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Parigi Bercy, vince Henman, Roddick numero uno
02-11-2003
Finalmente è arrivata la settimana di gloria per Tim Henman. L'inglese, ormai ventinovenne, ha vinto, a sorpresa, il Masters Series di Parigi Bercy, suo undicesimo titolo Atp Tour in carriera, decisamente il più prestigioso. Dopo aver subito un intervento in artroscopia alla spalla destra quasi un anno fa, Henman aveva stentato a ritrovare il suo consueto livello di gioco: uscito dai top ten, eliminato malamente nei quarti del "suo" Wimbledon da Grosjean, era scivolato intorno al quarantesimo posto nel ranking. Le prime avvisaglie di una ripresa erano arrivate in estate, quando aveva vinto il torneo di Washington ed era stato l'unico a battere, sul cemento americano, Andy Roddick. Dopo un altro periodo poco fortunato, Henman è tornato ad esprimersi al meglio sul sintetico al coperto del Palais Omnisports e questo successo lo ripaga di tante delusioni subite in passato. Il giocatore di Oxford ha battuto, lungo il suo cammino, campioni come Kuerten, Federer e Roddick - ancora una volta! - e si è preso una rivincita su Grosjean estromettendolo definitivamente dalla corsa alla Masters Cup. In finale Henman ha sconfitto il del tutto impronosticabile rumeno Andrei Pavel. Questi è andato vicino alla conquista del suo secondo titolo Masters Series, dopo quello, altrettanto a sorpresa, di Montreal 2001: è stato bravo e fortunato ad imboccare il corridoio giusto nel tabellone, ma, nell'ultimo match, non è riuscito a fermare la corsa di un avversario in stato di grazia. Così Henman, che aveva iniziato la settimana al 34° posto dell'Atp Champions Race, ha guadagnato in un colpo solo ben ventuno posizioni, raggiungendo il 13° posto (a pari punti con El Aynaoui), piazzamento che gli consente di concludere l'anno entro i top 15 per la sesta volta consecutiva.
Il primato di Juan Carlos Ferrero nell'Entry Ranking è durato appena otto settimane: perdendo negli ottavi con Jiri Novak, lo spagnolo ha dovuto cedere lo scettro ad Andy Roddick, che diviene così il ventunesimo re da quando, trent'anni fa, fu introdotta la classifica Atp. Lo statunitense ha però mancato l'opportunità di distanziare il rivale, facendosi superare in semifinale da Henman (che già aveva battuto nei quarti Federer, estromettendolo in modo quasi definitivo dalla corsa al numero uno di fine anno). Tutto si deciderà alla Masters Cup di Houston, dove Ferrero, facendo meglio del rivale, potrebbe riprendersi la leadership. Nella località del Texas, si affronteranno Roddick, Ferrero, Federer, Coria, Agassi, Schuettler, Moya e Nalbandian, con Philippoussis nel ruolo di riserva.
Nel tabellone principale del Masters Series di Parigi Bercy, come già in quello di Madrid, non erano presenti italiani. L'unico a tentare la strada delle qualificazioni è stato il nostro numero uno, Filippo Volandri, che ha però incassato un secco 6-2 6-1 all'esordio dal francese Gregory Carraz (giunto poi, in verità, negli ottavi del main draw). Il livornese ha avuto, quest'anno, un rendimento da top 20 sulla terra, ma, sulle altre superfici, non ha vinto neanche un match Atp. Sono stati, comunque, apprezzabili - al di là dei risultati negativi - i tentativi da lui compiuti nel finale di stagione: Volandri sta davvero provando a diventare un giocatore migliore, ma c'è bisogno ancora di tanto lavoro.
1° turno - Con
le sedici teste di serie già al secondo round, il match più
interessante è quello tra Gaston Gaudio e la speranza francese
Richard Gasquet, appena diciassettenne, in tabellone tramite wild
card. Gasquet domina il primo set e va in vantaggio di un break
nel secondo, prima di subire la rimonta dell'argentino, che lo
porta al tie-break. Qui Gasquet arriva ad avere ben sei
match-points a favore, ma Gaudio glieli annulla tutti e vince il
tie 13-11. A quel punto Gaudio diviene il logico favorito e
rispetta il pronostico, ottenendo il break decisivo sul 4 pari
del terzo per chiudere 1-6 7-6 6-4, ma il francesino non crolla e
lascia intravedere le qualità che, fra non molto, lo porteranno
in alto. Gaudio uscirà al turno successivo per mano di Robredo.
