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XV Lezione

interconnessioni dinamiche

 

Eccoci al 5° passaggio del quesito di Leonardo [finally]:

come si strutturano in modo efficiente, interattivo e intelligente i dati che abbiamo trasmesso fino ad ora??

 

Per esempio se voglio mandare il modello di 5 cubi: trasmetto 1 blocco base e poi trasmetto le 5 specifiche posizioni e/o spostamenti … ricadute pazzesche [n.d.prof]

 

[associativismo… così ne parla Bernard (Cash?) al Festival Video]

Sono necessari in questo caso 3 parametri:

  1. scala,

  2. localizzazione e

  3. rotazione.

3 operazioni perfettamente congruenti con il fatto che il blocco base è gia descritto

 

Quali conseguenze?

Stabilire 1sintassi

Si possono creare delle librerie

Blocco madre/figli, discendenze

Mondi complessi

La struttura acquisisce 1 livello di dinamica logica interna che è esplosiva [n.d.prof]

Possiamo quindi organizzare gli elementi per gerarchie o famiglie di oggetti

Esempio:

  1. spazi esterni

  2. volumi primari

  3. volumi secondari

  4. accessori

 

Livelli:

  1. efficienza. Facilmente deformabili, modificabili.., materiali, animazioni

  2. intelligenza

  3. interattività. Ambienti Strata Vision; Vector Words; in ambiente AutoCad block, shell; Maya

 

[From The Past: le Nicchie]

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XVI Lezione

La Vs IT Rev

 

Calendario d’esame e ricerca tematica

Collana IT Rev e altri link utili…

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XVii Lezione

La rivoluzione informatica

in architettura

 

La forza produttiva principale nella nostra fase è l’informazione.

 

  1. Informazione come comunicazione

L’informazione è diventata la materia prima dell'architettura. La struttura è meno importante di una volta. I valori aggiunti (immagini, impianti, etc) sono così tanti che il valore della struttura è diminuito. "L'ingegneria è diventata l’arte del possibile", secondo Calatrava.

La città dalla fase di forte espansione (era industriale) passa a quello di implosione. Il paesaggio diventa un’arma di riconsiderazione del rapporto tra natura e città. Da un metodo induttivo [bottom up] si è passati ad un metodo deduttivo [know out]. Da un vocabolario astratto ad una narrazione. Esempio dell’orologio che sta dappertutto: idea di tempo sempre più fluido. Tendenza fortissima all’antizoning. Il nuovo catalizzatore è l’interattività.

 

  1. Informazione come produzione

 

  1. Informazione come crisi estetica

Come faccio a fare dell’informazione una soluzione? Interattività. Ecco che allora assumono una grande importanza le nuove tecnologie, i sensori, gli schermi giganti, etc.

Possiamo riconoscre tre livelli di interattività:

interattività fisica: quella con più ampi risvolti. Riguarda uno spazio architettonico che si modifica al variare di alcuni input, dati, desideri. La torredei venti di Toyo Ito ne è un esempio famoso: essa trasforma i dati in entrata in suoi, luci e colori attraverso dei sensori. Altri esempi sono le architetture di Jean Nouvel (Museo di Cultura Araba), di Calatrava, di Watanabe, dei D'ecoi.

interattività proiettiva: in questo caso lo spazio architettonico interagisce attraverso proiezioni preconfezionate. Ricordiamo Ranaulo e Novak.

interattività processuale: Gehry

x XViii Lezione

Ancora dei triangoli. GT

 

LEZIONE SU Giuseppe Terragni

Nasce a Como nel 1904. Nel ‘39 va in guerra. Muore nel ’43. La sua era una famiglia di costruttori, avevano una piccola impresa. Dopo essere vissuti in Brianza ritornano a Como, in un palazzetto ancora della famiglia Terragni.

Si laurea al Politecnico di Milano, con il minimo dei voti.

Il suo primo lavoro è l’hotel Metropole. Intorno al ’27 costruisce un monumento ai caduti nel comune di Erba, vicino a Como: la novità sta nell'aver dato una interpretazione del monumento non scultorea (tipo baionette..) ma paesistica e simbolica. Si occupa anche di alcuni progetti di tombe (studi su elementi volumetrici, attenzione al chiaro-scuro).

Negli anni ‘20, eroe di questa generazione di architetti milanesi, è Michelangelo e il suo manierismo. Anche Terragni s'interessa al gigantismo e alla ricerca scultorea tipica dell'architettura michelangiolesca. Nel politecnico si esercitavano, inoltre, in copie di edifici antichi e progettavano in stile: romano, medioevale, rinascimento, barocco.

Esce in quegli anni un libro fondamentale, quello di Le Corbusier: Vers une architecture.“. Nella scuola si forma il Gruppo 7 (oltre a Terragni: Rava, Figini-Pollini…); scrivono articoli che echeggiano le tesi di LC. Siamo tra il 1926/27.

