Religione e astrologia

Anche in campo religioso possiamo distinguere il significato attribuito alla magia e quello attribuito alla superstizione.

Infatti con il termine magia si indicano insieme:

  1. talune pratiche rituali presenti all’interno di ogni cultura, che si distinguono dalle pratiche e dai riti religiosi per la loro efficacia automatica, per la loro destinazione utile immediata e per attitudine a dominare e a controllare la realtà;
  2. l’atteggiamento mentale che e’ rappresentabile come ideologia del dominio della realtà, a fini utilitaristici, attraverso l’intervento modificatore della volontà e della potenza dell’uomo, che si esplicita in azioni e parole automaticamente efficaci.

Superstizione invece e’ un termine che indica credenze ed azioni di tipo rituale che vengono giudicate non corrispondenti ad uno schema di ortodossia religiosa (norme di comportamento religioso corretto) e che, tuttavia, sono presenti come elemento religiosamente negativo ed oggetto di condanna.

Nel campo religioso pero’ possiamo anche notare come la provenienza della potenza costituisca la differenza tra magia e religione. Infatti, se la magia si basa sull’efficacia di una formula o di un gesto (spesso inserito in un rito) e, quindi, su qualcosa che e’ fatto dall’uomo, la religione si fonda sul riconoscimento della potenza di un essere che non e’ riconducibile a schemi umani.

Questa differenza e’ ben descritta dallo studioso svedese Geo Widengren il quale sostiene che "nella religione l’uomo sente la propria dipendenza dal potere che determina il destino umano nell’esistere; nella magia l’uomo ritiene di essere lui stesso questo potere, o almeno di poterlo controllare".

E’ dunque possibile sostenere che tra magia e superstizione da una parte ed esperienza religiosa dall’altra esistono grandi differenze: quella fondamentale e’ la concezione dei poteri attribuiti a Dio.

Se Dio e’ al primo posto si parla di esperienza religiosa, se invece il primo posto tocca, nonostante tutto, all’uomo, allora si rimane all’interno di esperienze magiche o superstiziose.

L’oroscopo, essendo interpretato dall’uomo che non ha, tuttavia, poteri assoluti, non viene ammesso dalla chiesa perché l’uomo, attribuendosi questi poteri, vuole soppiantare Dio.

L’uomo, secondo la chiesa, deve conoscere il proprio significato attraverso la rivelazione e, quindi, l’oroscopo non e’ ammissibile, perché cerca di dare risposte ai problemi dell’uomo attraverso la presunzione di alcuni individui che si presentano a noi come risolutori dei nostri problemi.

Questo per quanto riguarda la religione cristiana; alcune delle altre religioni, anche quelle più antiche, poiché prive del concetto di creazione e di conseguenza del concetto di provvidenza, ricercano negli astri e nella regolarità dei ritmi stagionali le certezze e le sicurezze atte a garantire fiducia nella vita.

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