ARPAM

ASS. Romana Professionisti Arti Marziali

...Man mano che gli atleti si esibivano il maestro Spinella mi decantava le lodi di un certo Moroni Agostino (ieri alla radio ha sfidato chiunque a battersi con lui, ci vuole coraggio per farlo), mi diceva delle vittorie ottenute da questi negli Stati Uniti, e di un inconsueto record di KI (non ti preannuncio niente, ma vedrai ...). Così la prova del maestro formidabile, questo I'aggettivo attribuitogli dagli organizzatori, la aspettavo con curiosità. Non è alto... si è muscoloso ma... L'inizío della sua dimostrazione mi ricordava lo spettacolo circense, con tondini di ferro piegati coi denti e coi muscoli del collo, ma non l' avevo mai visto un atleta infilare un chiodo in una tavola usando la fronte a mò di martello, così come non avevo mai visto nessuno disposto a farsi rompere in testa un blocco di tufo. Eppure la prova più entusiasmante e carica di suspence la doveva ancora compiere: il sandwiches tra due tavole piene di chiodi adatti solo alla... crocifissione. Ma non basta in quanto un suo collega ha messo sulla tavola, che poggiava sui muscoli toracici e ventrali, un blocco di tufo e con una mazza che mi ricordava tanto quella dei minatori. lo ha spezzato con un colpo secco. E il Moroni si alzava come se niente fosse successo. come ' se non fosse difficile e non richiedesse I'audacia di un Superman quello che aveva compiuto...

Aldo Antico su <<PressSport>>

 

Come i vecchi samurai

Una prima serata l'ha visto protagonista due sabati fa, sempre nello Spazio Set di Massenzio. Il maestro Moroni, esperto e specialista di arti marziali si era esibito in alcune difficili prove di karatè e di kung fu, riproponendo la passione di molti spettatori per Bruce Lee e i suoi mitici film specialistici, stasera presentati sullo schermo gigante. Stasera e sempre allo Spazio set del Circo massimo, Moroni si esibisce sul rlng naturale con alcune difficili <prove di forza> <KI> e di sopportazione del dolore, alla maniera degli antichi samurai. E'  proprio delIa prestígiosa casta giapponese si leggerà anche il vecchio <codice d'onore>, un documento a mètà tra un regolamento ginnico e la professione religiosa. Poi, il maestro di arti marziali si sottoporrà ad un esperimento che si può collocare al limlte tra esercizio fisico ed esperimento mentale e di equilibri personale. Disteso su un letto di chiodi, Moroni verrà <coperto> da un tetto affollato di punte metalliche, e già questo - come si può ben capire - è una <prova>  di grande coraggio. Ma non basta. Sul tetto di chiodi, verrà prima collocata una base di tufo e poi si ripeteranno pesanti colpi di martello da cava. Grazie a tecniche respiratorie di concentrazione di cui domani sera sapremo di sicuro qualcosa di più, il maestro di arti marziali riuscirà a non farsi neppure un graffio. Bruce Lee sarà ricordato e commemorato anche stasera, comunque, e dopo la difficile <prova di sopravvivenza>, Moroni proporrà alcune figure del <Jeet-Kune-Do>, tecnica inventata proprio da Lee,  una sorta di disciplina marziale dell'Estremo Oriente, ma <occidentalizzata> e resa ancora più avvincente e pericolosa. >Una disciplina - ha spiegato il maestro stesso - che è molto pericolosa e anche per questo non vengono programmate gare o competizioni, ma solo sedute in palestra>.

Giancarlo Ricciolo su   <<IL TEMPO>>

 

MORONI... Arti Marziali al Massenziosette

Negli Stati Uniti ha studiato arti marziali per cinque anni consecutivi, e ogni tanto vi ritorna per corsi di aggiornamento e stages di perfezionamento. Poi, presta i suoi muscoli (ma anche il suo cervello e la sua abilità <strategica>) a film di successo. E' il maestro Agostino Moroni, campione d'Europa e membro dell'Associazione Romana Professionisti Arti Marziali, che si è esibito ieri sera al Circo Massimo nell'ambito della rassegna cinematografica estiva <Massenziosette>. -Un ennesimo connubio tra sport e cinema? <No, qualcosa di più complesso - risponde Agostino Moroni-. Quest'estate, la rassegna al Circo Massimo, sotto l'etichetta di "corpo a corpo" propone incontri sul ballo, il movimento ritmico del corpo, la ginnastica aerobica, e quindi anche sulle arti marziali>. - Cosa ha proposto ieri agli spettatori di Massenziosette?  <Una seduta-lezione di Karate Full-Contact, che è la forma più avanzata di questa disciplina marziale. I colpi in questo caso, non vengono "fermati", ma vengono portati al bersaglio. Mani e piedi sono protetti da fasce>.  -Lei si rifà esplicitamente all'arte di Bruce Lee.  <Certo, ho studiato a lungo con il maestro Don Inosanto, e ho anche a mia volta girato dei film, come I GUERRIERI DEL BRONX e L'ULTIMO GUERRIGLIERO DEL MONDO (una pellicola USA girata però in Italia) che uscirà il prossimo inverno>.  -Voi siete gli stuntmen dell'oggi nella cinematografia d'azione: come preparate il vostro lavoro?   <Il maestro d'armi lavora solitamente per un film con attori digiuni di conoscenza d'arte marziale, ed è essenziale semplificare mosse e incontri. Se invece subentra sul set un campione della nostra disciplina, tutto cambia. Noi prepariamo tra noi o combattimenti e organizziamo scene piene di verismo>.  -Il filone cinematografico al quale è legato si presta a molte critiche. Lei cosa risponde?   <Certamente, non si tratta di opere che propongono messaggi culturali. Tra che lavora un'intera settimana, però, hanno ancora molto successo, per il classico meccanismo d'identificazione con i protagonisti. Del resto è una moda, e non sarà eterna: durerà fino a quando i gusti del pubblico non imporranno altre tematiche cinematografiche>.

Giancarlo Ricciolo su   <<IL TEMPO>>

 

MORONI: Un nuovo maestro di FULL

Il Maestro Moroni, cintura nera 3º DAN di Karate tradizionale, nato nel 1950 ha iniziato la sua carriera sportiva praticando vari sport alla ricerca di quello che maggiormente lo avrebbe interessato e che gli avrebbe dato quelle soddisfazioni di cui ogni atleta è alla ricerca.  Ha praticato la lotta libera con notevole successo, tuttavia solo nel Karate tradizionale ha potuto trovare quasi tutto ciò che stava cercando, dando sfogo a quei movimenti che il suo temperamento i il suo fisico gli permettono.  Recatosi negli Stati Uniti per perfezionare la sua preparazione ha scoperto il Full Contact, che ha completato il mosaico della sua ricerca.  Moroni ha istituito in questi giorni un'Associazione Sportiva Professionisti Arti Marziali (A.R.P.A.M.) con sede sociale nella sua palestra sita in Roma, Via Goffredo Mameli 51, tel. 5894102.  Il Maestro ricopre anche la carica di Direttore Tecnico Nazionale nella sua Associazione A.R.P.A.M.

 

Tra due tavole chiodate il <maestro> sopporterà il dolore Lui la chiama <prova di resistenza al dolore> e uno potrebbe pensare a qualcosa come una martellata sul pollice o un ago che trapassa una mano. Invece è qualcosa di più, di molto peggio. Il fachiro di turno è il maestro di arti marziali Agostino Moroni che stasera nell'arena grande sotto lo schermo gigante darà prova della sua buona fama: si sdraierà per terra su una tavola irta di chiodi e poi qualcuno appoggerà su questo singolare sandwich un blocco di tufo di 15 chili. Infine, sennò sarebbe troppo semplice, qualcuno armato di mazza sbriciolerà il macigno mentre lui, Agostino Moroni, si sentirà benissimo. La performance è inserita nella serata dedicata al celebrato Bruce Lee e alle sue <carezze>. Nell'intervallo tra il primo e il secondo film Moroni, oltre a farsi impacchettare tra chiodi e tufo, darà una lezione di Jeet Kune Do, la tecnica inventata da Bruce Lee che raccoglie elementi di tutte le arti marziali, romperà tavole di legno e lastre di marmo e, in più, ha promesso uno spettacolo a sorpresa. Chi starà seduto a guardare le gesta del compianto Bruce Lee non potrà che ammirarlo.

