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Canberra, la Farina sfiora il titolo
17-01-2004
E' stata una buona settimana per il tennis femminile italiano: le nostre ragazze hanno offerto ottime prove nel continente oceanico e, purtroppo, solo per pochissimo non è arrivato il centro pieno.
Partiamo proprio dal mancato titolo di Silvia
Farina a Canberra: l'ex numero 11 mondiale,
accreditata della terza testa di serie, è, infatti, approdata in
finale, battendo Kurhajcova, Santangelo, Sanchez Lorenzo (l'unica
a toglierle un set) e Vakulenko. Nell'ultimo match, opposta alla
n. 2 del seeding Paola Suarez - l'avversaria da lei
superata l'anno scorso per raggiungere gli storici quarti a
Wimbledon -, Silvia ha vinto il primo set e, ceduto il secondo
parziale, è volata 5-2 nel terzo, arrivando a disporre di ben
cinque match-points, uno sul 5-3 e quattro sul 6-5. L'argentina
li ha annullati tutti, aiutata, in un'occasione, da un overrule
del giudice di sedia, dopo che, in un primo momento, una sua
risposta era stata chiamata fuori. La Suarez è riuscita poi ad
arrampicarsi al decisivo tie-break, che si è aggiudicata per
sette punti a cinque. Per lei è il quarto titolo in carriera,
Silvia rimane ferma ai tre conquistati a Strasburgo, ma lascia
comunque ben sperare per i prossimi impegni.
A Canberra si sono messe in evidenza anche altre azzurre: la
Pennetta ha raggiunto i quarti, superando la Gussoni e,
soprattutto, la n. 4 Tanasugarn, prima di cedere all'ucraina
Vakulenko; la Santangelo si è qualificata ed ha poi battuto la
svedese Arvidsson, perdendo poi con la Farina; Antonella Serra
Zanetti, anche lei uscita dalle qualificazioni, si è fermata al
primo turno, strappando, comunque, un set alla futura vincitrice.
A Sydney era in programma un prestigioso Tier II, con in campo molte delle migliori. Il titolo è andato alla numero uno del mondo Justine Henin, che, dopo aver rischiato nei quarti con la Rubin, si è giovata in semifinale della rinuncia per infortunio della Davenport, prima di superare in finale la Mauresmo, vendicando così la sconfitta patita a novembre nel Masters di Los Angeles. Ottima la prova di Francesca Schiavone: la "leonessa" si è piazzata in semifinale, eliminando, via via, Jankovic, Dechy e Smashnova ed impegnando poi la Mauresmo in un match più volte rinviato a causa del maltempo.
A Hobart, in Tasmania, si è imposta la trentunenne statunitense Amy Frazier, tornata al successo pieno - il settimo in carriera - a cinque anni di distanza dall'ultimo. La Frazier, che ha prevalso, in finale, sulla giapponese Asagoe, aveva fermato, nei quarti, la bella corsa di Maria Elena Camerin, vincitrice, in precedenza, sulla Cervanova e sulla n. 5 Vento. Anche Garbin e Grande hanno passato un turno: la mestrina è stata agevolata dal ritiro della n. 1 Daniilidou, comunque indietro nel punteggio, ed ha ceduto poi alla Brandi, mentre la napoletana, dopo aver battuto la Keothavong, ha perso con la Asagoe.
Passando al settore maschile, Sydney ha segnato il ritorno al successo, dieci mesi dopo Indian Wells, dell'ex numero 1 Lleyton Hewitt. Curiosamente, l'australiano, già vincitore qui nel 2000 e nel 2001, ha visto sia il suo avversario in semifinale, l'olandese Verkerk, sia quello in finale, lo spagnolo Moya, ritirarsi per infortuni vari, per cui ha dovuto faticare relativamente per conquistare il ventesimo centro in carriera. Hewitt, ad ogni modo, ha dimostrato di essere sulla buona strada per riportarsi ai livelli del suo illustre passato. Da notare le sconfitte all'esordio del n. 1 Ferrero con il diciottenne australiano Chris Guccione e del n. 2 Schuettler con Joachim Johansson e l'eliminazione, nei quarti, del n. 4 Philippoussis, superato da Verkerk.
Ad Auckland, in Nuova Zelanda, Dominik Hrbaty ha vinto il suo secondo torneo in due settimane, arrampicandosi in vetta alla Champions Race 2004. Lo slovacco, in gran forma, ha battuto in finale, 7-5 al terzo, il giovanissimo spagnolo Rafael Nadal, al suo primo match per un titolo Atp Tour. Nadal aveva mostrato le sue qualità, eliminando il n. 4 Schalken all'esordio ed il n. 2 Novak in semifinale, sempre senza cedere un set.
