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Parigi Bercy, primo titolo stagionale per Safin

03-11-2002

Al Masters Series di Parigi Bercy era affidato il compito di sciogliere gli ultimi dubbi su chi avrebbe accompagnato Hewitt ed Agassi alla Masters Cup di Shanghai: ben sei posti erano ancora in gioco. Marat Safin, con il successo su Nalbandian all'esordio, è stato il primo dei tennisti in lotta ad assicurarsi la qualificazione matematica. Il russo, che quest'anno non aveva fin qui vinto un torneo, non si è fermato lì e, superando Schalken, Escude, Moya e Hewitt, ha finito per aggiudicarsi il titolo. Safin ha disputato la sua terza finale nell'indoor parigino, dopo quelle del '99, quando perse da Agassi, e del 2000, quando, al contrario, superò l'australiano Philippoussis al termine di un match combattutissimo. Stavolta la finale non ha avuto storia: il russo, terzo del seeding, ha dominato il numero 1 Lleyton Hewitt, che ha sbagliato molto e nulla ha potuto contro le bordate dell'avversario.
L'australiano può, comunque, ritenersi soddisfatto della sua prestazione francese: grazie al piazzamento in finale, ha sensibilmente distanziato nel ranking Andre Agassi, l'unico che ancora potrebbe strappargli il primato di fine 2002. I suoi punti di vantaggio sono ora 88. Lo statunitense è uscito già nei quarti, battuto da Moya, dopo aver ceduto un set sia a Gaudio (che aveva battuto al primo turno Davide Sanguinetti, ripescato dalle qualificazioni come lucky loser) sia a Johansson. Con la sconfitta subita da Agassi, quest'ultimo ha dovuto dire definitivamente addio al sogno di entrare negli otto, lasciando il posto riservato al vincitore di una prova dello Slam classificato fra l'ottava e la ventesima posizione ad Albert Costa. E pensare che lo svedese, grazie al titolo conquistato a gennaio agli Australian Open, era stato il leader della Champions Race per quattro mesi...

Con il successo nello scontro diretto con Tommy Haas negli ottavi, anche Roger Federer si è assicurato la partecipazione alla Masters Cup. Lo svizzero ha poi ceduto, nei quarti, a Hewitt, autore, nell'occasione, di una prestazione magistrale. Incredibile, nelle modalità, la qualificazione di Carlos Moya, che, grazie alla vittoria su Agassi, è giunto in semifinale, salendo fino al quinto posto del ranking. Lo spagnolo, nel terzo turno, ha annullato addirittura sei match-point nel secondo set a Sebastien Grosjean, detentore del titolo. Il francese, vinta la prima frazione, si è trovato avanti 6-5 e 40-0 sul proprio servizio nella seconda, ma non è riuscito a chiudere neanche nel successivo tie-break, prima di crollare nel terzo set. Se Grosjean avesse sfruttato una delle palle match, Moya sarebbe rimasto fuori dalla Masters Cup, a vantaggio di Tim Henman, che era stato battuto dall'altro transalpino Nicolas Escude, entrato in tabellone con una wild card. L'inglese, che solo poche settimane fa sembrava in una posizione difficilmente attaccabile, resta così escluso dal campionato di fine anno, alimentando, una volta di più, la sua fama di bel perdente. Ad un certo punto, si era aperta una possibilità per Andy Roddick, che, raggiungendo la finale, avrebbe strappato il passaporto per la Cina. Il ventenne statunitense si è, però, fermato nei quarti, battuto da Srichapan. Alla fine, è così rimasto dentro, seppur per soli quattro punti, Jiri Novak, che disputerà pertanto, all'età di ventisette anni, il suo primo Masters. Il ceco ha pienamente meritato questo traguardo, al termine di una stagione in cui, pur non vincendo tornei, ha ottenuto due finali (Vienna ed il Masters Series di Madrid) e ben sei semifinali (tra cui quelle nello Slam di Melbourne e nei Masters Series di Roma e Toronto).

Il torneo ha portato nuovamente alla ribalta Paradorn Srichapan. Il thailandese, prima di Roddick, aveva eliminato Jan-Michael Gambill, Juan Carlos Ferrero (che comunque sarà a Shanghai grazie al consistente vantaggio in classifica di cui disponeva alla vigilia) e Guillermo Canas. In semifinale ha poi strappato un set a Hewitt, da lui superato di recente a Tokyo. Con questa bella prova, Srichapan ha fatto, per la prima volta in carriera, il suo ingresso fra i primi venti del ranking.

 

Champions Race 04/11/02: in neretto, gli otto qualificati alla Masters Cup.