 

Al Massenzio il "contatto" fa spettacolo SI INTITOLA <Una notte a pieno contatto> quella di stasera: subito dopo le 22,30 sulla piazza di <Massenzioland> al Circo Massimo, si svolgeranno gli <scontri> di Karate Full Contact. Qualcuno lo ha definito uno sport da gladiatori; altri parlano di <lotta dura, violenta ma disciplinata>. Definizioni a parte, si disputeranno gli incontri per il titolo europeo e per quello mondiale: un vero e proprio spettacolo di campionato.
Al Massenzio il Kung Fu fa spettacolo TUTTO Bruce Lee questa sera a Massenzio, in pellicola e dal vivo: tre film sullo schermo gigante (<Dalla Cina con furore>; <Il furore della Cina colpisce ancora>; <L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente>) dell'attore orientale scomparso anni fa, ed una esibizione di Jeet Kune Do del maestro Agostino Moroni, un'allievo <di classe> di Bruce Lee.  Moroni (che domani sempre a <Spazio Set> terrà una esibizione anche di >Full Contact>), è stato campione italiano di lotta greco romana per poi passare alle arti marziali orientali: Jeet Kune DO, Karate Wado Ryu e Goju Ryu. Attualmente Moroni è campione d'Europa di Full Contact. Ma a Massenzio questa sera vi sarà anche un'altra novità: una redazione volante di <Paese sera> realizzerà <sul campo> un supplemento di Estate Romana attraverso interviste, rubriche, curiosità. Insomma un giornale fatto dal pubblico.

 

Trastevere esporta campioni di karatè C'è chi vuole sopprimere la demoralizzante pancetta, e chi puntando più in là, sogna il fisico di Tarzan e l'agilità di Bruce Lee. Nel cuore del Trastevere meno turistico (via Goffredo Mameli 51) sorge da due anni una palestra di arti marziali: pochi i super fusti, molti ragazzini, qualche esponente del sesso debole. Qui si insegna il Karate Full Contact. <Cioè se menamo davvero, mica come l'altri che nun se toccano>, spiega uno scricciolo di otto anni. E per farsi capire meglio fornisce subito una dimostrazione pratica. <Inoltre si tengono corsi di Jeet Kune Do, l'arte inventata da Bruce Lee, che permette di difendersi da qualsiasi tipo d'attacco: pugilato, lotta ecc.> dice Agostino Moroni, il maestro che fa strabiliare anche l'America. Lui, come se niente fosse, fa l'uomo <sandwitch> fra due tavole di chiodi, con un blocco di tufo sul torace. Un allievo spezza il blocco con una mazza, il Moroni rimane impassibile e ottiene un primato mondiale. <Gli antichi samurai ne facevano tante di queste prove>, spiega. I giapponesi, oltre al corpo, mettevano a dura prova anche lo spirito. Gli allievi del Moroni lo sanno ?  Allevati a film di Kung Fu, i più piccoli sognano di sgominare mille nemici. <All'uscita de scola se menamo sempre, prima le prendevo, mò l'addobbo tutti io>. Ma i grandi non la pensano così. < A Roma se montamo troppo, basta che uno vinca il torneo di Trastevere che se sente subito un super fico>. Uscendo dalla palestra si respira un'aria diversa: vecchietti seduti al bar, freaks che hanno sconfinato, suscitando le ire di una signora: <Gioventù smidollata>. All'angolo c'è chi a botte fa sul serio, da autodidatta. Forse è meglio pagare ventimila lire al mese e sfogarsi in palestra, dove le conseguenze di un incontro sono di certo meno gravi.

 

MARIA TERESA MELI - <<LA CITTA'>>

 

Bel successo del trofeo di Sanda interregionale PERUGIA - Si è svolto domenica il primo Trofeo Interregionale di Sanda della Italy C.K.A.   Gli Atleti partecipanti erano oltre 80, molti dei quali alla loro prima esperienza di combattimento libero. La gara è stata preceduta da un breve discorso sulle arti marziali orientali del presidente onorario della C.K.A. Maestro Massimo Bistocchi che è stato accolto molto calorosamente da tutti i presenti. In seguito è intervenuto anche il Presidente della Circoscrizione sig. Dozzini che ha esternato la sua disponibilità per i futuri rapporti per lo sviluppo delle discipline orientali. La gara prevedeva un solo incontro per ogni atleta ed oltre alle medaglie e diplomi per i singoli partecipanti erano in palio tre trofei per il 1º 2º 3º posto per le migliori squadre. La squadra di Perugia del Maestro Fulvi ha trionfato ottenendo un bellissimo primo posto in assoluto. Il secondo posto è andato alla squadra di Roma del Maestro Agostino Moroni composta da una decina di atleti molto ben preparati che hanno disputato dei bellissimi incontri.  Ed infine al terzo posto la squadra di Foligno del Maestro Danilo Garzi, anche questa squadra ha dimostrato un buon livello di preparazione tecnica ed il risultato è dovuto al numero più limitato di atleti partecipanti. Nel torneo era compresa la categoria "Bambini Classe 1984-1979" in cui non era previsto il 1º e 2º posto ma entrambi i contendenti risultavano vincitori; questi giovanissimi erano tre e tutti hanno disputato i loro incontri con grande determinazione nonostante fossero tutti alla loro prima esperienza di combattimento. Grazie all'ottima organizzazione tutta la gara si è svolta senza il minimo inconveniente; per l'arbitraggio erano presenti 15 arbitri della C.K.A. e come arbitro centrale il Maestro Fulvi aveva invitato il Maestro Primo Airaghi di Milano che è senza dubbio il miglior arbitro italiano per il Sanda con 30 anni di esperienza in questo settore. Elogi per il Maestro Fulvi anche da parte degli altri Maestri invitati che sono rimasti molto soddisfatti della gara ed hanno manifestato l'intenzione di entrare a far parte della C.K.A. nel settore Sanda. La gara è terminata con le premiazioni di tutti gli atleti e delle squadre ed infine il Maestro Fulvi ha ringraziato tutti i Maestri e gli arbitri intervenuti consegnando loro una targa della C.K.A.

CORRIERE DELL' UMBRIA 26/11/92

 

I colpi micidiali di Bruce Lee e degli epigoni Serata interamente alle arti marziali. E' il trionfo di Bruce Lee e dei suoi colpi micidiali e impossibili. Dei quattro film in programma sotto il titolo "Lo spirito di Hong Kong" tre sono opere sue, mentre allo Spazio Set si esibisce il suo illustre epigono italiano, il Maestro Moroni, campione del mondo di KI (potere interno).  Si comincia con la pellicola che ha lanciato Bruce e i suoi virtuosismi di superpicchiatore: <Dalla Cina con furore> di Lo Wey con Bruce Lee, Nora Migo, Maryaayi Jitien. Questo film del '72 fece davvero scuola aprendo le porte ad un nuovo filone dal quale zampillarono decine di pellicole. Viene proiettato anche il bis <Il furore della Cina colpisce ancora> ('73).  Terzo film è <L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente> in cui Bruce Lee non è solo attore ma anche regista ('74).

L'UNITA' 19/08/1983

 