2° turno - Entrano in gioco gli aspiranti
all'ottavo posto disponibile per la Masters Cup, ma non è un
ingresso brillante. Mentre arriva la notizia della rinuncia al
torneo di Nalbandian, ancora dolorante ad un polso, l'unico a
vincere, dei quattro che potrebbero strappare la qualificazione
all'argentino, è il thailandese Srichaphan (n. 8), che supera lo
slovacco Beck. Vanno subito fuori, dicendo così addio ai sogni
di gloria, il transalpino Grosjean (n. 7), battuto 7-5 al terzo
da Henman, il marocchino El Aynaoui (n. 12), costretto al ritiro
per infortunio all'inizio del terzo set con il connazionale
Arazi, e l'australiano Philippoussis (n. 9). Quest'ultimo spreca
cinque match-points nel tie-break del secondo set - due sul suo
servizio, uno con un doppio fallo - contro "Guga"
Kuerten e cede 6-7 7-6 7-6. Fra le teste di serie escono anche
Schalken (n. 11), superato dal francese Carraz, proveniente dalle
qualificazioni, e Mantilla (n. 15), battuto dal rumeno Pavel.
3° turno - Niente da fare: nemmeno Srichaphan
riesce ad impensierire Nalbandian, facendosi battere da Arazi ed
ufficializzando, così, la qualificazione del sudamericano fra
gli otto di Houston. Il redivivo Novak sconfigge il n. 1 Ferrero
e Roddick ne approfitta subito: grazie al successo su Robredo, lo
statunitense fa sua la prima posizione nella Champions Race 2003
- che già gli era appartenuta - e, soprattutto, raggiunge, per
la prima volta in carriera, anche la vetta dell'Entry Ranking.
Federer si salva a fatica con Verkerk, cui annulla quattro
match-points nel corso dei tie-breaks di secondo e terzo set,
conclusi 14-12 e 8-6. Avanza anche il rumeno Pavel, che si giova
della rinuncia di Coria (n. 4), colto da un attacco febbrile.
Quarti - Federer conferma di non attraversare un
momento di gran forma e cede nettamente a Henman. L'inglese
troverà in semifinale Roddick, vincitore, non senza fatica, sul
vecchio Bjorkman. Nella parte alta del tabellone, Novak travolge
Arazi e se la vedrà con Pavel, che supera, a sorpresa,
Schuettler.
Semifinali - Nel primo match (di cui trovate
la cronaca nel box sotto) Henman ferma il neo-numero uno
Roddick in due tie-breaks. Poi è la volta di Pavel, che batte
Novak 6-4 al terzo, completando la composizione di una finale
impronosticabile alla vigilia. Novak manca un'occasione
importante: se avesse battuto il rumeno, avrebbe matematicamente
conquistato la nona posizione Atp, che garantisce la presenza
alla Masters Cup di Houston in qualità di riserva. Con la
sconfitta, il posto di "alternate" resta a
Philippoussis.
Finale - Henman sente che l'occasione è
propizia e forse irripetibile. L'inglese domina il primo set e,
dimostrando un'inattesa consistenza mentale, fa suoi secondo e
terzo parziale, entrambi al tie-break, per otto punti a sei e
sette a due. E' il primo titolo Masters Series in carriera per
Henman ed arriva in un momento in cui nessuno lo poteva
presagire.
I tornei Wta - Nel Tier II di Philadelphia, si è imposta Amelie Mauresmo. La francese, prima testa di serie, ha battuto in finale la russa Anastasia Myskina, n. 3. La Garbin ha passato un turno, sulla Irvin, prima di cedere 6-3 al terzo alla Sugiyama. Nel Tier III di Quebec City, in Canada, la sedicenne russa Maria Sharapova ha conquistato il secondo titolo della carriera, dopo quello, recente, di Tokyo. La Sharapova, n. 2 del seeding, si è giovata, in finale, del ritiro, sotto di un set, della sorprendente venezuelana Milagros Sequera, che aveva eliminato la n. 1 Pierce. Tre le azzurre in tabellone: derby di primo turno tra Adriana Serra Zanetti e Grande, vinto da quest'ultima (6-4 al terzo), battuta subito dopo dalla Kurhajcova; al secondo turno anche Antonella Serra Zanetti, che ha sconfitto la Koukalova e perso con la Zheng.
