marsupiale” poiché l’architettura contemporanea è essa stessa veicolo di informazione.

Nel movimento moderno l’architettura era relativamente legata all’informazione, era soprattutto la parte finale di un processo industriale. Il suo approccio era di tipo tautologico verso tutto ciò che si rappresentava, un’architettura positivista strettamente legata ai materiali costruiti in serie dalle industrie. L’esempio più emblematico del movimento moderno è sicuramente l’edificio del Bauhaus in cui la funzionalità era la parola chiave e tutto girava intorno ad essa.

Oggi invece si utilizzano messaggi complessi e stratificati, non immediatamente comprensibili. Si comunica attraverso figure retoriche.

Questo concetto può essere ulteriormente compreso se si confrontano le pubblicità contemporanee con quelle del movimento moderno. Quest’ultime comunicavano direttamente la funzionalità o la bontà del prodotto; oggi invece le pubblicità non ci descrivono quasi mai il prodotto ma puntano a colpire il pubblico attraverso metafore difficilmente comprensibili che stimolano l’emotività della persona. Le immagini della pubblicità comunicano messaggi che solo in pochi possono comprendere e vanni quindi codificati e interpretati. Lo stesso succede in architettura:

l’ultimo edificio che si ispira alla funzionalità industriale è il museo “Centro Pompidu” di Renzo Piano e Rogers. Questo edificio è una vera e propria macchina funzionale che concentra la distribuzione all’esterno per liberare più possibile lo spazio interno.

Al contrario, il “Museo della scienza di Amsterdam” con la sua forma di transatlantico, non è più legato alla funzione ma alla comunicazione, all’impatto visivo di un’architettura che non è più la stessa e diventa estremamente metaforica e simbolica.

La Mediateca di Toyo Ito a primo sguardo appare quasi razionalista e minimalista, ma è l’esatto contrario. È un edificio incomprensibile che comunica con la città in modo molto sofisticato, essa rappresenta una foresta di luci e colori introducendo un intimo rapporto fra natura e architettura.

Il museo ebraico di Liberskind ha un forte significato evocativo comunicando con forme secche e aculeiggianti un fatto storico fortemente drammatico e violento.

Il Guggenheim di Bilbao di Gehry è un edificio che per il suo forte significato simbolico sembra più una cattedrale che un museo. Esso rappresenta una elaborata fusione di forme fluttuanti ed è concepito come un’opera d’arte in sé e non un contenitore di opere d’arte.

La comunicazione simbolica dell’architettura contemporanea è facilmente spiegabile con il fatto che i concetti da comunicare sono fondamentalmente cambiati e un edificio può essere comparato ad un’icona del computer, cioè a un contenitore apparentemente simbolico che contiene numerose informazioni di ogni genere.