Associazione Romana Professionisti Arti Marziali

lI giorno 11 Aprile del corrente anno è nata ufficialmente questa associazione a Roma, denominata ARPAM <Associazione Romana Professionisti Arti Marziali>.  Lo spirito della nuova associazione è la volontà di praticare il Karate Full Contact, o come sottolinea il suo Presidente <il Karate del futuro>. L'Associazione nata da un gruppo di cinture nere del Karate tradizionale, stanche del kata e kion o comunque dai movimenti legati ad una vecchia tradizione che ormai, a detta dei suoi fondatori, con l'evoluzione dei tempi è superata. E' intento organizzare gare e manifestazioni affinchè il full possa prendere la giusta dimensione che gli compete. Stando all'atto costitutivo - per noi la lettera ufficiale - gli adepti a tale organizzazione sottolineano che vorrebbero colmare lo spazio lasciato libero dalla boxe, come spettacolo ed affluenza di pubblico. Direttore Tecnico dell'Associazione è: Mº Moroni Agostino (2º dan); 1º Istruttore Europeo di Jeet Kune Do. Sin dall'infanzia il maestro ha praticato molti sport, dal calcio al nuoto conseguendo ottimi risultati, all'età di 12 anni ha iniziato lo studio delle discipline di combattimento: lo judo è stato il primo approccio e fin dalle sue prime gare ha dimostrato doti non comuni. Dal judo alla lotta, dove si classifica secondo ai campionati Italiani. Appena diciottenne su consiglio di un amico inizia lo studio del Karate, riesce in poco tempo a diventare cintura nera di Karate GOJU RYU, ma il maestro non è ancora soddisfatto e deluso da questa arte piena di KATA e finzioni agonistiche, parte per gli U.S.A. dove nel FULL CONTACT trova la pedina che mancava per completare il suo mosaico di combattente.  Dopo circa un anno di lunghi e snervanti allenamenti riesce ad ottenere ottimi risultati, disputando 7 combattimenti vincendoli tutti prima del limite nella categoria dei medio leggeri.  A Los Angeles nella palestra di Dan Inosanto studia il JEET KUNE DO l'arte del compianto BRUCE LEE. Quando ritorna in Italia apre una palestra denominandola ROMA FULL CONTACT sita in Via Goffredo Mameli 51, con il solo scopo di divulgare questa disciplina di ARTI MARZIALI e di portarla a livello professionistico, crea una nuova associazione L'A.R.P.A.M. (Associazione Romana Professionisti Arti Marziali) con sede nella sua stessa palestra, a cui alcune palestre della Capitale già si sono affiliate. La sua opera ha già avuto inizio con varie manifestazioni riscuotendo vero successo, è stato consulente tecnico su un servizio di arti marziali alla trasmissione ODEON della R.A.I.

 

Il maestro sopporta il dolore, la gente non vede il maestro <A'nvedi, se ne va!>, <No, forse va lassù pè fasse vedè mejo!>, <Macchè, se ne va davvero!>. Queste le espressioni di delusione di una coppia di giovani, entrambi in maglietta e pantaloncini corti, dopo la dimostrazione di Agostino Moroni, maestro di arti marziali. Secondo ilprogramma il moroni si doveva esibire nell'arena di Massenzio in una prova di resistenza al dolore con tanto di tavole chiodate, blocco di tufo e martello. A dir la verità, il programma l'ha rispettato. Peccato però che l'abbia fatto su una piattaforma di legno al centro dell'arena, visibile solo ai più vicini.  Dal momento in cui terminato il primo film della serata, lo speaker ha annunciato l'entrata del <maestro>, tutti gli spettatori sono saliti in piedi sulle sedie voltandosi verso la piattaforma, in attesa dell'esibizione. <Secondo me è tutto un trucco>. <Stai zitto! Che ne capisci tu di arti marziali?>. Tutti si scambiano le proprie opinioni, più o meno incredule. Sono talmente emozionati che non rispettano neanche i trenta secondi di silenzio richiesti dall'annunciatore, in ricordo di Bruce Lee.  Mentre il maestro si scalda, vengono lette le diciassette regole del Samurai, dopo di che Agostino Moroni comincia il suo numero. Il tutto dura circa cinque minuti, in cui non cessa il brusio degli spettatori lontani, che forse speravano di vedere qualcosa di più.   Improvvisamente si sente un colpo di martello.  Chi è più lontano, non vede niente, pensa che si tratti di un esercizio di riscaldamento.  Ma no, il <maestro> ha terminato la sua esibizione ed esce seguito dagli accompagnatori e da qualche applauso.  <Ma guarda, io ero venuto solo per lui e non ho visto niente!>

Tiziana Lupi su <<Il Messaggero>>

 

Arti marziali: il boom Intervista con il maestro Agostino Moroni, ex campione del mondo di Full Contact

MAESTRO, SEMBRA CHE IN ITALIA, NEGLI ULTIMI ANNI, LE ARTI MARZIALI ABBIANO CONOSCIUTO UN VERO E PROPRIO BOOM DI PRATICANTI

-Certo, è verissimo, pensi che i praticanti in Italia sono ormai intorno al milione; del resto basta aprire l'elenco telefonico di Roma e contare le palestre per rendersi conto dell'entità del fenomeno. Ormai le arti marziali sono il secondo o terzo sport praticato in Italia, quasi a ridosso del calcio...

E NON SE NE SENTE PARLARE

- La televisione sembra ignorare il fenomeno: le TV private continuano a mandare in onda il Catch, che in Italia non pratica nessuno, soltanto perchè comprano i filmati già fatti dagli americani, oppure parlano di Golf, o di altre specialità di scarsissimo interesse; e poi parlano di ricerca dell'audience!. La prima televisione che si renderà conto dell'importanza di questo filone aprirà un giro di affari imponente.

MA LEI COME LO SPIEGA QUESTO SUCCESSO ?

- Io credo che sia un bisogno generalizzato di sicurezza, sicurezza interiore ed esteriore, che spinge la gente verso la pratica delle arti marziali. Il nostro sistema di vita, capitalista e consumista, è fatto apposta per indebolire i punti fermi, erodere i valori, frantumare la coscienza che le persone faticosamente costruiscono dentro di sè. Nello stesso tempo accresce, specialmente nei giovani, l'ansia della competizione, con la conseguente paura di non farcela. Anche il fisico ha la sua parte, se io mi sento debole fisicamente, se non mi sento sicuro in ogni situazione, sono debole anche spiritualmente; del resto, le arti marziali non sono solo un'educazione alla difesa personale, ma anche ad affrontare con coraggio tutte le sfide della vita.

ESISTE QUINDI UNA COMPONENTE FILOSOFICA NEL TIROCINIO DI CHI SI AVVIA ALLE ARTI MARZIALI

- Qui è necessario porre una distinzione fra cultura occidentale e cultura orientale. Vede, in Giappone, il campione di Katà è più importante del campione di combattimento.

COS'E' IL KATA' ?

- E' un combattimento recitato, una specie di danza di guerra, un rituale antico che esprime il contenuto interiore dei passi della lotta. Se lei questa filosofia la traspone in Occidente non suscita alcun interesse; le dicono - si, va bè, ma quando se menamo ? - . In Oriente la situazione è sempre stata diversa, anche la forma del governo, assolutista e monocratica non è tale da lasciare molto spazio di espressione e di competizione. Per gli orientali l'arte marziale è spesso una forma di ripiegamento, di ricerca della sicurezza interiore, quasi un esercizio di disciplina della sopportazione: interiorizzare per sopravvivere.

CHE E' PIU' FORTE OGGI LA MONDO NELLE ARTI MARZIALI, ORIENTE O OCCIDENTE ?

- L' Occidente senza alcun dubbio, e gli Stati Uniti e l' Italia sono certamente ai primissimi posti; quello che molti non sanno ad esempio è che l' Italia ha molti campioni del mondo nelle discipline marziali. Del resto servono investimenti per creare i campioni e l' Oriente, a parte il Giappone, non ha le risorse; gli atleti si fanno col le bistecche e non con le foglie di riso.

COME E' ORGANIZZATA LA FEDERAZIONE ITALIANA DI ARTI MARZIALI ?

- Non esiste, ci sono molte federazioni, ma nessuna di esse è riconosciuta ufficialmente dal CONI. E questo è un male perchè si sprecano molte energie, ma anche un bene perchè in questo modo siamo più liberi da pressioni clientelari e burocratiche.

E L'ASPETTO DELLA DIFESA PERSONALE ?

- L'affermazione che sento fare di solito a questo proposito è la seguente: - tanto oggi ci sono le pistole - - Ma le rispondo con un dato statistico: su mille azioni della polizia soltanto dieci implicano un conflitto a fuoco. In realtà le armi da fuoco sono rarissime e molto pericolose da portare, specie nel nostro paese, e la maggior parte delle situazioni di pericolo possono essere risolte altrimenti. Una famosa frase detta da Bruce Lee in un film: - Qualsiasi cretino può tirare un grilletto - .

MA E' POI VERAMENTE EFFICACE QUESTA DIFESA PERSONALE ?

- Molte arti marziali, applicate nella realtà, non sono realmente efficaci. Ad esempio, per fare Judo lei ha bisogno del Tatami, il tipico tappetino di gomma, e lei per strada difficilmente lo trova. Il pugilato ha bisogno dei guantoni e del ring, è molto facile rompersi una mano se non si è abituati a colpire a mani nude. Il Karate non prevede la lotta corpo a corpo. Il Tae Kwon Do, la lotta koreana che prevede solo l'uso delle gambe, ha questo limite: se un giorno lei esce di casa con i pantaloni stretti è perduto. C'è poi da aggiungere che non tutti i maestri prendono la cintura nera perchè veramente lo meritano.

