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Wimbledon, la prima di Federer nello Slam
07-07-2003
Wimbledon ha celebrato
il primo titolo in una prova del Grande Slam di un giocatore che
rischia di farne incetta nei prossimi anni, se il fisico e la
testa l'assisteranno. Parlo di Roger Federer,
che ha battuto ieri in finale Mark Philippoussis in tre sets.
Appariva un controsenso che un giocatore del talento di Federer
non fosse finora mai andato oltre i quarti in un torneo dello
Slam. In particolare, a Wimbledon l'elvetico era esploso due anni
fa, battendo negli ottavi Pete Sampras, vincitore di sette delle
otto edizioni precedenti, ma poi si era fermato al turno
successivo di fronte a Tim Henman. L'anno scorso, giunto all'All
England Club tra i favoriti, era uscito all'esordio per mano del
diciottenne croato Mario Ancic. Nel 2002 aveva collezionato due
primi e due quarti turni nello Slam ed anche quest'anno non era
andata meglio: quarto turno in Australia, battuto da Nalbandian,
ancora primo turno al Roland Garros, sconfitto inopinatamente dal
peruviano Horna. A Wimbledon dev'essergli scattata la molla
determinante: probabilmente per la prima volta, Federer ha
sentito dentro la convinzione di poter davvero vincere il torneo.
L'ha fatto, travolgendo tutti gli avversari (appena un set
lasciato per strada, al terzo turno allo statunitense Mardy
Fish). L'elvetico scavalca così Juan Carlos Ferrero e diviene il
nuovo numero uno dell'Atp Champions Race 2003, salendo, nel
contempo, al terzo posto dell'Entry Ranking (dietro Agassi e lo
stesso Ferrero, mentre Hewitt scivola addirittura in quinta
posizione): quest'anno ha già vinto cinque tornei, su tutte le
superfici, a riprova di una versatilità che potrebbe
rappresentare uno dei suoi punti di forza nelle stagioni che
verranno.
Anche il finalista Mark Philippoussis esce benissimo dal torneo: tormentato in carriera dagli infortuni, ne è stato finalmente risparmiato per due settimane ed ha mostrato sprazzi di classe in mezzo alla consueta potenza inaudita. Ha battuto Agassi e dominato Grosjean: in finale non ha avuto chances, ma quel Federer era davvero inarrivabile. A quasi ventisette anni, l'australiano ha le carte in regola per fare di questa finale un punto di ripartenza anziché di arrivo. La continuità non è mai stato il suo punto forte, ma Philippoussis, in giornata buona, è in grado di battere chiunque sulle superfici rapide.
La finale - Il primo set è completamente ancorato ai servizi, fatto prevedibile con due battitori di tale calibro: nessuno arriva neanche ad avere una palla break. Federer concede appena cinque punti quando è lui a servire, dieci quelli lasciati da Philippoussis. Inevitabile la conclusione al tie-break: dopo un mini-break iniziale per parte, anche qui la successione dei punti segue i servizi, finché, sul 5-4 Federer, Philippoussis commette il suo terzo doppio fallo dell'incontro, regalando due set-points all'avversario. Lo svizzero sfrutta il secondo, sulla propria battuta, concludendo 7-5. All'inizio del set successivo l'australiano accusa il colpo e gli bastano due games con una percentuale di prime di servizio più bassa (quattro su dieci, mentre nel primo set aveva mantenuto un impressionante 81%) per subire due breaks a quindici e ritrovarsi sotto 4-0. Federer gioca divinamente, sbaglia pochissimo e tira colpi vincenti a tutto braccio. L'elvetico conserva il vantaggio, aggiudicandosi il secondo set per 6-2. Il terzo set torna in equilibrio, ma, mentre Federer non concede chances sul suo servizio, Philippoussis è costretto ad annullare un break-point sull'1 pari (aiutato da un over-rule sulla sua seconda, inizialmente chiamata fuori) e due sul 5 pari. Si va ancora al tie-break: come nel primo set, i due giocatori si scambiano il mini-break nei due punti iniziali, poi Federer prende il largo, portandosi sul 6-1, con cinque match-points a disposizione. Philippoussis annulla i primi due con il servizio, ma il terzo è quello buono. Per la prima volta nella storia, uno svizzero vince un titolo dello Slam: Federer, oltre al titolo, si prende la soddisfazione di imporsi anche nella sfida degli aces (21 a 14).
Wimbledon ha regalato soddisfazioni anche a Martina Navratilova, qui vincitrice nove volte in singolare: a quasi quarantasette anni, l'ex cecoslovacca ha bissato il titolo di doppio misto conquistato agli Australian Open insieme all'indiano Leander Paes, eguagliando il record di Billie Jean King di venti titoli complessivi sui prati londinesi.
I campioni di Wimbledon Singolare
maschile: Singolare
femminile: Doppio
maschile: Doppio
femminile: Doppio
misto: |
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Risultati Wimbledon
Finale (uomini): Federer (4) b. Philippoussis 7-6 6-2 7-6.