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Ferrero principe di Montecarlo

22-04-2002

Il torneo di Montecarlo, terzo Masters Series stagionale, il primo sulla terra rossa, ha segnato il previsto ritorno al vertice di Juan Carlos Ferrero. Allo spagnolo, reduce da uno stentato inizio di stagione, è bastato far ritorno sull'amata terra per sbaragliare la concorrenza. Assente Kuerten per infortunio, è lui il più forte al mondo sul lento e, dopo un torneo di assestamento all'Estoril (fuori al secondo turno), lo ha dimostrato ampiamente sui campi del Principato. Per la verità, anche qui Juan Carlos ha rischiato di uscire al secondo round, allorché ha dovuto annullare un match-point al connazionale Felix Mantilla, ma, superata la situazione sfavorevole, non ce n'è stato più per nessuno. Impressionante la prova nei quarti con Tommy Haas (che, nel turno precedente, aveva travolto Roddick), cui ha concesso appena quattro giochi, netta la superiorità, in finale, su Carlos Moya, mai apparso in grado di impensierirlo. Ferrero è ora 13° nella Champions Race 2002, ma, soprattutto, si è insediato al secondo posto dell'Entry System Ranking, dietro il solo Hewitt.

Proprio il numero 1 del mondo australiano ha dato il la all'ottimo torneo dell'altro spagnolo Moya, cedendogli in due sets (6-4 6-3) al primo turno. Moya, che vinse su questi campi nel 1998, ha proseguito il suo cammino, mietendo vittime illustri come Corretja, Safin e Henman, fermandosi solo in finale. Carlos, in tre tornei disputati quest'anno sulla terra, ha ottenuto una vittoria (Acapulco), la finale qui ed una semifinale, la settimana scorsa, all'Estoril. Senza arrivare ai livelli raggiunti quattro anni fa, quando vinse anche il Roland Garros, arrivando poi, nel marzo '99, al primo posto Atp (pur se solo per due settimane), Moya ha comunque riportato il proprio gioco su livelli più consoni alle sue possibilità ed è ora 8° nella Champions Race.

Il torneo è filato piuttosto liscio per i favoriti, tanto è vero che nei quarti sono giunte ben sei delle prime otto teste di serie (unici assenti il n. 1 Hewitt ed il n. 3 Kafelnikov, vergognosamente battuto 6-1 6-2 al primo turno da Hipfl). Da segnalare la buona prova del francese Grosjean e, in particolare, di Tim Henman, che, con il suo classico serve & volley, ha stupito per la capacità di adattamento alla terra. L'inglese, fra l'altro, ha battuto (7-6 al terzo) Johansson nei quarti in una sfida fra i primi due della Race (lo svedese è primo, Henman secondo, seguono Safin, Federer e Hewitt). La manifestazione monegasca ha poi rivelato un giovanissimo talento: il francese Richard Gasquet, che, alla bella età di 15 anni e 10 mesi, ammesso alle qualificazioni con una wild card, le ha superate battendo Davydenko e Voinea e, giunto nel tabellone principale, si è concesso il lusso di superare al primo turno (7-5 al terzo) l'argentino Squillari, uno specialista della terra, semifinalista al Roland Garros due anni fa. Al round successivo, Gasquet ha ceduto 6-4 6-1 a Safin, ma questo match non ne ha scalfito la splendida immagine trasmessa. Male, invece, Federer (9), sconfitto al secondo incontro da Nalbandian. C'erano due italiani in tabellone: Sanguinetti ha perso subito da Massu, mentre Gaudenzi ha eliminato Bjorkman prima di cedere a Corretja.

Le donne hanno giocato un torneo minore a Budapest (vittoria alla tedesca Muller, unica italiana presente la Camerin subito battuta dalla Poutchek, poi giunta in semifinale) e, soprattutto, un Tier I a Charleston. Qui in finale sono giunte, a sorpresa, due giocatrici non comprese nel seeding: la croata Iva Majoli, che ha poi vinto, e la svizzera Patty Schnyder. Entrambe le tenniste possono vantare un passato di rilievo: la Majoli vinse il Roland Garros nel '97 in finale sulla Hingis, arrivando anche al quarto posto mondiale, mentre la Schnyder fu nelle top ten tra fine '98 ed inizio '99. Ora, con questa bella prova, le due cercheranno di porre le basi per uscire dall'anonimato in cui erano piombate. La svizzera, in particolare, ha eliminato, nel corso del torneo, la Mauresmo (6), la rientrante Pierce (che aveva fatto fuori la Hantuchova), Serena Williams e, in semifinale, la Capriati, tutte avversarie di livello altissimo. Più agevole il cammino della Majoli, brava comunque a sfruttare il varco apertosi nella sua parte di tabellone per la sconfitta della Seles (2) con la Foretz, battendo Coetzer e Testud, prima di aggiudicarsi, con merito, la finale. In gara erano cinque italiane: l'unica a vincere un match è stata Adriana Serra Zanetti (+ Marrero, - Coetzer), subito fuori la sorella Antonella (- Likhovtseva), Schiavone (- Mikaelian), Grande (- Sanchez Vicario) e Farina (bye, - Fernandez). Al termine della settimana, la Capriati, non avendo difeso il titolo qui conquistato l'anno scorso, cede nuovamente lo scettro della classifica Wta a Venus Williams, che lo fa suo senza nemmeno essere scesa in campo.


Risultati

MONTECARLO (uomini)
Quarti: Moya b. Safin (6) 6-1 2-6 7-6, Henman (4) b. Johansson (8) 2-6 6-4 7-6, Grosjean (7) b. A. Costa 6-4 6-2, Ferrero (2) b. Haas (5) 6-3 6-1.
Semifinali: Moya b. Henman 6-4 5-7 6-3, Ferrero b. Grosjean 6-3 1-6 6-0.
Finale: Ferrero b. Moya 7-5 6-3 6-4.

CHARLESTON (donne)
Quarti: Capriati (1) b. Myskina 7-5 6-0, Schnyder b. S. Williams (3) 2-6 6-4 7-5, Majoli b. Coetzer (13) 6-3 7-5, Testud (7) b. Foretz 6-7 6-3 6-3.
Semifinali: Schnyder b. Capriati 6-4 6-3, Majoli b. Testud 6-2 6-4.
Finale: Majoli b. Schnyder 7-6 6-4.

Budapest (donne): Muller b. Casanova 6-2 3-6 6-4.


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