E IL FULL CONTACT ?

- E' uno degli ultimi nati - anche in questo campo vi sono molti venditori di fumo, come in tutte le cose che diventano moda; lei ricorderà l'esplosione dell'aerobica... - ed unisce varie tecniche di varie arti, il meglio condensato per intenderci. Il principio guida è: abituare a colpire nella realtà, avvalendosi di tutti i mezzi, Full Contact significa pieno contatto.

QUAL'E' L'ETA' MIGLIORE PER IMPARARE

- Si può imparare a qualunque età, il cervello apprende ciò che piace nei tempi che ciascuno trova in sè. E' comunque molto indicato per gli adolescenti: in palestra una parte importante è costituita dalla disciplina, dal controllo di sè, dal rispetto per la serietà, il lavoro e per i propri genitori; teniamo i ragazzi lontano dalla droga. Ci sono, anche se in numero minore, ragazze che lo praticano, ed io mi sento di consigliarlo specialmente a loro perchè più dei maschi possono essere soggette a violenze e non devono mai sentirsi in condizioni di inferiorità.

L.G.

 

Arriva la "Cage Fight" tra sangue e polemiche Vi si chiuderà lo stomaco, è lo spettacolo più violento, lo sport da combattimento più estremo che esista. Proverete le emozioni degli antichi romani quando guardavano i gladiatori nell'arena. Dal film "Fight Club" alla realtà, questo lo slogan della serata di venerdì prossimo al Palacisalfa dell'Eur. Di scena, per la prima volta a Roma, la "Cage Fight": incontri "in gabbia", senza limite e senza rounds a base di calci, pugni, gomitate, prese, strangolamenti, slogature e altre amenità, con immediato corollario di polemiche e un esposto in Procura. Gli organizzatori avevano annunciato il patrocinio del comune, della regione e della provincia, ma il Campidoglio a smentito al volo. <E' stata una svista> ammette Marco Panattoni, promoter della manifestazione <ma gli altri due enti locali effettivamente, hanno dato la loro adesione>. Intanto, la prevendita va a gonfie vele: quasi duemila posti assegnati su circa 3.500 disponibili. <Anche se la lotta è molto dura non si tratta di una violenza insensata: c'è un arbitro a bordo ring pronto a fermare il combattimento in caso di ferita grave e gli incedenti sono rarissimi> assicura Panattoni. <Il "Free fight" si pratica in America, in Brasile e in molti altri paesi da oltre 21 anni e in tutto questo periodo c'è stato un solo atleta morto> (l'americano Douglas Dedge rimasto ucciso in un sanguinoso combattimento con un lottatore ucraino in un'arena di Kiev, due anni fa). <I pugni a mani nude tagliano> spiega Agostino Moroni, maestro della specialità< ma quelli del pugilato vanno a finire quasi tutti alla testa provocando danni cerebrali>. Intanto il portavoce dei Verdi di Angelo Bonelli parla di <inno alla violenza> e, ieri, ha inviato un esposto al procuratore capo, Salvatore Vecchione e al questore chiedendo il blocco della manifestazione. Con gli spettatori che hanno già pagato dalle 30 alle 300 mila lire, in caso di stop anticipato si rischia di vedere "Free Fight" in strada, coi poliziotti.

ROMA (M. L.)

 

La vita di Agostino Moroni, ex campione di arti marziali, presto diventerà un film LA VITA di Agostino Moroni, romano doc pluricampione del mondo di arti marziali, diventa un film. Il ruolo sarà interpretato da un suo allievo, il campione del mondo di shoot boxing, Thomas Semeraro, un ragazzo pugliese che vive e si allena a Roma da molti anni al fianco del maestro, che ora è gestore di un negozio all'Eur dove si può trovare tutto sulle arti marziali. I due passano intere giornate insieme per provare e riprovare alcune scene e per svelare ogni particolare della vita dell'ex campione.

 

A.R.P.A.M. Per l'A.R.P.A.M., il maestro Moroni, fasciato dalla classica tuta gialla a bande nere, faceva leggere allo speaker un comunicato alla memoria di Bruce Lee. A quanto ci risulta Moroni è uno dei pochi interpreti del Jeet Kune Do di Bruce Lee operante in Italia.

 

International Success Frank Bowen and Alessandro Paris are to fly to Italy to officially link up with Agostino Moroni. Also, we would like to say a big thank you to our sponsor Hayashi.

 

Sulla tomba del maestro del Kung Fu Il maestro Moroni rende omaggio alla tomba di Bruce Lee. U altro omaggio alla memoria del maestro del Kung Fu, Moroni lo renderà questa sera a <Spazio Set> di Massenziosette, illustrando la tecnica particolare di Bruce Lee. Moroni è campione europeo di Karate (ha vinto tre volte i campionati) e per sei anni ha studiato arti marziali a Los Angeles, nella scuola che ufficialmente porta il nome Bruce Lee; è in possesso del sesto <dan> un altissimo grado di karate tradizionale. Sono quattro gli istruttori del mondo in grado di insegnare la tecnica del <Jeet Kune Do>. Moroni conosciuto ormai nel mondo, è spesso chiamato per gi addestramenti degli attori sui set internazionali.

 

MORONI... FINALMENTE NEGLI USA. Cosi' scrive la Presidenza dell'ARPAM! Dopo la lunga tournée negli Stati Uniti d'America l'A.R.P.A.M. e il suo DT Mº Moroni hanno ripreso con più entusiasmo e volontà il loro cammino nella pratica e nell'insegnamento del Full Contact e Jeet Kune Do in quanto tutte le tappe in programma sono state raggiunte con esito positivo. Giunti nella capitale degli USA ci siamo recati nei lussuosi uffici di un grande esperto di arti marziali definiti il padre del Full Contact il Mº Jhoon Ree per avere un suo personale giudizio sul valore atletico e tecnico del Moroni, con quel poco d'inglese che sapevamo lo abbiamo pregato di voler esaudire questo nostro desiderio e il Mº con la sua flemma e con la sua proverbiale educazione orientale ha invitato il Moroni a recarsi negli spogliatoi per essere sottoposto al suo esame. Entrati nella palestra ci attendeva una grossa sorpresa, ai bordi del tatami vicino al Mº sedeva il campione del mondo Jeef Smith  anche lui come osservatore, ad un suo cenno inizia lo show di Moroni sulla sua preparazione atletica (che curava da alcuni mesi) lasciando al termine soddisfatti tanto il Mº che il campione. Nel pomeriggio di nuovo in palestra per l'esame sulla parte tecnica prevista in tre riprese di 3' ciascuna con tre diversi sparring partner; nella prima ripresa incrocia i guanti con il campione USA Rodney Batiste, poi con Dan Magnus Rated n. 5 World Contader ed infine con il 1º istruttore Chuck Bittle <Best>, esame molto duro ma superato agevolmente in quanto il Moroni da qualche mese curava la sua preparazione, ricevendo i complimenti dal campione Jeff Smith e un attestato di Ottimo Atleta con due completi equipaggiamenti di Full dal Mº Jhoon Ree. Per altri due giorni siamo andati ad allenarci nella sua palestra cercando di sapere nuovi sistemi d'allenamento, infine vigorose strette di mano un saluto al prossimo anno.

 

A.R.P.A.M. dopo 3 anni Nel cuore di Roma in Trastevere in Via Goffredo mameli, 51 ha sede l'A.R.P.A.M. un Associazione di arti marziali con lo scopo di divulgare il Karate Full Contact moderno stile nato da pochi anni in America. Con appena tre anni di vita A.R.P.A.M. ha già ornato di coppe e trofei la sua Palestra a dimostrazione della serietà  in cui si pratica questo sport tanto a livello agonistico quanto come ottima difesa personale. Anche se qualcuno afferma che è uno sport violento, lo abbiamo visto praticare a bambini di cinque anni fino agli adulti di una certa età, e dobbiamo dire che nessuno di questi si sia fatto male. Sappiamo che solo gli agonisti corrono qualche rischio come d'altronde qualsiasi sport. Molte donne approfittano della grande preparazione atletica necessaria per la pratica di questo stile per farne cura per dolori reumatici e scoriosi. Alla guida di questa palestra vi è il Maestro Moroni Agostino autorizzato all'insegnamento dalla Bank's New York Karate Academy, dopo circa due anni negli USA vincendo tornei di Full Contact e imparando anche il Jeet kune Do ottima difesa personale che il famoso Bruce Lee ne fu l'inventore e oggi il Mº Moroni è l'unico in Europa a poterlo insegnare. Nella sua palestra vi sono tre campioni d'Italia di questo stile.

