La cronaca:
Napoli, 24 febbraio 2014
Napoli-Genoa 1-1: gol di Higuain, magia di Calaiò nel finale, azzurri beffati. Sblocca il Pipita, gli azzurri controllano senza brillare e vengono puniti dall'ex su punizione. Benitez a -6 dalla Roma (che ha una gara in meno), sprecata l'opportunità di allungare sulla Fiorentina
Illusione Napoli, finisce 1-1 al San Paolo. Nei titoli di coda il colpo di gran classe di Emanuele Calaiò da calcio piazzato rovina la festa di Higuain e del San Paolo, quando ormai la vittoria dei azzurri sembrava ormeggiata in porto. Un'altra occasione sprecata, quella della squadra di Rafa Benitez, fin troppo indulgente con le squadre non proprio di prima fascia (vedi i precedenti con Chievo, Sassuolo, Udinese, Parma, Bologna e Atalanta): così la Fiorentina resta a -6 e la Roma (con una gara in meno) a +6.
PECCATO In un clima di reciproco rispetto e di fair play in tribuna (i tifosi azzurri e rossoblù sono gemellati da oltre un ventennio), il Napoli non tiene il passo di Juve e Roma, davanti a 40 mila spettatori. Il Genoa, reduce dalla vittoria di Livorno e dal 3-3 con l'Udinese, viene premiato per gli sforzi del secondo tempo. E il tecnico Gasperini resta imbattuto al San Paolo da allenatore dei Grifoni.
ALL'ATTACCO Benitez (privo degli infortunati Zuniga, Mesto e Rafael) rinuncia al turnover e schiera i "titolarissimi" Callejon, Hamsik e Mertens dietro a Higuain. Gli azzurri premono sull'acceleratore già dai primi minuti, trovando un Genoa schierato con una difesa a 5 e con un atteggiamento piuttosto prudente: al 3' il "Pipita" riceve palla da Mertens, si gira e e lascia partire un destro che sfiora il palo alla sinistra di Perin. I rossoblù (senza Kucka, Gamberini, Donnarumma e Vrsaljko) rischiano ancora all'8' e al 13', quando un ispiratissimo Mertens mira due volte all'incrocio dei pali (nella prima occasione Perin alza sopra la traversa). E' netta la prevalenza dei padroni di casa. E inesorabile è Higuain, a segno al 18' con un tocco da sotto da campione su assist in profondità di Hamsik. Bellissimo, il suo tredicesimo gol in campionato. Ma il Genoa non ci sta e reagisce con Konate: è Fernandez a salvare a pochi centimetri dalla linea il suo diagonale al 21' (dopo un colpo di testa di poco alto di Antonelli su cross di Matuzalem). La partita è avvincente. E il Pipita si ripropone una volta di più nei sedici metri e, per un niente, al 23' non sigla il raddoppio con un missile dai venti metri. Ci riprova Mertens al 31' con un'altra conclusione potente dalla distanza. Fino a quando poi non si risveglia il Genoa e Reina al 36' deve ricorrere agli straordinari per ribattere il colpo di testa ravvicinato di Konate, ancora lui, su cross di Antonelli.
BOTTA E RISPOSTA Nel secondo tempo il Genoa si presenta in campo senza Gilardino, sostituito da Fetfatzidis, e passa dal 5-4-1 al 4-4-2. Al 20' Sculli sbaglia di poco la mira e 5' dopo impegna a terra Reina. Una ripresa di marca genoana (un tempo ciascuno, difatti) e il premio si materializza al 39', quando Calaiò disegna - su calcio piazzato - una traiettoria carica di veleno che tocca il palo e finisce in rete. L'ex attaccante del Napoli non esulta per rispetto dei tifosi azzurri. E così per la squadra di Benitez è il quarto pareggio in casa stagionale tra lo sconcerto della propria gente. (gazzetta.it - Alessio D'Urso)
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