Il
Convento dei Padri Francescani fu costruito con un permesso del Papa
Giulio II, con una Bolla del 16 Agosto 1510.
Il
Convento fu aperto ufficialmente alla fine del 1513, quando una intera comunità
di 25 Frati Minori arrivò da Venezia e occupò il fabbricato, ancor fresco di
malte. Due volte i Frati furono cacciati dal Convento, ma ritornarono. La prima
cacciata avvenne nel 1810, per le leggi di Napoleone Bonaparte sullo scioglimento delle
Corporazioni Religiose, e durò fino al 1834; la seconda fu nel 1866 per ordine
del governo anticlericale italiano, e per fortuna durò poco.
Il Santuario però non fu mai abbandonato. Con grande sacrificio e
coraggio, qualche Frate, vestito da Prete o nascosto in case private, riuscì a
salvare dalla profanazione la chiesa della Madonna e a prestare servizio
religioso alle anime.
Una volta il Convento era adorno di molti quadri artistici, aveva un
Archivio e una biblioteca ricchi di documenti e di libri di valore; la soppressione napoleonica del 1810 disperse purtroppo
molti oggetti d'arte.
Nella seconda soppressione del 1866 il Convento divenne proprietà del Comune,
che lo trasformò in Ospedale Civile. Il Convento fu così anche il primo ospedale di Motta.