La vita e
la storia di Riposto sono strettamente legate al mare in quanto dal mare
giunsero quei commercianti messinesi che nel tardo Seicento e nel primo
Settecento diedero origine a quello che fu il “ripostiglio di Mascali”,
cioè il deposito di tutte le merci che da
Riposto venivano commerciate in tutta Italia ed anche all’estero.
Riposto deve dunque la sua origine all’intraprendenza commerciale dei
messinesi e ai fiorenti vigneti che la circondavano e le fornivano il
principale prodotto del suo commercio,
il vino.
Negli anni 1776 e 1777 dalla spiaggia di Riposto partivano, soprattutto
per Malta, ma anche per Napoli e Genova, carichi di vino, aceto,
acquavite, legno di castagno, neve, mele, nespole, fichi, noci e pietra
lavica in basole.
Riposto è legata al mare anche nella letteratura, infatti nel suo
celebre romanzo “I Malavoglia”, Giovanni Verga descrive Riposto come
il paese più ricco e più importante del litorale jonico tra Catania e
Messina; ed è via mare che a Riposto si dirige Bastianazzo col suo
carico di lupini perché lì c’era un bastimento di Trieste che doveva
imbarcarli.
Riposto è legata al mare anche
in campo religioso poiché il Santo Patrono è San Pietro, santo
pescatore e marinaio al quale i ripostesi sono devotissimi e proprio in
riva al mare furono costruite le più antiche chiese del paese, il
Santuario della Madonna della Lettera e la Chiesa del Carmine
che ebbe origine nel quartiere dei pescatori, dei marinai e dei
naviganti per eccellenza, “lo Scariceddu” o piccolo scalo dove
attraccavano le piccole imbarcazioni.
Riposto è legato al mare anche nella cultura e nell’istruzione
locale, infatti le due più antiche scuole del paese sono l’Istituto
Tecnico Nautico fondato nel 1820 che ha forgiato generazioni di abili
uomini di mare e l’Istituto Tecnico Commerciale fondato nel 1908,
legato al continuo commercio che
avveniva nel porto di Riposto.
Quel porto di Riposto che si rese necessario costruire sia per far
fronte all’attività commerciale sempre più crescente, che per
proteggere le abitazioni e le imbarcazioni che rischiavano notevolmente
a causa delle continue mareggiate. La prima pietra fu posta nel
1906 segnando una data veramente storica per Riposto, ma la costruzione
definitiva è oggi in fase di completamento con le trasformazioni del
porto commerciale in porto turistico.
Al mare è anche legata una delle pagine più eroiche della storia di
Riposto, quando il 26 marzo 1933 a causa di una tremenda mareggiata
sospinta da violentissime raffiche di vento greco-levante, il piroscafo
“Sacro Cuore” di Torre del Greco, dopo la rottura degli
ormeggi, restò in balia delle onde e i tredici membri dell’equipaggio
correvano imminente pericolo di vita.
Fu allora che sei coraggiosi marinai, tutti scariceddoti, non esitarono
a mettere a repentaglio la propria vita, pur di salvare i tredici
marinai: misero in mare una grossa e solida barca e, a forza di remi, si
fecero sottobordo alla nave impazzita e misero in salvo tutti i tredici
membri dell’equipaggio.
Il mare e la pesca sono sempre
state una fonte di sopravvivenza per i ripostesi che in passato
utilizzavano varie tecniche e strumenti di pesca per sfruttare le
risorse che il ricco mar Ionio offriva loro. Tra i più antichi sistemi
di pesca occorre citare “u ngegnu” per la pesca del pesce vacca,
ormai in disuso, “ a minaita”, una rete utilizzata per la pesca
delle acciughe, “l’ontrutu” per pescare i polpi nei litorali
rocciosi, “u conzu”, una lunghissima lenza con tanti ami distanziati
l’uno dall’altro per la pesca in superfice o sui fondali, ed ancora
“a filosa”, utilizzata per la pesca a strascico, “i nassi” e
“i nasseddi” nelle quali vengono introdotte delle esche anche vive
dove i polpi o i pesci di scoglio entrano e vi rimangono intrappolati.
“U sciabbacheddu”, una piccola rete a strascico che viene tirata
dalla riva; “u ragnu”, una grande rete a strascico che una volta
veniva tirata manualmente sulla barca, mentre oggi si utilizzano dei
potenti verricelli.
A conclusione occorre dire che la Riposto vinicola e commerciale di un
tempo è ormai definitivamente tramontata. Al suo posto sta per sorgere
la Riposto turistica, grazie alla bellezza del suo paesaggio e del suo
mare, alla bontà del suo clima, alla vicinanza di grandi centri
turistici come Taormina, Catania, Acireale e a quell’inesauribile polo
di attrazione turistica che è l’Etna. Un elemento importante di
questo sviluppo turistico è sicuramente la nascita del costruendo porto
turistico che servirà come punto di attrazione e di legame perenne tra
Riposto e il suo mare.
Salvatore
Sturiale

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