 

Incontriamo a Trastevere il MAESTRO... Prendete della buona boxe e aggiungete alcune tecniche di gambe di origine orientale. mescolate il tutto e salite sul ring. Il risultato è una miscela chiamata Kick Boxing (o Full Contact), uno sport in forte ascesa con migliaia di praticanti nella sola Capitale. Sport non ancora riconosciuto dal CONI, la Kick Boxing si basa sul combattimento vero, con colpi portati a fondo e non solamente accennati. Per questo gli atleti usano delle protezioni adeguate, ed atte ad impedire danni fisici. Tutti elementi questi che ai più risulteranno sconosciuti, ma che nel cuore di  Trastevere, sotto la direzione del maestro Agostino Moroni direttore tecnico della nazionale di Full, si "masticano" da oltre 20 anni. Più volte campione del mondo e "forgiatore" di altri campioni, Moroni ha visto, giusto lo scorso mese, quattro dei suoi, salire sul podio in un incontro tra 15 nazioni. <E' stata una grande soddisfazione - afferma - sopratutto pensando che la stampa e la TV ci ignorano>.

 

Karate all'americana e Jeet Kune Do per essere invincibili Anche le arti marziali Doc e quelle rivedute e corrette in Usa, a Massenzio diventano spettacolo. Nella rassegna <Corpo a Corpo>, che si tiene ogni sera dalle 22.30 in poi allo Spazioset di Via Dei cerchi, sono infatti in programma tre serate dedicate a tre diverse specialità: sabato 6 sarà di scena il Karate Full Contact; venerdì il Jeet Kune Do; e sabato 20 il Karate tradizionale. Animatore dei tre appuntamenti è Agostino Moroni, romano trentatreenne, piccoletto, ma tutto muscoli, supercampione di diverse discipline. A Massenzio farà lezione <per far avvicinare il pubblico alle arti marziali - dice - e per illustrare le tecniche di preparazione fisica e psichica>. Tecniche che lui ha imparato da quando aveva soli 5 anni: <Ho iniziato col Judo - racconta - e nel '67 sono diventato campione italiano di lotta libera e greco romana>. Poi ha continuato la sua carriera sportiva col Karate tradizionale e nel giro di un anno, prima di partire militare, ha conquistato la cintura nera. Quindi si è trasferito negli Stati Uniti, per apprendere quelle arti marziali che gli americani hanno <rubato> agli orientali e arricchito con colpi occidentali: il Karate Full Contact e il Jeet Kune Do, appunto. <Sono discipline - racconta - che non piacciono molto agli orientali perchè le considerano ibride. Il Karate Full Contact, lo dice la parola, è il tipo di Karate pieno di contatto, cioè un combattimento vero e non simulato, che richiede protezioni particolari: guantoni per le mani e per i piedi, per evitare colpi mortali, e in allenamento, anche il casco. Il Jeet Kune Do è invece l'arte marziale per eccellenza, che permette di affrontare e combattere avversari esperti in tutte le altre discipline, dal Judo, al Karate, al Viet Voo Dao, al Kung Fu. E' la tecnica inventata da Bruce Lee, più spettacolare delle autentiche discipline orientali e basata sulla filosofia americana che bisogna vincere in tutti i modi; più  che su quella orientale del non opporre resistenza>- Mentre Agostino Moroni il 19 Agosto si esibirà, combattendo con altri maestri di Jeet Kune Do sullo schermo centrale di Massenzio saranno proiettati i film di Bruce Lee. <Ma io non ho tradito gli orientali - dice Agostino - sono cintura nera sesto Dan di Karate Full Contact e ho due record mondiali di Ki, le tecniche di dolore e concentrazione insegnate della filosofia Zen>. Sabato prossimo di scena con Agostino ci sarà anche il giovane Fabio Gismondi, 15 anni e già campione europeo di Karate Full Contact. Nello spettacolo sfiderà il maestro, che, a sua volta, passerà simbolicamente, la palma al suo pupillo.

Daniela Schiazzano

 

Ma chi è questo MORONI ? E' una domanda che molti si sono posta da quando, alla Pasqua del Budo, il maestro Moroni dell' A.R.P.A.M. si lasciava frantumare sul ventre un tufo di 20 kg. comodamente sdraiato (questa era l'impressione dello spettatore) su un tappeto di chiodi. Taluni hanno parlato di fachirismo - chissà che non abbiano ragione! - ma personalmente mi fa un pò sorridere la idea di un fachiro nato a Trastevere (il quartiere di Claudio Villa, per intenderci). Volendo pertanto conoscerlo di persona, sono andato a trovarlo nel suo habitat naturale, ovvero la sua palestra di Via G. Mameli, 51. Vengo intrattenuto ma Moroni padre, presidente dell' A.R.P.A.M. , che mi parla dei grossi successi conseguiti dalla federazione in poco più di un anno di attività: <Alla prima uscita agonistica, ai campionati italiani di Foggia, abbiamo vinto due primi posti con Mas e Perreca e un secondo posto con Gennari. Con questi risultati il maestro Moroni, oltre alle incredibili doti atletiche di cui ha dato prova a Ostia Antica, alla Fiera di Roma e alla Pasqua del Budo, ha dimostrato di essere un preparatore eccezionale. Basta pensare che, appunto alla Pasqua del Budo, la nostra cintura gialla Perreca batteva clamorosamente Rota, una cintura nera di tutto rispetto col suo 6º posto al campionato del mondo.> Poi con un tono sconsolato, prosegue: <Nonostante questi risultati che si commentano da soli, fanno di tutto per boicottarci... (omissis) ...ma lo vedranno questi signori, adesso anche Carella, Liberati e Ortolani fanno parte dell'A.R.P.A.M. non potranno certo ignorare la squadra di Full Contact più forte d'Europa.> Gli chiedo che tipo di allenamento ha adottato il figlio per poter raggiungere dei risultati così brillanti. Con un sorriso soddisfatto risponde: <Non glielo dico, vada a vederlo da solo>, e mi indica la scaletta per scendere nella <fucina dei campioni>. L'ha chiamata così, anche se entrandoci, in verità, non suscita una buona impressione. Il maestro Moroni, venutomi incontro per salutarmi, se ne avvede e commenta scherzosamente: <Bella eh"> <Un pò rustica>, azzardo io. <Spartana>, mi corregge, <come deve essere una vera palestra. L'atleta non ha bisogno di comfort, ma deve al contrario essere continuamente concentrato sugli esercizi che compie; l'ambiente sofisticato ha il solo effetto di distrarlo. Per darmi ragione ti basterà osservare con quanta attenzione i bambini (sono capitato nel loro orario) seguono ogni fase della lezione.> Ho dovuto ammettere che aveva ragione. E' stato uno spettacolo grandioso vedere quei bimbetti di 7-8 anni profondersi nei diversi esercizi ginnici eseguiti con un impegno e una serietà di cui pochi adulti sarebbero capaci. Per quasi un'ora hanno corso, saltato, fatto flessioni, e esercizi per gli addominali e per lo scioglimento di gambe, braccia e busto. Poi, per una buona mezz'ora, hanno svolto lavoro di tecnica pura (movimenti a vuoto, allo specchio ed esercizi di equilibrio). Sorprendente! Sempre attenti e solerti ai comandi del maestro come soldati dei tempi andati. Alla fine, la fase più entusiasmante il combattimento. Alcuni tra di loro, altri con il maestro, tutti hanno disputato un round di 3 minuti, dimostrando una impressionante capacità tecnica e, aspetto più importante, grinta e determinazione. Moroni, notato il mio compiacimento, ne approfitta per spuntare le frecce agli oppositori  del Full: <Vorrei tanto che fossero qui a vedere tutti quelli che parlano di brutalità, di inammissibile pericolosità. Certo i colpi ci sono, veri, ma stiamo parlando di arti marziali, non di attività di educande.> Terminati i combattimenti, i bambini, ancora scattanti come grilli (beati loro!), si ritirano negli spogliatoi. Colgo l'occasione del momento di calma per tentare un'intervista pungente. <Che ne pensi del Karate tradizionale ?> <Sul piano atletico è valido come  qualsiasi  altra disciplina sportiva, se fatta bene. Sul piano agonistico, però è come un incontro di tennis giocato senza la pallina.> <Quindi ritieni che il futuro delle arti marziali sarà dominato dal Full ?> <Inevitabilmente; e ti dirò di più, il futuro sarà tutto A.R.P.A.M.> <Non ti sembra di peccare di presunzione ?> <No, io parlo soltanto di cose realmente possibili, non sono un venditore di fumo. E quanti ce ne sono nel mondo delle arti marziali!> <E la gente gli dà credito ?> <Purtroppo si, è più facile e redditizio vendere fumo che non insegnare agli allievi che i risultati nascono soltanto dal sacrificio.> <Cosa si dovrebbe avere per essere un buon maestro ?> <Oltre a passione e pazienza che sono scontate, occorre essere un buon atleta. Se il maestro non esegue personalmente quello che chiede di fare agli allievi, i risultati saranno sempre scarsi. Senza la spinta emulativa, cioè il desiderio di raggiungere e superare il maestro, l'allievo non offrirà mai il massimo delle sue possibilità.> <E per essere un ottimo maestro ?> <Non è facile, occorre saper insegnare a vincere.> <Tu ci riesci ?> <I risultati dicono di si.> <A coloro che vengono in palestra senza finalità agonistiche cosa insegni ?> <Anzitutto ad aver cura del proprio corpo, quindi una tecnica di combattimento semplice ed efficace che li aiuti  sapersi difendere,  non solo dagli altri, ma sopratutto dalla paura che spesso si portano dentro.> <Un'ultima domanda: qual'è la tua più grande ambizione come maestro di Full ? Un tuo allievo campione dl mondo ?> <Si, ma non soltanto.> <E cos'altro ancora ?> <Che quell'allievo possa un giorno    dirmi: grazie per avermi insegnato a combattere e a vincere, ma grazie soprattutto per avermi insegnato a vivere.>

