XV Lezione | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Eccoci al 5° passaggio del quesito di Leonardo [finally]: come si strutturano in modo efficiente, interattivo e intelligente i dati che abbiamo trasmesso fino ad ora??
Per esempio se voglio mandare il modello di 5 cubi: trasmetto 1 blocco base e poi trasmetto le 5 specifiche posizioni e/o spostamenti … ricadute pazzesche [n.d.prof]
[associativismo… così ne parla Bernard (Cash?) al Festival Video] Sono necessari in questo caso 3 parametri:
3 operazioni perfettamente congruenti con il fatto che il blocco base è gia descritto
Quali conseguenze?
La struttura acquisisce 1 livello di dinamica logica interna che è esplosiva [n.d.prof] Possiamo quindi organizzare gli elementi per gerarchie o famiglie di oggetti Esempio:
Livelli:
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XVI Lezione | La Vs IT Rev |
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Calendario
d’esame e ricerca tematica Collana IT Rev e altri link utili… |
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XVii Lezione |
La rivoluzione informatica |
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in architettura
La
forza produttiva principale nella nostra fase è l’informazione.
L’informazione è diventata la materia prima dell'architettura. La struttura è meno importante di una volta. I valori aggiunti (immagini, impianti, etc) sono così tanti che il valore della struttura è diminuito. "L'ingegneria è diventata l’arte del possibile", secondo Calatrava. La città dalla fase di forte espansione (era industriale) passa a quello di implosione. Il paesaggio diventa un’arma di riconsiderazione del rapporto tra natura e città. Da un metodo induttivo [bottom up] si è passati ad un metodo deduttivo [know out]. Da un vocabolario astratto ad una narrazione. Esempio dell’orologio che sta dappertutto: idea di tempo sempre più fluido. Tendenza fortissima all’antizoning. Il nuovo catalizzatore è l’interattività.
Come faccio a fare dell’informazione una soluzione? Interattività. Ecco che allora assumono una grande importanza le nuove tecnologie, i sensori, gli schermi giganti, etc. Possiamo riconoscre tre livelli di interattività:
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x | XViii Lezione | Ancora dei triangoli. GT |
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LEZIONE SU Giuseppe Terragni Nasce
a Como nel 1904. Nel ‘39 va in guerra. Muore nel ’43. Si laurea al Politecnico di Milano, con il minimo dei voti. Il suo primo lavoro è l’hotel Metropole. Intorno al ’27 costruisce un monumento ai caduti nel comune di Erba, vicino a Como: la novità sta nell'aver dato una interpretazione del monumento non scultorea (tipo baionette..) ma paesistica e simbolica. Si occupa anche di alcuni progetti di tombe (studi su elementi volumetrici, attenzione al chiaro-scuro). Negli
anni ‘20, eroe di questa generazione di architetti milanesi, è
Michelangelo e il suo manierismo. Anche Terragni s'interessa al
gigantismo e alla ricerca scultorea tipica dell'architettura
michelangiolesca. Nel politecnico si esercitavano, inoltre, in copie di
edifici antichi e progettavano in stile: romano, medioevale,
rinascimento, barocco. Esce
in quegli anni un libro fondamentale, quello di Le Corbusier: Vers
une architecture.“. Nella scuola si forma il Gruppo 7 (oltre a
Terragni: Rava, Figini-Pollini…); scrivono articoli che echeggiano le
tesi di LC. Siamo tra il 1926/27. Del
1928 è la prima mostra di architettura
razionalista italiana a Roma in via Nazionale. Collabora con Lingeri. La Triennale nel 1933 da Milano viene trasferita a Monza: Lingeri è invitato. Viene chiamato anche al Weissenhoff di Stoccarda. L’architettura di Terragni cambia. Questi gli edifici significati della sua attività.
Nello stesso periodo ‘32-‘36 progetta cinque case a Milano. Sono case da reddito: edifici multipiano che prendono il nome dal proprietario,il quale in genere vi risiede all’attico (di solito 1 villa).
