(3-4-3):
Storari, Troise, Baldini, Bonomi, Sesa, Vidigal, Montezine, Bocchetti,
Stellone, Dionigi, Floro Flores (58' Iaboni). (13 Stendardo, 25
Bova, 26 Buonocore, 14 Platone, 20 Ferrarese, 19 Mancino). All.:
Scoglio
ANCONA (4-5-1): Scarpi, Daino, Bolic, Mundula,
Lombardi, Montervino (36' st Schenardi), Magoni (29' st De Patre),
Maini, Perovic, Degano (12' st Tarana), Graffieri. (55 Gori, 77
Antonini, 10 Robbiati, 23 Ganz). All.: Simoni
Arbitro: Bertini di Arezzo
Angoli: 5-3 per il Napoli
Recupero: 3' e 4'
Ammoniti: Dionigi per comportamento non regolamentare;
Bonomi, Maini e Daino per scorrettezze; Magoni e Tarana per proteste.
Spettatori: 25.000.
Cronaca:
Ancora un pari. L'ottavo della stagione, il quinto in casa. Neanche
stavolta al Napoli è riuscito il colpo pieno. L'Ancona
mette una sbarra alla mini crisi (due sconfitte di fila prima
della pausa natalizia) e riprende a far punti. Non è bastato
al Napoli il ritiro in Tunisia per sfatare il tabù San
Paolo e iniziare l'anno sotto la migliore stella. Niente da fare.
Il 2003 inizia esattamente come si era chiuso l'anno vecchio.
Stesso risultato, 1-1, stesso copione: gli ospiti che passano
in vantaggio alla prima azione manovrata, il Napoli che rimonta
ma non riesce a piazzare l'acuto finale. Un punticino striminzito
che serve a ben poco.
La classifica resta delicata: il Napoli è sempre penultimo anche se ha guadagnato qualcosa sulle squadre che inseguiva. L'impresa cui è stato chiamato Scoglio resta delicata. I rinforzi urgono, lo si è visto anche oggi, li chiede la gente che anche stavolta ha contestato. Ma quantomeno stavolta il Napoli ha lottato. Come aveva fatto con il Venezia prima dello stop natalizio. Ha lottato, dall'inizio alla fine. E stavolta la partita avrebbe potuto vincerla. E nessuno si sarebbe sognato di gridare allo scandalo. Perché il Napoli ha creato le migliori occasioni, ha spinto fino al minuto 94 e alla fine al San Paolo si è udito anche qualche applauso. Timido, in attesa di tempi migliori. Intanto si è capito quale sarà il credo tattico di Scoglio.
Squadra votata all'attacco. Il tecnico di Lipari ha schierato una formazione a trazione anteriore. Tante le novità. La prima in porta: spazio a Storaci e Mancini in tribuna. L'avventura del portiere voluto da Zeman due stagioni fa sembra essere giunta al capolinea. Ma è dalla cintola in avanti che il Napoli targato Scoglio presenta una faccia completamente diversa da quella cui eravamo abituati. Sesa (a destra) e Montezine in un centrocampo completato da Vidigal e Bocchetti (a sinistra), in attacco tridente composto da Stellone, Dionigi e Floro Flores. Un azzardo che solo per un pelo non ha pagato in moneta sonante.
Il Napoli ha fatto la gara, come era
logico attendersi. L'Ancona è rimasto al chiuso nella sua
area cacciando raramente la testa fuori dal guscio. Solo nella
ripresa la banda orchestrata da Simoni ha osato di più,
quando ha capito che la difesa del Napoli (in crescita Troise)
non aveva ancora assimilato del tutto il gioco chiesto dal nuovo
allenatore. E' successo così che Maini che pescato
il jolly ammutolendo un San Paolo che nonostante i risultati negativi
continua a concedere fiducia.
Il Napoli, che nella prima frazione aveva sfiorato due volte il
vantaggio (incrocio dei pali colpito su calcio fermo da Montezine,
colpo di testa di Stellone a lato da buona posizione) ha
avuto il merito e la fortuna di rimettere subito la gara sui binari
dell'equilibrio grazie ad una giocata di Dionigi. Poi ha
spinto alla ricerca di una rete che avrebbe rotto un digiuno che
dura da oltre due mesi (blitz a Catania), otto se si considerano
solo le gare casalinghe. Ma la ruota non ha girato neanche stavolta.
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