Salernitana (4-3-3): Soviero 6, Pierotti 6.5, Cherubini 6.5, Fusco 6 (26' st Zoro), Cardinale 6, Campedelli 6.5 (40' st Luciani), Tedesco 7, Camorani 6, Babù 7.5, Vignaroli 6.5 (22' st Arcadio), Bellotto 6.5. (22 Botticella, 2 Del Grosso, 4 D'Antoni, 11 Tamburini) Allenatore: Zeman.
(4-4-2): Mancini
5, Villa 5.5, Bonomi 6.5, Lopez 5, Jankulovski 5, Rastelli 5.5,
Magoni 5 (1' st Ametrano), Bigica 5 (30' st Pavon), Montezine
5, Stellone 6.5, Sesa 5 (1' st Graffiedi). (22 Gragnaniello, 20
Alessi, 27 Stendardo, 28 Cerbone) Allenatore: De Canio.
Arbitro:
Rodomonti di Teramo
Angoli:
4-3 per il Napoli.
Recupero:
2' e 5'
Espulso:
Ammoniti: Tedesco, Zoro e Camorani per gioco
falloso, Campedelli per comportamento non regolamentare.
Spettatori:
26.000 per un incasso di 278.136 Euro.
La cronaca:
SALERNO- (10 Marzo 2002)
Zemanlandia esiste ancora. E' a Salerno che sta venendo su la nuova frontiera del calcio. Se volete un pomeriggio da leccarvi i baffi, se il calcio è la vostra prima ragione di vita, se amate le emozioni forti, andate all'Arechi e mettetevi comodo. Lo spettacolo è assicurato. I protagonisti: Cherubini, Pierotti, Camorani, Tedesco. E ancora, se non vi basta: Vignaroli, da oggi nuovo re dei bomber della serie B. Il Napoli perde la partita, perde cioè il derby, ma perde anche il quinto posto che da un po' di giornate era casa sua.
Ma soprattutto la formazione partenopea perde forse le ultime speranze di inserirsi nella lotta promozione. Era già complicato prima, diventa qualcosa simile ad un'impresa adesso che i punti di distacco dalla quarta (il Modena, che deve però affrontare il Cosenza) sono saliti a dieci. Salerno, invece, sogna ad occhi aperti. Per tanti motivi. Il primo è che quella di Zeman è la squadra del momento: quattro vittorie di fila, il quinto posto, il discorso promozione ancora aperto. L'Arechi si diverte da impazzire.
Con i gol di Vignaroli (salito a quota sedici), con quelli di Tedesco, con le sgroppate di Babù, un ragazzino pescato dal nulla che Zeman sta facendo diventare un protagonista, con le cose che hanno reso famoso il tecnico boemo. Si dirà: le squadre di Zeman sono così. Squadre pazze, nate per mandare in crisi il tifoso. Capaci di prendere tre gol in un amen e poi rimontare in cinque minuti. Vero, ma solo in parte. Perché contro il Napoli si è vista una squadra anche accorta. E matura. Brava ad abbassare il ritmo quando bisognava tirare il fiato, brava ad accelerare quando bisognava stendere l'avversario. E' vero, i meriti della Salernitana finiscono dove iniziano i demeriti del Napoli.
Un Napoli che cercava le chiavi per riaprire o quantomeno non chiudere la porta per la A. Un Napoli che ha fatto poco, troppo poco per dar fastidio alla Salernitana. Imbambolata nel primo quarto d'ora quando la Salernitana è passata in vantaggio e poi ha sfiorato il raddoppio. Incapace di reagire, lento, privo di un'idea di gioco che non fosse quella di cercare il solitario Stellone. Mai in partita, il Napoli. Neanche quando il suo bomber ha riacceso la speranza con una rete che resta l'unica cosa da ricordare della partita degli azzurri.
Tante le note dolenti: lo spaesato Lopez, il troppo tenero Montezine, l'impalpabile Sesa, l'inconcludente Jankulovski. Gioia granata, vendetta personale di Zeman. A Napoli non lo aspettarono. A Salerno gli hanno regalato un sogno. Una nuova Zemanlandia. Che sta venendo su davvero bene.
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