Del 1928 è la prima mostra di architettura razionalista italiana a Roma in via Nazionale. Storicamente il termine razionalista è italiano.

Collabora con Lingeri. La Triennale nel 1933 da Milano viene trasferita a Monza: Lingeri è invitato. Viene chiamato anche al Weissenhoff di Stoccarda.

L’architettura di Terragni cambia. Questi gli edifici significati della sua attività.

l’officina del gas a Como è il 1° edificio che aderisce al nuovo credo razionalista. L'edificio non viene mai realizzato. I principi compositivi vengono dal costruttivismo russo, da LC, e dal suo geniaccio personale.

Torre per i caduti di Como su disegno di Marinetti.

Albergo-posta.

Negozio Vitrum.

Novocomum è il 1° edificio moderno italiano. Insieme al palazzo Guarino di Pagano a Torino. é un edificio di appartamenti di taglio ancora tradizionale; ma è l'esterno che colpisce per il suo volume nitido e bianco, scavato ai due angoli. é subito soprannominato il transatlantico per il suo aspetto minimalista ed essenziale. Presentato alla mostra del 1928 a Roma diventa subito il manifesto dell'architettura razionalista. 

La Casa del Fascio è inaugurata nel 1936, ma era stata progettata già dal ’32. L'edificio sorge alle spalle del Duomo, ai piedi della collina di Brunate. Facciata profonda; affiancamento verticale dei partiti.

 

Casa del Fascio

Nello stesso periodo ‘32-‘36 progetta cinque case a Milano. Sono case da reddito: edifici multipiano che prendono il nome dal proprietario,il quale in genere vi risiede all’attico (di solito 1 villa).

  1. casa Toninello (’33) in via Perasto

  2. casa Ghiringhelli (‘33)

  3. casa Rustici (‘33-‘35) a corso Sempione: operazione contro la casa a corte, a isolato; grande telaio che fa da quinta urbana, risucchia l’immagine della città.

  4. casa Lavezzari (‘34-‘35) in piazzale Morbegno

  5. casa Rustici-Comolli (‘34-‘35)

Casa Rustici

Costruisce anche case unifamiliari dai volumi più liberi:

casa del floricoltore,

Villa Bianca,

Villa sul lago

Casa del floricoltore (ore modificata)
Villa Bianca

 

Intorno al 1937 l'architettura italiana si trova in una fase di resa perché il contesto italiano cambia rapidamente. L’Italia è coinvolta nella guerra di Spagna e si allea con la Germania nazista. Si respira un clima plumbeo. Si fa sempre più forte la presenza autarchica: non si possono più usare materiali moderni, ma prevale una tendenza monumentale e neoclassica. Terragni realizza opere, partecipa a concorsi, tiene duro sull’astrazione, sulle componenti di stile della sua architettura.

 

Danteum DanteumDanteum
Danteum

 

Tomba Manbretti, mai realizzatta: una sorta di prova del Danteum. E cioè macchina evocativa e architettura a reazione simbolica, allegorica: progettata per celebrare il capolavoro dantesco. L'opera, prevista lungo i Fori Imperiale, non venne costruita. Due percorsi a spirale che non s’incrociano.

Concorso per l’E42. Organizzazione a carattere semantico. Maglie strutturali/spazi.

Casa del Fascio di Rissone. Effetto di dissassamento e sconnessione.

La sua ultima opera è la Giuliani-Frigeri. Obbligato a costruire su muri portanti

 

Il 4 Settembre del 1939 è chiamato in guerra.

x XiV Lezione

Peter terragni

 

LEZIONE SU PETER EISENMANN

Parole-chiave:

implosione

trivellazione

palinsesto/contesto

associazioni processuali/metaforiche

in-between

oscillazione

 

Perché partire da Terragni??

Premessa: maestro di Eisenmann negli anni ’60 è un inglese, Colin Rowe, critico d’architettura. Il suo studio parte da coordinate nuove: riporta l’oggetto architettonico alle sue leggi formative, cioè lo svincola dalle componenti storiche-stilistiche. Conseguenza è la possibilità di mettere a paragone oggetti architettonici tra loro molti distanti (es. Palladio e Le Corbusier). Eisenmann si forma quindi sulla scia di questo metodo.

Carriera: 1ª laurea – master – apprendistato nella scuola di Gropius – dottorato con Colin Rowe – conoscenza dell’Italia, dove nasce il mito di Terragni…

In Italia negli anni 50-60, Terragni non era molto studiato, era ancora invischiato nella polemica architettura fascista/non fascista. Eisenmann ha campo libero di ricerca in questa fase.

Tesi di dottorato nel ’63: The formal basis for Modern architecture. L’architettura è inadagata con una serie di schemi sintattici formali.

I suoi studi si concentrano soprattutto su 2 opere di Terragni, su cui effettivamente scriverà:

la Casa del Fascio (dove la parola chiave è erosione: movimento dall’esterno verso l’interno, stratificazione spaziale)

l’ultima opera, la Giuliani-Frigerio (progettata sul princicpio di esplosione, neoplasticismo)

Come mai si occupa di questi due principi apparentemente così contradditori?

