ArchMist

"I misteri reggono il mondo, lo riempiono e infondono all'uomo
la forza necessaria per andare oltre, per conoscere se stesso
imparando da tutto ciò che si nasconde intorno a lui."
Jon Ropper

Benché in archeologia non si parli tanto di misteri quanto più propriamente di enigmi, il termine di archeologia misteriosa si fa concetto quando un insieme eterogeneo di studiosi e scrittori hanno fatto notare, attraverso i loro libri e le loro tesi, che nonostante tutte le conoscenze e il bagaglio culturale odierni, l'uomo non sia ancora riuscito a svelare innumerevoli realtà di un passato più o meno remoto. Questo, sia chiaro, dovuto certamente a semplice mancanza di dati documentari o reperti archeologici utili a chiarire il quadro della situazione; per tale motivo dovrebbe essere più adatto parlare di enigmi in attesa di elementi e di risposte che non di veri e propri misteri. I nomi di tali divulgatori sono davvero tantissimi ma non credo di sbagliare se ne citerò solo uno per tutti, ovvero l'italiano Peter Kolosimo, vincitore del Premio Bancarella 1969. "La Terra", afferma Kolosimo, "è un pianeta che un attimo di irriflessione ci indurrebbe a definire conosciuto fino alla noia... Invece molte risposte sono sugellate da un punto interrogativo più avvincente di un suspense siderale." La scienza tradizionale, ha scoperto Kolosimo, la quale credeva di spiegare tutto, in realtà non spiega che una parte: l'Universo è pieno di misteri. Ma qual'è la vera grande originalità di autori come Kolosimo? Il provocatorio ed entusiasmante approccio allo studio della realtà e degli eventi storici che affianca, in modo direi rivoluzionario, la fantasia intuitiva alla più empirica metodologia scientifica. "Quali forme di vita ospitano gli altri mondi?" scrive Kolosimo; "Vi sono ancora paludi ribollenti all'ansito di sauri mostruosi, deserti popolati di draghi, foreste ed oceani che celano misteri inimmaginabili? Ci soffermeremo attoniti davanti alle mute testimonianze di civiltà tramontate di cui non riusciremo mai a cogliere tutta l'enigmatica grandezza? Lasciamo galoppare l'immaginazione, quell'inquieta cavalcatura a cui anche gli scienziati abbandonano volentieri, a volte, le briglie sul collo. Ma mentre essa ci porta alle stelle, dimentichiamo di guardarci attorno. Se lo facessimo, saremmo forse indotti a scendere di sella per dare un'occhiata ad un altro pianeta sconosciuto dove non ci occorrono neppure le ali del nostro Pegaso tentatore...". Insomma, mentre la scienza si dedica giustamente allo studio dei fenomeni naturali, atmosferici o magnetici propri agli altri corpi celesti, o alla ricerca di altre forme di vita intelligente, volgendo lo sguardo fuori del nostro pianeta, essa rischia forse di trascurare un pianeta ancora pregno di enigmi e di domande al cui fascino difficilmente si sfugge: la Terra!

Premesso tutto questo, l'archeologia misteriosa sa di spaziare su un'infinità di casi ed enigmi e capita che un'analisi frettolosa, o generalmente superficiale, di studiosi poco metodologici, abbia troppo spesso rivelato risposte banalmente semplicistiche, così da degradarne ingiustamente la serietà dell'interessante disciplina in questione. C'è da dire però che qualsiasi ipotesi di qualunque studioso, anche la più apparentemente impossibile, può sì essere accettata o meno, ma possiede anche il diritto d'essere ascoltata senza che la si scarti a priori, come spesso accade quando si eccede in empirica scetticità o in mera mancanza di fantasia intuitiva! Pensiamo a tutti quegli affermati studiosi e archeologi riconosciuti del mondo accademico i quali, nella seconda metà del diciannovesimo secolo, ebbero intolleranti reazioni di puro e malcelato disprezzo verso Heinrich Schliemann, futuro scopritore dei luoghi e dei tesori omerici. Schliemann infatti, al contrario dei suoi emeriti denigratori, credeva fermamente nell'esistenza degli eroi di Omero e voleva dimostrare che l'Iliade e l'Odissea non erano solo racconti mitici, ma la narrazione epica di fatti realmente accaduti!

Da allora, la storia ha continuato a insegnare come alcune delle più grandi scoperte archeologiche di tutti i tempi si devono proprio alla tenace volontà di studiosi che, spesso controcorrente, hanno saputo inseguire per anni, attraverso una lenta e appassionata ricerca, la prova delle loro ardite intuizioni..!


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