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(4-4-2): Storari, Troise (39' st
Montezine), Baldini, Bonomi, Bocchetti, Saber (19' pt Ferrarese),
Vidigal, Husain, Sesa, Stellone (33' pt Floro Flores), Dionigi.
(12 Gragnaniello, 13 Stendardo, 6 Quadrini, 14 Platone). All.
Colomba.
(4-3-3): Rossi,
Abruzzese, Silvestri, Zoppetti, Tonetto, Giorgetti (1' st Savino),
Donadel, Piangerelli, Giacomazzi (39' st Corallo) Vucinic (17'
st Di Vicino), Chevaton. (12 Poleksic, 2 Billy, 24 Cedesna, 23
Superbi). All. Rossi.
Arbitro: Pieri di Genova
Ammoniti: Giacomazzi per scorrettezze
Recupero: 4' e 5'
Espulsi: Abruzzese per doppia ammonizione; Ferrarese
e Chevanton per reciproche scorrettezze.
Spettatori: 25mila
Cronanca:
Non basta neppure il miglior Napoli della stagione per sfatare il tabù del San Paolo, dove gli azzurri non vincono ormai dal maggio scorso. Finisce in parità una partita gagliarda, giocata in un ambiente surriscaldato dalla contestazione del pubblico ai padroni di casa (innumerevoli gli striscioni offensivi ed i cori minacciosi, senza considerare la frutta e le uova lanciate sui giocatori azzurri all'uscita dal sottopassaggio e perfino su Stellone che tornava infortunato ed in barella negli spogliatoi) e dai tafferugli fra le tifoserie avvenuti prima dell'inizio della gara, nelle vicinanze dello stadio.
Il Lecce si porta a casa il settimo pareggio e fa un passettino in più verso le zone alte della classifica. Alla squadra di Colomba, invece, il pareggio serve a poco. Gli azzurri non raggiungono neppure la zona salvezza, ma il punto conquistato frutta almeno per il momento, al tecnico la conferma nell'incarico: se il Napoli avesse perso ancora, infatti, è probabile che stasera stesso il presidente Naldi avrebbe provveduto a sostituirlo, forse con Gigi Cagni.
Una partita giocata con spigolosità ed animo dalla due squadre (tre le espulsioni decise dall'arbitro Pieri) in cui svettano le prestazioni dei due portieri, non a caso considerati, già negli anni scorsi, due dei giovani più promettenti nel loro ruolo. Storari si esibisce in una parata capolavoro al 21', quando neutralizza un calcio di rigore di Chevanton e Rossi risponde da par suo con due formidabili parate su altrettanti fulminanti tiri, di Sesa nel primo tempo e di Floro Flores nella ripresa.
Il Napoli è volitivo ed anche ricco di motivazioni. Soprattutto nella ripresa la pressione degli azzurri si fa tanto intensa che il Lecce riesce ad uscire dalla propria metà campo soltanto in un paio di occasioni. Gli azzurri hanno il solo torto, dopo essere andati in vantaggio con Stellone al 27' del primo tempo (gran colpo di testa su traversone di Sesa), di lasciarsi 'trafiggere' da un contropiede micidiale dei salentini al 32', con lancio in verticale di Silvestri e legnata vincente sul secondo palo di Chevanton.
Il Napoli, però, è anche sfortunato. Perde infatti Stellone per un infortunio ad una spalla (ne avrà per due mesi), proprio quando la forza d' urto del suo centravanti sarebbe stata utilissima per tentare nuovamente la strada del gol. E' da considerare riuscito, comunque, l' esperimento di sostenere il gioco delle due punte con il trequartista Sesa. Lo svizzero ritrovato è senz'altro il migliore in campo sia per l' appoggio dato agli attaccanti sia per la lucidità e l' abnegazione dimostrate, anche in zone del campo non proprio di sua stretta competenza.
Nel Lecce da sottolineare la lucidità di Delio Rossi
che, al contrario forse di ciò avveniva qualche anno fa,
ha la concretezza ed il pragmatismo giusto, nel secondo tempo,
per rinunciare in pratica al gioco offensivo e badare più
al sodo. Tattica che frutta un punto prezioso, patrimonio al quale,
al giorno d' oggi, sarebbe un grave peccato rinunciare.
P. |
G. |
V. |
N. |
P. |
F. |
S. |
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