Costruisce anche case unifamiliari dai volumi più liberi:
Intorno al 1937 l'architettura italiana si trova in una fase di resa perché il contesto italiano cambia rapidamente. L’Italia è coinvolta nella guerra di Spagna e si allea con la Germania nazista. Si respira un clima plumbeo. Si fa sempre più forte la presenza autarchica: non si possono più usare materiali moderni, ma prevale una tendenza monumentale e neoclassica. Terragni realizza opere, partecipa a concorsi, tiene duro sull’astrazione, sulle componenti di stile della sua architettura.
Il 4 Settembre del 1939 è chiamato in guerra. |
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x | XiV Lezione | Peter terragni |
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LEZIONE SU PETER EISENMANN Parole-chiave:
Perché
partire da Terragni? Premessa: maestro di Eisenmann negli anni ’60 è un inglese, Colin Rowe, critico d’architettura. Il suo studio parte da coordinate nuove: riporta l’oggetto architettonico alle sue leggi formative, cioè lo svincola dalle componenti storiche-stilistiche. Conseguenza è la possibilità di mettere a paragone oggetti architettonici tra loro molti distanti (es. Palladio e Le Corbusier). Eisenmann si forma quindi sulla scia di questo metodo. Carriera: 1ª laurea – master – apprendistato nella scuola di Gropius – dottorato con Colin Rowe – conoscenza dell’Italia, dove nasce il mito di Terragni… In Italia negli anni 50-60, Terragni non era molto studiato, era ancora invischiato nella polemica architettura fascista/non fascista. Eisenmann ha campo libero di ricerca in questa fase. Tesi
di dottorato nel ’63: The formal basis for Modern architecture.
L’architettura è inadagata con una serie di schemi sintattici
formali. I
suoi studi si concentrano soprattutto su 2 opere di Terragni, su cui
effettivamente scriverà:
Come mai si occupa di questi due principi apparentemente così contradditori? A metà degli anni ’60 comincia ad avere incarichi per fare case (case-laboratori per artisti).
Fine anni 60. Casa tipica del processo successivo: ricerca di sovrapposizione con altre attività o discipline, soprattutto con la sfera artistica-filosofica. Teorizzazione di un approccio all’architettura che ha negli anni ’70 il suo massimo splendore: la tesi del linguaggio. Scollamento
tra architettura e il contorno, scollamento dell’architettura da ogni
semantica: l’architettura non sa rispondere alle nuove problematiche.
Architettura diventa quindi TESTO
e tutto ciò che è intorno all’architettura è pre-testo.
Eisenmann è definito da Tafuri il “terrorista” della forma
La
‘tranvata’ : per quanto ci lavora non riesce a costruir la
House X. Va dallo psicanalista... Comincia a ‘giocarci su’….
Lavora su movimenti della
trivellazione… non vogliono proprio essere case
Quadro generale: alla fine degli anni ’70 alla parola chiave linguaggio si sostituisce sostanzialmente la parola contesto. È il periodo del movimento post-moderno, di cui consideriamo 3 caratteristiche:
Il 1980 è l’acme di questo movimento, in Italia è l’anno della mostra “La memoria del passato” alla Biennale. Questo modo di ragionare spiazza completamente l’atteggiamento di Eisenmann verso l’arch.ra. La sua risposta a questa crisi: indagare il contestoàpalinsesto (pergamene medioevali su cui si scriveva, si cancellava e si riscriveva, rimanevano tracce degli scritti precedentiàlayer). Il contesto rientra in gioco come oggetto critico.
Anno ’78: per la biennale di Venezia fa un progetto a metà tra il concettuale e lo scientifico. Si tratta dell’ampliamento di una galleria eseistente, in California. Le giaciture del progetto nascono dalle analisi delle mappe storiche. Il costruito propriamente detto e il resto fanno parte di un progetto unico, all’interno della logica delle tracce disvelate. Questo lo tira fuori dal tunnel… La sua è una doppia operazione:
Ann
’85:
Iba a Berlino, minerale emerso Eisenmann
capisce abbastanza presto come fare interagire 2 sfere:
Geometria
booleana 1988: mostra dell’architettura decostruttivista
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