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Alla Mauresmo il Tier I di Montreal

19-08-2002

La settimana di Ferragosto è stata incentrata sul torneo femminile di Montreal, un Tier I sul cemento che, tradizionalmente, offre utili indicazioni in vista degli Us Open. Ha vinto Amelie Mauresmo, al secondo titolo stagionale dopo quello di Dubai a febbraio. La francese è stata brava a sconfiggere clienti indubbiamente difficili come la Hantuchova (da cui aveva perso in Fed Cup) e, in finale, la Capriati ed ha avuto anche la fortuna dalla sua. Infatti, Serena Williams, campionessa uscente e, ovviamente, prima testa di serie, si è comportata un po' come la sorella Venus a Roma, rinunciando a partecipare alla vigilia del suo match di secondo turno (al primo aveva usufruito di un bye) ed aprendo, così, una voragine nel tabellone. Al suo posto, è stata ripescata la lucky loser Meilen Tu, che ha subito perso con la Zuluaga. Quest'ultima, giunta nei quarti, non ha fatto che due giochi con la Mauresmo. Di questa situazione non si può fare certo una colpa ad Amelie, che era nello stesso quarto della Williams, si è infilata nel buco creatosi, ma poi ci ha messo molto del suo per portare a termine la bella impresa. E' indubbio, però, che situazioni come questa inficino la regolarità delle competizioni e non debbano essere permesse. Le sorelle Williams, come Agassi sul versante maschile, non sono nuove a comportamenti di questo tipo, che si possono combattere solo con dei regolamenti severi: ad esempio, squalifiche da tornei dello Slam, che hanno il prestigio per sopportare defezioni anche di altissimo livello. Le multe, anche pesanti, non sortiscono grande effetto, perché parliamo di atleti che guadagnano milioni di dollari e se ne infischiano di perderne poche migliaia.

Dopo il forfait di Serena, il torneo canadese è vissuto per qualche giorno sul ritorno in campo di Martina Hingis. L'elvetica, reduce da un serio infortunio, non giocava da oltre tre mesi. Martina, accreditata della sesta testa di serie, ha vinto agevolmente due buoni match con la Serna e la Fernandez, prima di cedere nei quarti a Jelena Dokic. Il suo rientro si può considerare, tutto sommato, positivo: avremo la prima importante verifica a Flushing Meadow, dove la Hingis ha chiesto ed ottenuto una wild card, non essendosi iscritta per tempo. C'erano quattro italiane in tabellone: Adriana Serra Zanetti (- Dementieva) e Rita Grande (- Suarez) sono uscite al primo turno, Silvia Farina (+ Drake, - Granville) ha perso al secondo, mentre la migliore, Francesca Schiavone, si è spinta fino agli ottavi, battendo la Daniilidou e la n. 12 del seeding Bedanova e perdendo poi con onore dalla Henin. Bella prova di Barbara Schett: l'austriaca è approdata ai quarti, eliminando la Rubin, data in gran forma dopo il successo di Los Angeles, e la n. 4 Clijsters e fermandosi solo di fronte alla Hantuchova.

Gli uomini hanno disputato due prove di buon prestigio sul cemento americano. A Washington si è registrato il primo successo in carriera di James Blake. Lo statunitense, n. 6 del seeding, ha pienamente meritato la vittoria, avendo eliminato nei quarti il n. 4 Corretja e, soprattutto, in semifinale il n. 1 Agassi (che aveva già rischiato al turno precedente con Enqvist). Il suo avversario in finale è stato Paradorn Srichapan: il thailandese è stato abile a sconfiggere il n. 3 Schalken, il n. 8 Nieminen ed il n. 5 Rios, oltre che il nostro Gaudenzi al primo turno. Poca strada per il n. 2 Roddick, sconfitto da Meligeni negli ottavi, e per l'altro italiano Galvani, battuto da Todd Martin all'esordio.

Ad Indianapolis, invece, dodicesimo titolo in carriera (secondo dell'anno, dopo Auckland a gennaio) per Greg Rusedski. L'anglo-canadese ha fondato la sua vittoria sul successo ottenuto, negli ottavi, sul n. 1 del mondo Hewitt. Rusedski non si è fermato lì e, superando uno dopo l'altro anche Verkerk (che aveva usufruito della rinuncia di Henman al terzo turno), Haas e Mantilla, ha fatto suo il trofeo. Anche qui c'è stato un forfait a tabellone compilato: quello del n. 2 Safin, sulla cui serietà si dubita da tempo, e per cui vale il discorso fatto sopra per Serena Williams. Fuori al suo primo match l'altro russo Kafelnikov, n. 4, battuto da Mario Ancic.

