La cronaca:
Milano, 28 ottobre 2012
Napoli, ci pensa sempre Hamsik. Riprende la rincorsa alla Juve. La squadra di Mazzarri vince 1-0 e si riporta a -3 dalla vetta, pur senza Cavani. Tante occasioni sprecate nel primo tempo. Veneti rinunciatari, in dieci nel finale per l'espulsione di Vacek
Alla fine ci pensa lui: Marek Hamisk. E viene da chiedersi: chi, se non lui? Con il Matador Cavani infortunato in tribuna e i compagni che si esibiscono in una ripetuta serie di errori e incertezze sottoporta, a inizio ripresa è lo slovacco a trovare il gol (quarto in questo campionato) da tre punti con un bel sinistro incrociato che allontana le paure e consente al Napoli di tenere il passo della Juve, sempre avanti di tre lunghezze. Il successo per la squadra di Mazzarri è meritato: un po' di sfortuna e qualche imprecisione di troppo, soprattutto nel primo tempo, hanno impedito ai partenopei di ottenere un punteggio più largo.
Scelte Cavani non ce la fa: al suo posto, in coppia con Pandev, c'è Insigne. Per il resto la formazione è confermata: Behrami è in campo regolarmente. Nel Chievo la sopresa è l'assenza di Pellissier, ancora non al top, che parte in panca. Corini si copre e schiera Marco Rigoni e Luciano più in mediana che in appoggio all'unica punta Thereau. In mezzo gioca Vacek e non Guana.
Occasioni Il Napoli fa la partita, dominando per tutto il primo tempo. Sono tre le occasioni clamorose fallite dalla squadra di Mazzarri nei primi 45', a cui si aggiungono diverse altre situazioni che si potevano risolvere con un po' di cattiveria in più. Sfortunatissimo Inler all'8': destro violento da fuori e palla che finisce sul palo, sulla schiena di Sorrentino e prende un effetto strano a pochi centimetri dalla linea. Hanno colpe precise invece Maggio e Pandev: il primo irrompe di testa su un cross di Insigne e manda incredibilmente alto da due passi; il secondo si divora un'altra occasione girando alto a porta vuota, dopo la respinta di Sorrentino su Hamsik. Anche in questa circostanza era stato ottimo il lavoro in rifinitura di Insigne, capace di mandare fuori giri la difesa del Chievo con un dribbling in velocità nel cuore dell'area.
Alti e bassi L'attacco del Napoli ha il vantaggio/svantaggio di dare pochi punti di riferimento davanti: molta mobilità, ma anche poche certezze ai propri compagni. Insigne svaria molto, parte da lontano lanciando l'assalto con accelerazioni alla Lavezzi, che spesso mandano in difficoltà la squadra di Corini. L'ex Pescara alterna buone cose a errori di leggerezza, come il tocco errato sulla ripartenza al 35', che avrebbe liberato Pandev davanti a Sorrentino. Stesso discorso per il macedone, che spesso eccede nel cercare il tocco di fino. Facendo pesare tantissimo l'assenza di Cavani. E allora spesso la soluzione è il tiro di fuori: Inler ci prova ancora, Sorrentino vola e alza in corner. Il Chievo, davanti, non è pervenuto. Dietro si chiude con ordine, e viene graziato.
Gol partita La ripresa si apre senza cambi. Al 13', quando cominciano a materalizzarsi i primi fantasmi, ecco il gol di Hamsik: il filtrante in area è di Zuniga, il sinistro incrociato dello slovacco è potente e preciso e non lascia scampo a Sorrentino. Al gol subito, Corini manda subito in campo Pellissier, per Hetemaj (poco prima era entrato Papp per Luciano). E' un Chievo che comincia a spingere, esponendosi alle ripartenze del Napoli. I partenopei però continuano a sprecare molto, complicandosi la vita oltremodo. Poco dopo la mezz'ora i veneti rimangono in dieci per l'espulsione di Vacek (doppia ammonizione, per altrettanti falli su Hamsik), ma è il Napoli a essere sulle gambe. Zuniga non ce la fa e viene sostituito da Dossena. Pandev ha speso molto, dentro Vargas. Poi spazio anche per Dzemaili, al posto di Insigne. Il Chievo insiste, ma non è mai realmente pericoloso. Per Mazzarri, la missione è compiuta: la Juve è sempre davanti, ma inseguita a vista. (www.gazzetta.it - Emiliano Pozzoni)
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