A metà degli anni ’60 comincia ad avere incarichi per fare case (case-laboratori per artisti).

 

HOUSE II, 65/66 

House II

Sintesi di queste due forze opposte: erosione-esplosione. Concetto di implosione (esplosione trattenuta). Proporzioni simili alla Casa del Fascio.

 

Fine anni 60. Casa tipica del processo successivo: ricerca di sovrapposizione con altre attività o discipline, soprattutto con la sfera artistica-filosofica. Teorizzazione di un approccio all’architettura che ha negli anni ’70 il suo massimo splendore: la tesi del linguaggio.

Scollamento tra architettura e il contorno, scollamento dell’architettura da ogni semantica: l’architettura non sa rispondere alle nuove problematiche. Architettura diventa quindi TESTO e tutto ciò che è intorno all’architettura è pre-testo. Eisenmann è definito da Tafuri il “terrorista” della forma  

HOUSE III

House III

Siamo all’interno del “gratuito”: 2 cubi ruotati

 HOUSE VI, 74/75

House VI

Lavora sul concetto di volume. “Congelando la dimensione semantica (rapporto con il sito..), la dimensione sintattica (linguistica) ha un grande peso”

HOUSE X, 77

Ritorna ad un doppio ragionamento. Modello quadripartito (uno dei modelli wrightiani, schema del Danteum); rende autonomi i 4 quadranti, ciascuno al suo interno ha un proprio sistema di distribuzione. Questa distribuzione si rifà anche al sito. Entra in gioco anche il materiale (reti, tile)

 

 

La ‘tranvata’ : per quanto ci lavora non riesce a costruir la House X. Va dallo psicanalista... Comincia a ‘giocarci su’…. Lavora su movimenti della trivellazione… non vogliono proprio essere case

 

FIN D’OU T HOU S, 1983 ca
Da questo momento la svolta: inizia un nuovo ciclo, quello che sta ancora vivendo

 

Quadro generale: alla fine degli anni ’70 alla parola chiave linguaggio si sostituisce sostanzialmente la parola contesto.

È il periodo del movimento post-moderno, di cui consideriamo 3 caratteristiche:

si sposta l’attenzione, non potendo continuare l’espansione della città-macchina si decide di lavorare all’interno della maglia già esistente;

la prima componente si sposa abbastanza naturalmente con la riscoperta dei sistemi tradizionali di fare arch.ra, si parla di memoria dell’arch.ra e di storicismo (Michael Graves, Paolo Portoghesi);

gli architetti postmodernisti sostengono che non è vero che l’architettura debba essere astratta ma anzi che deve comunicare dei valori condivisi, attraverso elementi dell’architettura tradizionale.

Il 1980 è l’acme di questo movimento, in Italia è l’anno della mostra “La memoria del passato” alla Biennale.

 

Questo modo di ragionare spiazza completamente l’atteggiamento di Eisenmann verso l’arch.ra. La sua risposta a questa crisi: indagare il contestoàpalinsesto (pergamene medioevali su cui si scriveva, si cancellava e si riscriveva, rimanevano tracce degli scritti precedentiàlayer). Il contesto rientra in gioco come oggetto critico.

 

Anno ’78: per la biennale di Venezia fa un progetto a metà tra il concettuale e lo scientifico. Si tratta dell’ampliamento di una galleria eseistente, in California. Le giaciture del progetto nascono dalle analisi delle mappe storiche. Il costruito propriamente detto e il resto fanno parte di un progetto unico, all’interno della logica delle tracce disvelate. Questo lo tira fuori dal tunnel…

La sua è una doppia operazione:

  1. usa la parola chiave del momento (contesto),

  2. lo fa con armi nuove.

 

Ann ’85: Iba a Berlino, minerale emerso

 

Eisenmann capisce abbastanza presto come fare interagire 2 sfere:

  1. quella di natura concettuale-scientifica (che lui assume come modello dell’architettura)

  2. la maniera dell’arch.ra di misurarsi con questa

 

Geometria booleana

 

1988: mostra dell’architettura decostruttivista

In-between: modalità interstiziale

Progetto per un campus universitario, invece di estendersi nell sito, situa il progetto tra gli edifici esistenti. Galleria interna a vari piani. (Bastioni: unico segno post-modernista presente nei suoi progetti)

 

Casa Guardiola, 1988:

Altra arma: la tecnica dell’oscillazione o vibrazione della forma [analogia con il futurismo italiano]

Aranoff Center (scuola d’architettura)

Nasce dall’oscillazione di due corpi uno a zig-zag (esistente) e un altro ondulato
Chiesa per il 2000 a Roma
Concorso Chiesa del 2000 Qui intraprende altri discorsi: edificio come movimento di zolle di paesaggio.