LUCIANO MARI

 

"Cage Fight", scatta il divieto "Non è degna del Giubileo" La lotta veramente all'ultimo sangue ma, almeno per ora, solo colpi di carta bollata e intestata. Niente "Cage Fight" stasera al Palacisalfa, nessuno scontro estremo a suon di pugni, calci e testate "fino alla fine" come promettevano gli organizzatori. La questura, bombardata di esposti e di proteste, ha infatti vietato la manifestazione "per motivi di ordine pubblico" e sottolinea che non era mai stata concessa alcuna autorizzazione. Gli organizzatori (che si ritrovano all'ultimo momento con duemila biglietti prepagati da rimborsare e interi pulman di aficionados da dirottare) replicano con parole di fuoco e la buttano in politica: <Avevano tutte le carte in regola e, tra l'altro, una serata di Cage Fight si era già svolta senza alcun problema a Brescia. In questo regime tutto quello che viene bollato senza ragione come di destra è vietato> tuona Marco Panattoni, promoter del <Warrior Dreams Challenge> ed ex atleta, già alla ricerca di una sede alternativa. Esultano, sul fronte opposto, i Verdi Angelo Bonelli, Annamaria Procacci e Paolo Cento che chiedono il divieto di questi combattimenti all'ultimo sangue in tutta Italia. Al coro si unisce anche il sottosegretario alla sanità Fabio Di Capua: <Nel momento in cui il Parlamento  è impegnato a stroncare le lotte tra animali, in pieno Giubileo non poteva essere tollerato uno spettacolo così crudele e indegno> dice Di Capua e ricorda che manifestazioni del genere >risultano collegate al giro di scommesse clandestine e sono in netto contrasto col ruolo religioso di Roma>. Parole francamente un pò eccessive dato che la "Ultimate Fighting" nelle sue varie versioni internazionali ("Valetudo" brasiliano o "Extreme Fighting" giapponese) non è mai stato collegato alle scommesse, se non quelle perfettamente lecite in paesi dove è legale puntare anche sulle previsioni meteorologiche. La disciplina nasce 21 anni fa, a Rio de Janeiro dove la famiglia di Helio Royce, un esperto di Ju Jutsu (che aveva appena appreso, sembra, da un nobile giapponese immigrato) decide di abbinare le tecniche dell'antica lotta a mani nude dei samurai con la brutalità delle sfide da strada tra esperti di capoeira, un'arte marziale autoctona che si pratica al suono del "berimbau" (e che oggi somiglia più a una danza che a un combattimento). Successo immediato, i video di <u.f.c.> (come viene abbreviata la sigla di "Ultimate Fighting Championship") diventano in business colossale, i Royce dilagano. I cinque o sei muscolosi fratelli vincono tornei su tornei, lanciano sfide, formano scuole e sottoscuole. Il mondo delle arti marziali si divide: i tradizionalisti considerano le varie versioni del "Free Fight" roba da bassa macelleria, ma molti atleti di Kung Fu, Karate, Pugilato, Lotta, Thai Boxe o Jeet Kune Do scendono nell'arena o entrano nella gabbia attratti da borse che, oltreoceano, raggiungono centinaia di milioni. Alcuni sceicchi arabi organizzano addirittura tornei personali pagando spese notevoli ai loro beniamini spaccaossa. <Il fatto è che il Free Fight risponde alla domanda fondamentale, quella che chiunque pratichi un'arte marziale, prima o poi, si pone: qual'è la disciplina più efficace ?> spiega il maestro Agostino Moroni, un passato di Kick Boxing, allenatore di molti atleti più quotati, <la violenza c'è, inutile negarlo, ma ci sono anche tutte le garanzie per gli atleti. I controlli medici sono rigorosissimi e in caso di ferita il match viene immediatamente fermato>. La statistica sembra dar ragione ai fan del combattimento estremo: in 21 anni, un solo morto in un'arena di Kiev. <Nella Boxe i pugni sono protetti dai guantoni e la gran parte dei colpi arriva alla testa e provoca danni cerebrali> dice ancora Panattoni <a pugni nudi l'effetto è più vistoso ma molto meno devastante> Sul fronte opposto i tradizionalisti che ritengono la "Cage Fight" una sorta di insulso "cocktail" senza alcuna tecnica e,  sostanzialmente, uno spettacolo piuttosto noioso. Sta di fatto che a Roma il "Free Fight" (in versione appena un pò edulcorata) si è già visto diverse volte senza suscitare tanto clamore: all'esordio, due anni fa al Palazzetto, c'erano cinquemila spettatori paganti. nessun ferito, solo qualche fischio. Incontri troppo brevi, la gente voleva più sangue.

MASSIMO LUGLI <IL MESSAGGERO>

 

Che botte quella notte Stasera sul set di Massenzio i cascatori si esibiranno in una scazzottata sulle scale per far vedere come si cade e da che parte è meglio riprendere per far sembrare un pugno veloce e potente. Il <capo> dei cascatori non lo fa per professione, lui è campione d'Europa di Full Contact, campione del mondo di Ki e maestro di arti marziali. Si chiama Agostino Moroni e sabato terrà una dimostrazione con i ragazzi della sua palestra. Gli chiediamo se ha mai lavorato su un set. Ho lavorato - dice Moroni - in qualche film. Uno si chiamava L'ULTIMO GUERRIGLIERO DEL MONDO, una di quelle cose sul Bronx girato in Italia e destinato solo al mercato americano.

COSA SARA' ESATTAMENTE L'ESIBIZIONE DI SABATO ? E SOPRATUTTO, COS'E' IL FULL CONTACT ?

-Nel Karate tradizionale i colpi non sono portati a segno, ci si ferma a qualche millimetro dal corpo. Nel Karate Full Contact (cioè a pieno contatto) ci si colpisce veramente, protetti da casco, guantoni e scarpe speciali. E' più interessante e spettacolare, tanto da essere in questo momento l'arte marziale più seguita in occidente. Sabato faremo vedere come si arriva al combattimento, qual'è la nostra preparazione atletica. Chi fa agonismo si allena cinque, sei ore al giorno. Tieni presente che nel Full Contact c'è un dispendio di energie tre volte superiore a quello della Boxe; non si fa uso solo di pugni, ma anche dei calci e della lotta. Naturalmente in vista di qualche combattimento di competizione l'allenamento è più duro, si comincia sei mesi prima, con sveglia alle quattro, venti chilometri di footing e poi il lavoro tecnico sulla difesa (ad esempio, con le mani legate dietro la schiena schivare solo con il busto).