Il match: Henman - Roddick (sabato 1, semifinali Parigi Bercy) Al Palais Omnisports di Parigi Bercy scendono in campo, per la prima semifinale del locale Masters Series, lo statunitense Andy Roddick, numero 2 del seeding, ma già sicuro, da lunedì, di conquistare la vetta del ranking mondiale, e l'inglese Tim Henman, non compreso fra le teste di serie, ma con un recente passato da top ten. Roddick fatica ad entrare subito nel match, il suo formidabile servizio stenta a colpire ed è così che a Henman riesce il break in apertura. L'inglese gioca bene, varia tagli e velocità di palla e, con le consuete costanti discese a rete, mette in difficoltà l'avversario. Dopo un inizio favorevole a Henman, l'incontro si fa più equilibrato: Roddick arriva per la prima volta alla palla-break nel sesto game, ma mette in rete un passante di rovescio. Nel gioco successivo, l'americano fa spettacolo: sul punto che gli dà il 3-4, scavalcato da un lob, tenta il "colpo Noah", colpendo la palla in mezzo alle gambe spalle alla rete, e Henman, sorpreso, sbaglia la volée di diritto. L'ottavo game è il più lungo del match: Henman si trova 15-40, ma annulla le due palle-break con un servizio vincente ed un ace. Sul punto successivo Roddick sbaglia un passante e, innervosito, scaglia la racchetta a terra, senza ricevere sanzioni. Henman manca due palle per il 5-3, salva un terzo break-point ed, infine, riesce a portarsi 5-3, andando a servire per il set sul 5-4. Qui, però, il break mancato di un soffio in precedenza si concretizza per Roddick, che fa suo il game addirittura a zero. La soluzione è così affidata al "jeu decisif": dopo un mini-break iniziale per parte, l'andamento dei punti segue i servizi, finché, sul 4 pari, Henman attacca sulla risposta alla seconda e Roddick manda il passante sul nastro. Il britannico sfrutta la battuta nei due punti successivi ed il tie-break è suo, per sette punti a quattro. Il secondo set è strettamente legato ai turni di battuta: i due non si concedono distrazioni e si vedono anche bei colpi da entrambe le parti. Sul 5-4, Henman arriva al match-point su servizio avversario, ma Roddick glielo annulla concludendo una facile volée di rovescio. Anche stavolta la soluzione del set è affidata al tie-break. Henman cede il primo punto sul suo servizio, ma poi ne mette a segno cinque consecutivi, tre dei quali sulla battuta dello statunitense. Avanti 5-1, l'inglese sente probabilmente la pressione e, sul 5-2, commette un doppio fallo, arrivando comunque ad avere, sul 6-3, ben tre match-points consecutivi a disposizione. Sui primi due Roddick sfutta il servizio, con un ace ed una risposta errata dell'inglese. Sul 6-5, Henman può chiudere con la battuta, ma viene freddato da una straordinaria risposta di rovescio incrociata vincente dell'americano. Roddick annulla un quinto match-point, sul 7-6, con un servizio vincente, ma, sul punto seguente, sbaglia un diritto. Così, alla sesta palla-match, la seconda con la battuta a disposizione, Henman, finalmente, conclude l'incontro a suo favore. E' la prima sconfitta da numero uno per Roddick, che ha ceduto i due tie-breaks, malgrado, nell'anno in corso, vantasse un bilancio in essi nettamente migliore dell'inglese (36 vinti e 15 persi, contro i 7 vinti e 10 persi di Henman). |
Risultati
PARIGI
BERCY (Atp Tennis Masters Series, sintetico
indoor)
3° turno: Novak (14) b.
Ferrero (1) 7-5 7-5, Arazi b. Srichaphan (8) 7-6 6-3, Pavel b.
Coria (4) per rinuncia, Schuettler (5) b. Massu (10) 6-4 7-5,
Henman b. Kuerten 6-4 6-2, Federer (3) b. Verkerk (13) 6-7 7-6
7-6, Bjorkman b. Carraz 6-3 7-6, Roddick (2) b. Robredo (16) 6-3
6-4.
Quarti: Novak b. Arazi 6-2
6-1, Pavel b. Schuettler 2-6 6-3 6-2, Henman b. Federer 7-5 6-1,
Roddick b. Bjorkman 7-5 7-6.
Semifinali: Pavel b. Novak 6-2
4-6 6-4, Henman b. Roddick 7-6 7-6.
Finale: Henman b. Pavel 6-2
7-6 7-6.
Philadelphia
(Wta Tier II, cemento indoor) - Semifinali: Mauresmo (1) b.
Sugiyama (5) 3-6 7-6 7-5, Myskina (3) b. Petrova (7) 6-4 4-6 7-5.
Finale: Mauresmo b. Myskina 5-7 6-0 6-2.
Quebec City (Wta Tier III,
cemento indoor) - Semifinali: Sequera b. Pierce (1) 6-4 6-0,
Sharapova (2) b. Granville (4) 1-6 6-2 6-1. Finale: Sharapova b.
Sequera 6-2 rit.