Facciamo un passo indietro fino ai tornei della settimana scorsa. Nel Masters Series di Cincinnati ha vinto, a sorpresa, Carlos Moya. Lo spagnolo ha battuto il connazionale Ferrero in semifinale e, in finale, ha avuto la meglio sul n. 1 Hewitt. Chanda Rubin si è imposta a Los Angeles: dopo aver eliminato nei quarti Serena Williams, la statunitense ha travolto la Dokic in semifinale e battuto anche la Davenport in finale, negando all'avversaria la gioia del ritorno al successo dopo l'infortunio. Nel piccolo torneo di Helsinki, infine, titolo alla russa Svetlana Kuznetsova, in finale sulla ceca Chladkova.


Risultati

CINCINNATI (uomini, Masters Series)
Semifinali: Hewitt (1) b. Gonzalez 6-7 7-5 6-2, Moya (16) b. Ferrero (8) 6-3 6-4.
Finale: Moya b. Hewitt 7-5 7-6.

WASHINGTON (uomini, International Series Gold)
Semifinali: Blake (6) b. Agassi (1) 6-3 6-4, Srichapan (14) b. Rios (5) 3-6 6-2 6-2.
Finale: Blake b. Srichapan 1-6 7-6 6-4.

INDIANAPOLIS (uomini, International Series Gold)
Semifinali: Rusedski (14) b. Haas (3) 3-6 6-3 6-3, Mantilla b. Schuettler (9) 6-4 1-6 6-4.
Finale: Rusedski b. Mantilla 6-7 6-4 6-4.

LOS ANGELES (donne, Tier II)
Semifinali: Rubin (12) b. Dokic (4) 6-0 6-2, Davenport (3) b. Sugiyama 6-3 6-4.
Finale: Rubin b. Davenport 5-7 7-6 6-3.

HELSINKI (donne, Tier IV)
Finale: Kuznetsova b. Chladkova 0-6 6-3 7-6.

MONTREAL (donne, Tier I)
Quarti: Mauresmo (7) b. Zuluaga 6-0 6-2, Hantuchova (8) b. Schett 6-3 6-3, Dokic (3) b. Hingis (6) 6-4 6-3, Capriati (2) b. Henin (5) 4-6 6-0 6-2.
Semifinali: Mauresmo b. Hantuchova 6-2 7-6, Capriati b. Dokic 7-6 4-0 rit.
Finale: Mauresmo b. Capriati 6-4 6-1.


In occasione di questo aggiornamento post-Ferragosto, diamo un'occhiata insieme alle classifiche mondiali uscite oggi. Fra gli uomini, Lleyton Hewitt continua a dominare entrambe le graduatorie: in particolare, nella Champions Race, malgrado qualche recente passo falso, sembra non avere rivali, avendo ben 177 punti di vantaggio sul secondo, Marat Safin. Considerando, però, ad esempio, che il vincitore degli Us Open riceverà ben 200 punti, nulla ancora è deciso per il ranking di fine anno. Dalla seconda posizione in giù c'è, invece, un grande equilibrio, per cui la lotta per la qualificazione al Masters si annuncia particolarmente interessante. Male gli italiani, con il migliore, Davide Sanguinetti, che, dopo i lampi di inizio stagione, è precipitato ad un demoralizzante 46° posto.
Fra le donne, ferme le prime tre posizioni da dopo Wimbledon, Jelena Dokic ha conquistato il quarto posto, che costituisce il suo record personale. La jugoslava è reduce da tre brillanti settimane consecutive in cui ha ottenuto una finale (San Diego) e due semifinali (Los Angeles e Montreal). In salita anche Amelie Mauresmo. Silvia Farina è ferma da qualche settimana al 14° posto, dopo essere stata undicesima a maggio: l'azzurra sta avendo una seconda parte di stagione non all'altezza della prima e, continuando di questo passo, molto difficilmente potrà coronare il suo sogno di entrare, anche per una sola settimana, fra le top ten.

Uomini (Atp Champions Race 2002)

Donne (Ranking Wta 19/08/2002)

1

L. Hewitt

600

1

S. Williams

5322

2

M. Safin

423

2

V. Williams

5178

3

A. Agassi

414

3

J. Capriati

4079

4

T. Henman

405

4

J. Dokic

3338

5

A. Costa

386

5

M. Seles

3141

 

C. Moya

386

6

K. Clijsters

3025

7

J. C. Ferrero

378

7

J. Henin

3004

8

T. Haas

340

8

M. Hingis

2659

9

A. Roddick

333

9

A. Mauresmo

2622

10

G. Canas

329

10

L. Davenport

2450

46

D. Sanguinetti

119

14

S. Farina Elia

1658

81

A. Gaudenzi

59

36

R. Grande

951

102

S. Galvani

38

44

F. Schiavone

812


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