LEZIONE 4            13/3/2002

Modelli a Confronto: La grande crisi del mondo industriale

L’enorme trasformazione che l’architettura sta affrontando un questa epoca è sicuramente paragonabile all’entrata in crisi negli anni venti del modello architettonico rinascimentale, sostituito dal movimento moderno.

Tra il 700 e l’800, molte innovazioni coinvolsero tutti i campi e mutarono il modo di pensare del tempo. Proprio ora infatti, con la macchina a vapore, l’uomo riuscì a produrre artificialmente energia e pian piano le attività lavorative si modificarono e nacquero le prime industrie. Esse richiamarono una moltitudine di persone che lasciarono le campagne per trasferirsi in massa in città. L’architettura e l’urbanistica entrarono immediatamente in crisi, le abitazioni non funzionavano più e non erano più funzionali al cambiamento di vita che le persone avevano intrapreso. La rivoluzione industriale coinvolse anche la scienza, è proprio in questo periodo, infatti,  che nascono i nuovi pensieri scientifici e filosofici grazie anche alla formulazione della teoria dell’evoluzione.

L’architettura molto lentamente cambiò la sua struttura e lasciò la tradizione quattrocentesca di una città chiusa verso l’interno, negando i contatti e gli scambi di informazioni con l’esterno.

L’architettura rinascimentale era legata a elementi simbolici che costruivano l’ambiente, ognuno era legato all’altro attraverso canoni fissi e inviolabili quali gli ordini architettonici, la simmetria, i rapporti proporzionali in pianta ecc.

 

 

 

Nell’ottocento, l’architettura si trova in posizione arretrata e anacronistica rispetto alle altre arti mentre l’ingegnere del periodo, ragionando scientificamente, riesce più di ogni altro architetto ad essere attuale ed è il più adatto alle architetture funzionali che in questo periodo sono necessarie alla città industriali. Egli costruisce grandi palazzi per gli operai, ponti, torri, nascono inoltre i primi politecnici.

In America, dove la società è più dinamica e il benessere economico padroneggia, si sviluppa una nuova concezione della città e dello spazio. La città si sviluppa in altezza. Testimonianza emblematica è data dalla città di Chicago dove alcuni architetti-ingegneri capeggiati da Sullivan sperimentano questa nuova architettura.

Con Morris nasce un nuovo movimento antimacchinista, concentrato sull’artigianato e ampliando la sfera dell’architettura anche a questi oggetti e al design.

Alla fine del secolo nasce uno stile che coinvolge tutte le arti e trova come massimo esponente Victor Horta: “l’art nouveau”. E’ uno stile floreale che unisce notevolmente l’artigianato all’architettura e le fonde insieme con materiali moderni: soprattutto ferro. L’edificio simbolico di questa epoca era sicuramente la stazione ferroviaria; proprio di questo periodo, infatti, nascono le stazioni di Firenze e Milano. Accanto a questo stile nasce anche l’eclettismo, uno stile ibrido, caratterizzato da diversi stili mescolati insieme. Questa corrente ebbe scarso successo e fu oggetto di critica da diversi artisti del periodo.