HAI COMINCIATO ANCHE TU DOPO AVER VISTO BRUCE LEE AL CINEMA ?

-Ho cominciato a cinque anni. mio padre era maestro di Kung Fu a Okinawa dove si trovava come mercenario nel '43. Ho imparato fin da piccolo in un ambiente familiare molto favorevole. I miei zii, chi faceva la Boxe, chi la lotta, mia madre mi ha sempre incoraggiato. Poi sono stato in America per sei anni. Quando sono partito era già cintura nera e ho cominciato da allenarmi nel Full Contact con il maestro Richard Duster che mi ha praticamente messo alla prova per sei mesi (e più di una sera potevo solo bere col la cannuccia), ma ho tenuto duro perchè ero andato in america pe' sfonnà, altrimenti me ne stavo qui. Lui ha visto che ero tenace e mi ha preso. Lì i campioni sono duri, vengono dal Messico, sono francesi emigrati in Canada, italoamericani. Torno in America ogni anno, faccio parte del PKA, la Professional Karate Association sovvenzionata da Jack Nicholson, George Peppard, Tony Franciosa da industriali e politici. In America il combattimento è spettacolo ed è un grosso affare.

MA BRUCE LEE NON C'ENTRA PROPRIO NIENTE ?

-Sono uno dei quattro nel mondo a praticare la tecnica di Bruce Lee il Jeet Kune Do, che significa <l'arte di intercettare il pugno>. L'ho imparata a Los Angeles da Dan Inosanto. Si affrontano tutti i tipi di difesa e attacco contro tutti i tipi di arti marziali. E' il più completo tipo di lotta, ma non è sportivo perchè non esistono regole. E' interessante perchè si imparano difese diverse a secondo delle possibilità fisiche del soggetto (anche molte donne lo imparano come autodifesa). Il principio dell'arte marziale è che non devi combattere, ma quando lo fai, devi andare fino in fondo. E' una forma di combattimento, ma diventa un modo di vita perchè pratica la meditazione Zen. Due libri di Moroni (Karate Full Contact Nº 1 e Nº 2) sulla ginnastica, i consigli e l'ideologia del combattimento usciranno a novembre. Appuntamento il 19 e20 agosto con il Jeet Kune Do e con il Ki (<potere interno>) meditazione e frantumazione di due tavole di chiodi, con sopra un blocco di tufo e un mattone, il tutto del peso di 15 kg.

SILVANA SILVESTRI <IL MANIFESTO>

 

Dopo 14 minuti di calci e pugni nasce il nuovo campionissimo <Fuori dal ringe gli estranei>, <Giovanotto salisci>, urla una voce dall'altoparlante. Sul ring un inchino, un lieve sorriso e giù botte da orbi: calci pugni allo stomaco, al viso, sugli stinchi. E lo spettacolo comincia. A Massenzio Square Garden, giovedì, la notte è a colpì di Karate. Si, ma non quello tradizionale, è a Full Contact, ovvero una specie di pugilato con i calci, la nuova forma di arte marziale nata in America intorno agli anni '70. In palio un titolo europeo, vinto per K.O. da Pasquale Campa e un mondiale under 16. Se lo contendono il romano Fabio Gismondi e il catanese Roberto Moscarello. Finalissima da pathos con pubblico in piedi, gasatissimo pro Gismondi. <Vedi te - commenta un tipetto in maglietta bianca, orgoglioso del suo eroe - come l'ha mandato pe' farfalle>. E un altro: <Ah Fabio, non t'allargà che qui ce becchi>. Dopo 7 round di due minuti ciascuno, dal solito altoparlante l'annuncio ufficiale del vincitore: <Allora abbiamo un nuovo campione del mondo Gismondi Fabio. Ringraziamo questo spettabile pubblico per l'accoglienza di questa nuova disciplina di Karate>. Boato e invasione di campo. In trionfo l'esile biondino al limite delle forze e il suo allenatore Agostino Moroni, <romano de' Roma>, trentaquattro anni, campione europeo professionisti, sesto <dan> (altissimo grado di Karate tradizionale), sette anni in America alla famosa scuola fondata da Bruce Lee, a Los Angeles, è in preda a una profonda emozione. Ripete: <Ho creato cinque campioni italiani e uno del mondo. Per lo sport mi sono separato da mia moglie. Ho dato il core allo sport. Sono tre mesi che sto allenando questi ragazzi, giorno e notte, senza prendere una lira. Ho faticato più io di loro. Sono dimagrito tre chili>. Il maestro è un personaggio. La sua passione gli viene tramandata dal padre, Alfonso, quarto <dan> di Kung Fu - arte marziale cinese - imparata nel 1942 quando combatteva a Okinawa nelle file dell'esercito americano. A cinque anni, Agostino già pratica lo Judo, passa poi alla lotta libera e greco romana, al Karate e al Jeet Kune Do (calci, pugni e lotta), diventando uno dei quattro istruttori del mondo in grado d'insegnare questa disciplina. <Per raggiungere questo livello bisogna conoscere il KI, cioè si deve arrivare al controllo mentale della forza fisica in modo da ottenere la liberazione dalle nevrosi e un perfetto equilibrio psichico - spiega - il controllo di questo potere, si può dimostrare esibendosi in prove di dolore. E io ho vinto due record mondiali di KI. L'ultima volta sdraiato  terra mi è passata sopra una Ritmo (peso 1.090 Kg.). Ma in genere non consiglio mai queste prove>. Ha ancora dei sogni da realizzare ? <Sono molto realista, non credo ai sogni - risponde Agostino - ma in fondo in fondo, ce n'è uno che non oso confessare neanche a me stesso: realizzare un film alla Bruce Lee>.

 

I superman esistono ? Moroni lo conferma Non speravo di entusiasmarmi tanto assistendo alla dimostrazione dell'A.R.P.A.M. che (la completezza della informazione lo richiede) ha avuto luogo nella palestra del collegio S. Maria. Anzi a dire il vero quando mi hanno dato l'incarico di seguirla ho cercato di inventare una scusa per declinare l'impegno. Giunto nella palestra con questo inconsueto stato d'animo, mi sono messo seduto vicino ad un maestro di Ju Jutsu che mi spiegava e commentava le varie fasi della dimostrazione. Tutto mi sembrava strano: l'altezza dei concorrenti, l'agonismo che rasentava la rissa in un incontro di Full Contact (<so' quelli di Foggia che hanno il dente avvelenato perchè noi in Puglia abbiamo vinto>), le tavole d'abete che si rompevano (mi sembrava) con eccessiva facilità, le forbici volanti di una cintura nera di Ju Jutsu (<si imparano in meno di quindici giorni>) e diventavo sempre più curioso, più attento. Man mano che gli atleti si esibivano il maestro Spinella mi decantava le lodi di un certo Moroni Agostino (ieri alla radio ha sfidato chiunque a battersi con lui, ci vuole coraggio per farlo), mi diceva delle vittorie ottenute da questi negli Stati Uniti, e di un inconsueto record di KI (non ti preannuncio niente, ma vedrai ...). Così la prova del maestro formidabile, questo I'aggettivo attribuitogli dagli organizzatori, la aspettavo con curiosità. Non è alto... si è muscoloso ma... L'inizío della sua dimostrazione mi ricordava lo spettacolo circense, con tondini di ferro piegati coi denti e coi muscoli del collo, ma non l' avevo mai visto un atleta infilare un chiodo in una tavola usando la fronte a mò di martello, così come non avevo mai visto nessuno disposto a farsi rompere in testa un blocco di tufo. Eppure la prova più entusiasmante e carica di suspence la doveva ancora compiere: il sandwiches tra due tavole piene di chiodi adatti solo alla... crocifissione. Ma non basta in quanto un suo collega ha messo sulla tavola, che poggiava sui muscoli toracici e ventrali, un blocco di tufo e con una mazza che mi ricordava tanto quella dei minatori. lo ha spezzato con un colpo secco. E il Moroni si alzava come se niente fosse successo. come ' se non fosse difficile e non richiedesse I'audacia di un Superman quello che aveva compiuto... Come commentare questa impresa che costituisce un record se non con un solo aggettivo che forse gli va anche stretto: eccezionale, e non è retorica.

