Benedetto Croce
Nato a
Pescasseroli (1866), passò presto a Napoli, dove visse fino alla
morte svolgendo una vastissima attività di studioso. Dopo un
giovanile avvicinamento al marxismo, si orientò verso un
liberismo progressista, che riconosceva l'importanza del
movimento operaio, ma cercava d'inserirlo come forza attiva nella
vita nazionale. Avversò, in nome della libertà, sentito come il
valore fondamentale della persona umana, il Fascismo. Dopo
un'iniziale incertezza, votò nel 1925 contro le leggi
liberticide e scrisse il Manifesto degli intellettuali
antifascisti. Da allora rappresentò, negli anni della dittatura,
una delle forze di opposizione.
La sua produzione letteraria comprende opere di filosofia, critica, storia.
Dopo l'ultima guerra fu deputato della Costituente, ma era ormai tagliato fuori dalla problematica sociale e politica del nostro tempo. Morì nel 1952.