Lunedì, a Melbourne, cominciano gli Australian
Open, prima prova del Grande Slam del 2004. Il campione
in carica è Andre Agassi, qui vincitore ben quattro volte: in
quest'occasione lo statunitense è accreditato della quarta testa
di serie ed ha una potenziale semifinale con il n. 1 Andy
Roddick. Molto equilibrata appare la parte bassa del tabellone,
con Federer (n. 2) ed il redivivo Hewitt (n. 15) in rotta di
collisione addirittura già negli ottavi, con il vincente che
affronterà nei quarti presumibilmente uno fra Nalbandian (n. 8)
e Henman (n. 11) ed in semifinale Ferrero (n. 3), Coria (n. 5) o
Philippoussis (n. 10). Due gli italiani nel main draw: Volandri,
subito contro Kiefer, e Sanguinetti, con Stepanek.
Fra le donne, assente la detentrice del titolo Serena Williams,
fa invece il suo rientro alle gare ufficiali la sorella Venus,
assente da sei mesi, ossia dalla finale di Wimbledon. Venus, pur
non compresa attualmente fra le top ten, è stata accreditata
d'ufficio della terza testa di serie, per non squilibrare il
tabellone. Prime due del seeding sono le belghe Henin e
Clijsters, mancherà anche la Capriati. La pattuglia azzurra è,
in questo caso, molto numerosa: in gara Schiavone (n. 18), Farina
(n. 20), Grande, Pennetta, Garbin, Camerin, le sorelle Serra
Zanetti, cui si potrebbe aggiungere qualche giocatrice dalle
qualificazioni.
Doping, il caso continua Il caso doping nell'Atp
si sta espandendo sempre più. Greg Rusedski,
trovato positivo al nandrolone, ha affermato che ben 43
dei primi 120 del ranking mondiale avrebbero valori
ematici fuori dal normale e, quindi, di non temere nulla
alla prossima udienza disciplinare (il canadese, intanto,
ha giocato a Sydney, dove ha passato un turno su Chela
prima di perdere con Philippoussis e sarà in campo anche
a Melbourne). A rincarare la dose, ci ha pensato il
vecchio John McEnroe, che, in
un'intervista, ha detto di aver preso, "a sua
insaputa", steroidi per sei anni al tempo della sua
carriera pro: in particolare, uno steroide utilizzato
"legalmente" per i cavalli, ma poi rivelatosi
troppo forte anche per essi. A questo punto, è arrivata
la reazione di Andre Agassi ed Andy Roddick, che hanno
rivendicato la pulizia nel tennis. In seguito, anche
McEnroe ha attenuato le sue dichiarazioni, affermando
che, in fondo, ci sono discipline molto più
"sporche" del tennis. |
Risultati
Sydney (Atp
International Series, cemento) - Semifinali: Moya (3) b. Ferreira
6-2 6-1, Hewitt (7) b. Verkerk (8) 6-2 rit. Finale: Hewitt b.
Moya 4-3 rit.
Auckland (Atp International Series, cemento)
- Semifinali: Hrbaty b. Kuerten (3) 6-3 6-2, Nadal b. Novak (2)
6-1 6-3. Finale: Hrbaty b. Nadal 4-6 6-2 7-5.
Sydney (Wta
Tier II, cemento) - Quarti: Henin (1) b. Rubin (7) 6-3 4-6 6-4,
Davenport (4) b. Dementieva (6) 6-3 6-4, Mauresmo (3) b. Myskina
(5) 6-4 7-6, Schiavone b. Smashnova 6-2 6-2. Semifinali: Henin b.
Davenport per rinuncia, Mauresmo b. Schiavone 6-3 7-6. Finale:
Henin b. Mauresmo 6-4 6-4.
Hobart (Wta Tier V, cemento) - Semifinali:
Asagoe (6) b. Brandi 5-7 6-4 6-4, Frazier b. Salerni 4-6 6-3 6-2.
Finale: Frazier b. Asagoe 6-3 6-3.
Canberra (Wta Tier V, cemento) - Semifinali:
Farina (3) b. Vakulenko 6-3 7-6, Suarez (2) b. Sprem 6-2 2-6 6-4.
Finale: Suarez b. Farina 3-6 6-4 7-6.