1

L. Hewitt

767

11 A. Costa 394

2

A. Agassi

679

12 D. Nalbandian 355

3

M. Safin

569

13 P. Sampras 347

4

J. C. Ferrero

468

14 T. Johansson 345

5

C. Moya

466

15 G. Canas 345

6

R. Federer

458

16 S. Grosjean 328

7

J. Novak

447

17 F. Gonzalez 326

8

T. Henman

443

18 P. Srichapan 321

9

A. Roddick

409

19 A. Corretja 311

10

T. Haas

404

20 S. Schalken 305

 

Intanto, a Maspalomas, nelle isole Canarie, l'Italia femminile aveva una, probabilmente irripetibile, opportunità di aggiudicarsi la Fed Cup, ossia la Coppa Davis delle donne. Nella Final Four della competizione, infatti, non erano presenti gli Stati Uniti, presentatisi al primo turno in formazione ampiamente rimaneggiata e subito eliminati dall'Austria. E' chiaro che una squadra americana al completo, potendo contare sulle sorelle Williams oltre che su Davenport, Seles e Capriati, sarebbe al momento imbattibile per chiunque, ma, evidentemente, la Fed Cup non figura fra gli obiettivi delle campionesse d'oltreoceano. Le azzurre avevano di fronte, in semifinale, la compagine più forte rimasta in gara, la Slovacchia, ed inizialmente si è pensato che l'impresa potesse riuscire. Infatti, Francesca Schiavone, preferita a Rita Grande come seconda singolarista, ha brillantemente sconfitto, nel primo incontro, la numero 8 mondiale Daniela Hantuchova, portando l'Italia in vantaggio. Sull'1-0 per noi, purtroppo, ci ha tradito la nostra numero uno, Silvia Farina Elia, battuta da Janette Husarova nel match che, più di tutti, bisognava assolutamente portare a casa per continuare a nutrire concrete speranze. La Farina ha perso di nuovo, il giorno dopo, con la Hantuchova e, a quel punto, ha ceduto anche la Schiavone, che si è fatta superare pure lei dalla Husarova, consegnando alle slovacche il punto della vittoria. Le rappresentanti dell'est europeo hanno poi battuto in finale le padrone di casa della Spagna, che avevano superato a fatica l'Austria, per conquistare la prima Fed Cup della loro breve storia.
La Farina, come anche la Hantuchova, sarà impegnata, da mercoledì, a Los Angeles nel Masters Wta, cui si è qualificata per il secondo anno consecutivo. Grande favorita è la campionessa in carica Serena Williams, nel tabellone a sedici posti si registrano i previsti forfait di Mauresmo e Hingis.


Risultati

PARIGI BERCY (Atp Tennis Masters Series, sintetico indoor)
3° turno: Hewitt (1) b. Kafelnikov (14) 6-2 7-6, Federer (8) b. Haas (9) 6-2 7-6, Srichapan b. Canas (16) 6-1 6-4, Roddick (12) b. Pavel 7-6 6-4, Escude b. Henman (6) 6-4 6-2, Safin (3) b. Schalken (15) 7-5 7-5, Moya (10) b. Grosjean (7) 3-6 7-6 6-1, Agassi (2) b. Johansson (13) 6-7 6-4 6-3.
Quarti: Hewitt b. Federer 6-4 6-4, Srichapan b. Roddick 7-6 7-6, Safin b. Escude 6-3 5-7 6-3, Moya b. Agassi 6-4 6-4.
Semifinali: Hewitt b. Srichapan 6-3 3-6 6-3, Safin b. Moya 7-5 7-6.
Finale: Safin b. Hewitt 7-6 6-0 6-4.

FINAL FOUR FED CUP (Maspalomas, cemento indoor)
Semifinali: Spagna b. Austria 3-2 (Martinez b. Wartusch 6-0 7-5, Sanchez Vicario b. Schett 6-3 7-6, Schett b. Martinez 7-5 5-7 6-2, Wartusch b. Sanchez Vicario 4-6 6-4 9-7, Martinez-Ruano Pascual b. Schett-Wartusch 4-6 6-3 6-1), Slovacchia b. Italia 3-1 (Schiavone b. Hantuchova 7-6 6-1, Husarova b. Farina 6-4 6-3, Hantuchova b. Farina 7-5 6-3, Husarova b. Schiavone 6-4 6-4).
Finale: Slovacchia b. Spagna 3-1 (Martinez b. Husarova 6-4 7-6, Hantuchova b. Serna 6-2 6-1, Hantuchova b. Martinez 6-7 7-5 6-4, Husarova b. Sanchez Vicario 6-0 6-2).


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