L’enorme trasformazione che l’architettura sta affrontando un questa epoca è sicuramente paragonabile all’entrata in crisi negli anni venti del modello architettonico rinascimentale, sostituito dal movimento moderno.
Tra il 700 e l’800, molte innovazioni coinvolsero
tutti i campi e mutarono il modo di pensare del tempo. Proprio ora infatti, con
la macchina a vapore, l’uomo riuscì a produrre artificialmente energia e pian
piano le attività lavorative si modificarono e nacquero le prime industrie.
Esse richiamarono una moltitudine di persone che lasciarono le campagne per
trasferirsi in massa in città. L’architettura e l’urbanistica entrarono
immediatamente in crisi, le abitazioni non funzionavano più e non erano più
funzionali al cambiamento di vita che le persone avevano intrapreso. La
rivoluzione industriale coinvolse anche la scienza, è proprio in questo
periodo, infatti, che nascono i
nuovi pensieri scientifici e filosofici grazie anche alla formulazione della
teoria dell’evoluzione.
L’architettura molto lentamente cambiò la sua
struttura e lasciò la tradizione quattrocentesca di una città chiusa verso
l’interno, negando i contatti e gli scambi di informazioni con l’esterno.
L’architettura rinascimentale era legata a elementi simbolici che costruivano l’ambiente, ognuno era legato all’altro attraverso canoni fissi e inviolabili quali gli ordini architettonici, la simmetria, i rapporti proporzionali in pianta ecc.
Nell’ottocento, l’architettura si trova in
posizione arretrata e anacronistica rispetto alle altre arti mentre
l’ingegnere del periodo, ragionando scientificamente, riesce più di ogni
altro architetto ad essere attuale ed è il più adatto alle architetture
funzionali che in questo periodo sono necessarie alla città industriali. Egli
costruisce grandi palazzi per gli operai, ponti, torri, nascono inoltre i primi
politecnici.
In America, dove la società è più dinamica e il
benessere economico padroneggia, si sviluppa una nuova concezione della città e
dello spazio. La città si sviluppa in altezza. Testimonianza emblematica è
data dalla città di Chicago dove alcuni architetti-ingegneri capeggiati da
Sullivan sperimentano questa nuova architettura.
Con Morris nasce un nuovo movimento antimacchinista,
concentrato sull’artigianato e ampliando la sfera dell’architettura anche a
questi oggetti e al design.
Alla fine del secolo nasce uno stile che coinvolge
tutte le arti e trova come massimo esponente Victor Horta: “l’art nouveau”.
E’ uno stile floreale che unisce notevolmente l’artigianato
all’architettura e le fonde insieme con materiali moderni: soprattutto ferro.
L’edificio simbolico di questa epoca era sicuramente la stazione ferroviaria;
proprio di questo periodo, infatti, nascono le stazioni di Firenze e Milano.
Accanto a questo stile nasce anche l’eclettismo, uno stile ibrido,
caratterizzato da diversi stili mescolati insieme. Questa corrente ebbe scarso
successo e fu oggetto di critica da diversi artisti del periodo.