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(4-3-2-1): Iezzo; Grava; Romito; Giubilato; Cupi; Montervino; Bogliacino; Trotta; Capparella(91' Briotti); Pià(71' Sosa); Calaiò(78' Grieco). All. Reja
(4-3-3): Castelli; Tamburro(77' Comandatore); Gargiulo; Unniemi; Rivolta; Giugliano; Levacovich; Carboni; Abate(72' Di Piedi); Baclet(62' Vidallè). All. Pensabene
Cronanca:
Si riscatta il Napoli dopo lo scivolone del Menti: 2-0 al Gela
con un gol per tempo e corsa verso la B che riprende grazie a
quelleffetto-San Paolo invocato a gran voce da Reja
nel corso della difficile settimana post-derby. Un successo arrivato
nonostante le molte assenze, reso semplice, certo, anche dalla
pochezza dellavversario di turno, ottenuto però con
linearità e senza grosse sbavature, segno che il gruppo
ha superato lo choc del 3-1 di Castellammare, sconfitta che aveva
tra laltro avvelenato lambiente, tanto
da spingere gli ultras della Curva A a disertare per un tempo
lanello superiore, dove facevano bella mostra di sé
un paio di enormi striscioni a dir poco irriverenti nei confronti
dei giocatori azzurri. Una vittoria, quella contro i siciliani,
sulla quale cè impresso il timbro di Emanuele
Calaiò: suo l1-0, dodicesimo centro stagionale,
ma sue anche le giocate più belle del match, capaci di
sciogliere il San Paolo e trascinare i suoi. Benino
anche Bogliacino, nellinedito, per lui, ruolo di
regista; ok pure la difesa, nonostante i dubbi della vigilia,
ottimo lutilizzo delle fasce con Capparella e Trotta,
questultimo autore nella ripresa del 2-0, suo primo gol
con la maglia del Napoli. Squalifiche (Maldonado) ed infortuni
(Savini, Fontana e Lacrimini) condizionavano
pesantemente le scelte di Reja, costretto a
mandare in campo una formazione assolutamente inedita: dietro
coppia centrale Romito-Giubilato (questultimo in
campo grazie a uninfiltrazione) con Cupi dirottato
sulla corsia mancina; in mezzo Bogliacino play in luogo
di Fontana, Trotta a destra e Capparella sullout
opposto; davanti Calaiò insieme a un Pià
non al meglio.
Ben messo in campo, il Gela (che proponeva un 4-3-2-1 forse un tantino sfilacciato...) rintuzzava bene in avvio i primi assalti azzurri, lasciando agli uomini di Reja solo un paio di conclusioni dalla distanza (4 Capparella, 5 Montervino) senza esito. La gara si infiammava intorno al quarto dora di gioco, quando prima Baclet si presentava solo davanti a Iezzo, sprecando il destro sul corpo del portiere di casa in uscita, poi Calaiò, pescato in area da Bogliacino, spediva alto il colpo di testa in tuffo. Il bomber però sembrava ispirato. Lo si capiva dal suo svariare, soprattutto tra le linee, alla ricerca della palla giocabile. Uno sforzo ed una vena che venivano premiate alla mezzora esatta, minuto del vantaggio del Napoli: angolo di Capparella, deviazione aerea di Calaiò, miracolo di Castelli, sfera impazzita che arrivava a Giubilato, palo colpito di testa e infine tap-in vincente proprio del cannoniere palermitano. Aperta la scatola difensiva avversaria, la squadra di casa si fiondava negli spazi lasciati da un Gela lento a riorganizzarsi, senza però trovare la zampata giusta per assestare il colpo del ko. Al 33 la falliva clamorosamente Bogliacino, capace di mandare alto di destro (non è il suo piede) da due passi un pallone deviato da Castelli su sventola in diagonale di Trotta.
Sterile, floscio, nella ripresa, il tentativo
degli ospiti di alzare il baricentro per imbastire la rimonta.
Più convincente il Napoli, grazie alla straordinaria verve
di Calaiò, coadiuvato soprattutto da Trotta
e Capparella. La punta azzurra si esibiva al 3 in
una magia sulla fascia destra che infiammava il San Paolo, ma
la rifinitura da due passi per Capparella era sbagliata.
Applausi lo stesso, e Napoli che tornava a controllare, per poi
ripartire, mentre il Gela si scioglieva pian piano, come neve
al sole. Prprio su un contropiede, al 14, Pià
veniva messo gù in area: dubbi, ma Pierpaoli lasciava
correre. Per il raddoppio però bastava aspettare due minuti:
percussione a destra della coppia Grava-Trotta con questultimo
ad incunearsi in area e freddare Castelli con un piatto
destro in diagonale. Partita chiusa, e Napoli che poteva concedersi
allaccademia. Al 20 una bella ripartenza portava Capparella
solo davanti al portiere avversario (molto bello lassist
di tacco di Pià...), ma lesterno di Reja
non riuciva a sfruttare loccasione centrando
Castelli col sinistro in corsa. Al 25 era invece
Calaiò a peccare di egoismo e finire col calciare
fuori un pallone conquistato sul filo dellout. Di lì
alla fine era solo un giochicchiare modello amichevole di metà
settimana. Reja dava spazio nel finale anche a Sosa
e Grieco. Poi triplice fischio e applausi. Per la capolista
è già tempo di pensare al prossimo impegno, di nuovo
sul sintetico, a Manfredonia. Per gli azzurri un test fondamentale
dopo tre ko di fila in trasferta.
(red-www.solonapoli.com)