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(4-4-1-1): Manitta, Del Grosso, Portanova, Carrera, Tosto, Del Grosso, Berenini, Perovic (23' st Martinez), Montesanto, Vidigal (33' st Marcolin), Zanini (31' st Vieri), Dionigi. (27 Brivio, 91 Bonomi, 7 Sesa, 9 Savoldi). All. Simoni
PALERMO (4-4-1-1): Berti, Conteh, Nastase, Accardi, Grosso, A. Filippini (42' st Masiello), Mutarelli (34' st Di Donato), Corini, E. Filippini, Gasbarroni (34' st Jeda), Toni. (12 Santoni, 81 Ferri, 7 Vasari, 20 Pepe). All. Guidolin
La cronaca:
Napoli-Palermo dura solo un tempo
Al San Paolo finisce 1-1. Emozioni tutte nei primi 45'. Dionigi
su rigore porta in vantaggio i partenopei, Antonio Filippini
firma il pari. Nella ripresa sbadigli e fischi del pubblico
NAPOLI - Pareggio annunciato? A sentire i cori ("venduti,
venduti") dei tifosi, cominciati verso il finire della partita
e reiterati dopo la conclusione della stessa, qualcuno il sospetto
che in fondo il pareggio potesse star bene a tutti lo ha sicuramente
avuto. Per la verità il primo tempo è sembrato vero,
con i giocatori vitali e con più di uno spunto agonistico
al di sopra delle righe. Del secondo tempo, quando il punteggio
si era già incanalato verso il pareggio, è francamente
meglio non parlare. D'altro canto, a questo punto della stagione
che cosa si poteva chiedere di più da una partita nella
quale almeno una delle due protagoniste, cioè il Napoli,
non aveva praticamente nulla da chiedere? Al Palermo, viceversa,
un pareggio andava di gran lusso e allora, dopo essersi azzannate
come lupi nel primo tempo, era anche normale che, avvicinandosi
la conclusione, le squadre tirassero a campare.
Il Napoli nella prima fase dell'incontro è sembrato meglio messo in campo e ben più disposto al gioco manovrato rispetto agli avversari. Nella prima mezz'ora tanti punti di differenza in classifica tra le due compagini non sembravano giustificati. All'assenza di Zamboni (squalificato) Simoni ha posto rimedio non ricorrendo a Bonomi, ormai definitivamente relegato a riserva, bensì completando la linea difensiva a quattro con Del Grosso e Tosto affiancati ai centrali Carrera e Portanova.
Questi ultimi due hanno creato una cinta difensiva attorno allo spauracchio Toni capace di neutralizzarlo per tutti i 90' minuti, così come Gasbarroni, mai resosi pericoloso. In queste condizioni tattiche il Napoli ha dettato legge per lungo tempo anche a centrocampo, dove i quattro azzurri prendevano spesso e volentieri il sopravvento sugli avversari rosanero. Grandi occasioni per i partenopei non ne sono però venute, se non una conclusione di Perovic al 3', imbeccato a centro area da Dionigi, deviata in angolo con una mano da Berti.
A cambiare il filo logico della partita, ci ha pensato il gol dei padroni di casa, con un rigore realizzato con maestria da Dionigi (26') decretato da Rodomonti grazie ad un suggerimento del guardialinee, a seguito di un fallo di Grosso su Vidigal che il direttore di gara non aveva visto, forse anche perchè coperto.
La reazione del Palermo? Niente furore agonistico e neppure predominio serrato del gioco. Solite trame impostate da Corini e dai fratelli Filippini, con tentativi di finalizzazione per i marcatissimi attaccanti. Al 40', però, la svolta. Su un lancio in verticale si avventa come al solito Toni, per fare la sponda di testa. Portanova che lo contrasta finisce a terra ed Antonio Filippini s'incunea di conseguenza nel vivo della difesa. Battuta rasoterra sull'uscita di Manitta ed 1-1 in cassaforte.
Sulla ripresa, come detto, è meglio stendere un velo di pietoso silenzio. Sugli spalti imperversa il tifo rosanero sostenuto da oltre tremila tifosi giunti dall'isola. Tocchi e tocchetti, i napoletani si spazientiscono e danno il via a qualche coro offensivo. Ma alla fine a riportare gli animi nella giusta condizione pre-pasquale ci pensano proprio i tifosi del Palermo che indirizzano ai vicini ultras il coro: "Tornerete in serie A". Grandi applausi reciproci e tutti a casa. In fondo era pur sempre un derby del sud.