ALDO ANTICO

 

FULL CONTACT e CATCH AL CIRCO MASSIMO. Nasce la Federazione Italiana Catch In occasione dell'estate romana alla basilica di un Massenzio (Circo Massimo) "la più grande arena del mondo", denominata per l'occasione Massenzioland, oltre i numerosi films proiettati durante il periodo estivo, vengono allestiti spettacoli di ogni genere. Le novità che quest'anno hanno tratto il nostro interesse sono state due: quella del 2 agosto in cui si è messo in palio un campionato italiano ed uno mondiale (under 16) di Full Contact, e quella del 9 agosto dove, per la prima volta in Italia, è stato presentato il catch: una lotta libera professionistica altamente spettacolare. Nella parte centrale dell'arena, denominata Massenzio Square Garden, si è svolta la riunione di Full con un vero successo di pubblico (circa 8000 persone), dove il "magico Fabio" (così l'ha definito Paese Sera) ha conquistato il titolo mondiale contro il catanese Moscatello: un combattimento svolto all'insegna del vero Full, dove Fabio Gismondi hanno dato risalto alla valida di impostazione tecnica ricevuta dal suo allenatore. Segue la schiacciante vittoria di Campa su Bussetti e quella di Carlo su Campanaro. La serata si è completata con un'esibizione acrobatica del piccolo Emiliano Gismondi. Il giorno 9 agosto la WRESTLING ITALIAN CATCH, la nuova Federazione italiana nata da poche settimane ha presentato un combattimento di 30 minuti con quattro atleti: da una parte la coppia Moroni-Gaspari, dall'altra Spagnoli-Maurizio. Benché la serata fosse stata preceduta da un pomeriggio piovoso, il pubblico presente è stato numerosissimo. Gli atleti hanno dato esibizione di una lotta senza esclusione di colpi, con prese volanti e capriole spettacolari a dimostrazione di un'ottima preparazione atletica e tecnica. Il pubblico ha accettato positivamente questa nuova disciplina, facendo sperare che possa avere in futuro un ampio seguito. Il Moroni, direttore tecnico della nuova federazione, rivolge un clamoroso ringraziamento ai suoi ex maestri, i fratelli Emilio e Roberto Messina, nonché al maestro Cesare Signoracci ed al campione Angelo Glusti che, con i suoi consigli, ha incoraggiato il Moroni a dedicarsi a questo nuovo sport.

Alfonso Moroni

yu-Ryu

Chi è il Maestro Agostino Moroni? Un'atleta che vive per le arti marziali! Il maestro Agostino Moroni è nato a Roma nel 1951. Figlio di Alfonso (una delle prime cinture nel paese che aveva imparato il Kung Fu nel 1943 a Okinawa in una base militare dove si trova come mercenario), Moroni ha cominciato a praticare lo Judo all'età di cinque anni, è stato campione italiano di lotta libera nel 1967, lottatore greco romano, e Karateca (5º Dan di Goyu-Ryu) negli anni settanta ha vissuto sette anni negli Stati Uniti per apprendere dal maestro Dan Inosanto il Karate Full Contact e il Jeet Kune Do (<arte di intercettare il pugno>, tecnica di difesa da ogni tipo di assalto simultaneo: box, judo,karate, savate...). Deciso a diventare un campione, Moroni andrà in America per sfondare (<altrimenti me ne stavo qui... Lì i campioni sono duri, vengono dal Messico, sono francesi emigrati in Canada, italo americani...>). Negli Stati Uniti si è esibito in diverse tournée in diversi combattimenti a livello professionale, combattendo anche al Madison Square Garden. Il Karate Full Contact è quella specialità dove i colpi non vengono fintati, arrestati cioè a qualche millimetro dal corpo, ma portati sino in fondo. È un tipo di combattimento in cui esiste il K.O. e in cui la sola garanzia è una preparazione atletica molto rigorosa e le tecniche di protezione sono molto raffinate (nel loro studio eccelse Bruce Lee). Si tratta insomma di una vera arte marziale. Dalle sue esibizioni pubbliche di prove di forza e di prove di sopportazione del dolore, ama parlare il meno possibile, cercando di sorprendere gli stessi organizzatori delle sue performances. Il suo repertorio comprende, fra l'altro, infilare un chiodo in un asse usando la fronte a mo' di martello, farsi passare sul corpo un'automobile, farsi spaccare sulla scatola cranica delle tegole romane o farsi spezzare sul torace da una mazza dei blocchi di tufo stando disteso su una tavola piena di chiodi. Per il cinema esplica spesso il ruolo di <maestro d'armi>. Ha interpretato anche alcune pellicole di <guerriglia metropolitana>. Sono in uscita dei suoi libri di consigli, tecniche ideologia di Karate Full Contact.

 

FULL CONTACT NELLA CAPITALE. Da Roma una nuova organizzazione do combattenti professionisti

Una gentilissima lettera ci comunica la nascita in questi giorni dell A.R.P.A.M. , Associazione Romana Professionisti Arti Marziali. Promotore di questa nuova iniziativa è il maestro Agostino Moroni, che oltre ad un grado di Karate tradizionale può anche vantare la qualifica di insegnante di Jeet Kune Do e un terzo Dan in Karate Full Contact rilasciato dall'organizzazione professionistica americana. Il maestro Moroni ha curato la propria preparazione negli Stati Uniti, nel corso di un lungo soggiorno in cui si è allenato con i più grandi campioni del momento, ed ha messo a punto la propria tecnica impegnandola in un confronto diretto con i più temibili fighters del Nord America; il risultato piuttosto lusinghiero, poiché in sette combattimenti sostenuti, ha riportato sette vittorie prima del limite. Intervistato al suo ritorno sulle tecniche di allenamento in preparazione degli americani, il maestro Moroni ci ha confidato di essere rimasto soddisfatto dell'alto livello di professionalità dei combattenti di oltre Atlantico che però dal punto di vista strettamente tecnico, a dir suo <non hanno niente da insegnarci. La loro superiorità e soprattutto dal punto di vista organizzativo e di popolarità dello sport. Sono convinto che, con l'aumentare dei praticanti, il Full europeo potrà andare ottimi risultati>. Al fine di propagandare questa nuova forma di combattimento, l'A.R.P.A.M. invita tutti praticanti di Karate tradizionale ad assistere agli allenamenti della nuova disciplina nella nuova sede di via Goffredo Mameli 51 nel popolare quartiere di Trastevere. Sulla sua esperienza americana e il maestro ci ha parlato a lungo intrattenendoci anche su alcuni dei più famosi Full-Contactists del momento. Bill Wallace, con cui ha avuto diverse occasioni di allenarsi, lo ha poco deluso: <certo Wallace ha delle innegabili dotti, e merita il soprannome di "gamba sinistra più veloce del mondo", e quello che si definisce in gergo un "natural", ma anche lui ha dei limiti, per esempio: il suo uso della gamba sinistra va a scapito dell'uso di quella destra, il che fa sì che le sue tecniche siano molto prevedibili>. Nella modesta palestra di Trastevere (che si spera, un futuro prossimo di cambiare o almeno di ampliare) un gruppo di cinture nere si sta attualmente allenando, alternando le sedute di Karate ad altre di preparazione sportiva e a particolari lezioni in cui vengono studiate le caratteristiche del Full e l'adattamento alla preparazione tradizionale a questa moderna forma di competizione. Il tutto sotto l'attenta guida del maestro Moroni, che prodiga il frutto dell'esperienza acquisita nello studio di vari stili di combattimento. Scopo della nuova associazione è quello di propagandare il Full Contact facendolo accettare anche a coloro che più sono legati alla tradizione, e anche quello di formare un gruppo di combattenti preparati in un grado di misurarsi, un domani, con altri adepti europei, e perché no, mondiali di questa specialità. Nei programmi futuri dell'A.R.P.A.M. c'è l'oranizzazione di un trofeo di Full Contact su sette categorie di peso, e le prese di contatto coll'A.I.K.A.M. per un'eventuale unificazione. Questo atteggiamento aperto, e anche inabituale per chi conosce le gelosie di un certo ambiente, non può che impressionare favorevolmente a testimone della serietà della nuova organizzazione. Facciamo tutti più calorosi auguri al maestro Moroni ed ai suoi allievi, sperando di poterci occupare ancora molto di loro nell'ambito di questa nuova specialità che sta guadagnando sempre più popolarità ed interesse di pubblico e praticanti.