L'ALISCAFO

    

L'ALISCAFO Come si può definire un aliscafo ... ? Una nave che ferma o a bassa velocità è sostenuta dalla spinta idrostatica ossia "a dislocamento", mentre alle velocità più elevate è sostenuta dinamicamente da una serie di appendici immerse, le ali portanti.Gli impieghi principali degli aliscafi sono il trasporto di passeggeri su brevi percorsi, come ad esempio le isole del Golfo di Napoli, l'arcipelago eoliano, ...oppure quelli bellici, come avviene per le sette unità della classe "Sparviero" della nostra Marina Militare. E' da notare che il sistema di sostentamento degli "Sparviero" è detto "a tre punte", perchè è costituito da un'ala portante a "T" capovolta a prua e due a poppa, mentre gli aliscafi commerciali dispongono di due ali portanti, una a prua e una a poppa. Queste sporgono trasversalmente al di fuori dello scafo, per cui quando l'unità è ferma in porto non può essere ormeggiata di fianco alla banchina a meno che non vengano installati speciali distanziatori.

UN PO' DI STORIA La meravigliosa storia dell'aliscafo parte dai Cantieri Navali di Leopoldo Rodriquez proprio in Italia, in riva allo Stretto di Messina nel 1956 quando fu varato il primo aliscafo commerciale denominato "Freccia del Sole". Da allora sono state costruite circa 200 unità operanti in tutte le parti del mondo. Gli aliscafi Rodriquez detengono i record nella loro categoria per velocità, sicurezza, comfort e bassi costi di esercizio. Grazie alle loro doti eccezionali possono essere utilizzati non solo come trasporto passeggeri ma anche per altri scopi come quelli militari, oceanografici, .... La supremazia degli aliscafi Rodriquez inizia in sede di progetto e disegno nei modernissimi cantieri messinesi dove nei laboratori tecnici gli ingegneri mettono molta cura e professionalità alle varie parti da costruire facendo largo uso dei software CAD e dopo dei vari macchinari a controllo numerico. Altra caratteristica di questi mezzi è l'eccellente dote di stabilizzazione e per questo possono essere impiegati anche nelle rotte in cui le cui le condizioni marine sono più severe ! Infatti non basta far "volare" un mezzo sull'acqua , bisogna fare in modo che il passeggero viaggi senza accusare problemi dovuti al moto ondoso. 

DESCRIZIONE TECNICA Tutti i modelli seguono la stessa impostazione tecnica. Lo scafo è suddiviso in tre saloni più la plancia di comando e il locale motori al centro, come si osserva in figura. I due motori principali  sono disposti parallelamente e l'albero motore è rivolto quasi sempre verso prua inclinato di qualche grado. Questo arriva ad un riduttore di giri che svolge anche la funzione di invertitore in quanto i motori non sono invertibili ossia l'albero motore ruota sempre nello stesso verso. Sempre dallo stesso lato del riduttore troviamo l'asse che trasmette il moto all'elica e quindi verso poppa con un'inclinazione di quasi 30° rispetto all'orizzontale. In altri aliscafi si è preferita la disposizione tradizionale di motore e riduttore con una conseguente posizione più rialzata del motore. Le eliche sono a "passo fisso" cioè l'orientamento della pala è fisso contrariamente a quanto avviene su una nave tradizionale in cui le eliche sono a "passo variabile" dove il cambio del senso di marcia avviene con l'asse che continua a ruotare nello stesso verso mentre le pale si dispongono con un orientamento diverso ( in questi casi si parla di "passo avanti", "passo zero" e "passo indietro" e l'entità di questo viene espressa in gradi ).Altra caratteristica dell'elica di un aliscafo è proprio il passo molto accentuato. Le pale formano un angolo grande rispetto all'asse centrale. Segue che la dimensione della profondità  è grande  proporzionata a tutta l'elica. Ciò che fa "volare" questi mezzi sono le ali. Queste sono disposte a prua e a poppa ed hanno rispettivamente la forma di "W" e di "V" mentre il profilo è quello classico di un'ala. Queste sporgono trasversalmente al di fuori dello scafo e conseguentemente conferiscono a quest'ultimo una larghezza fuori tutto elevata. Per dare un'idea lo scafo di un RHS è largo quasi 7 metri e le ali superano i 12 metri. L'ala di poppa comprende, oltre ai supporti delle eliche, anche due timoni stretti e profondi quanto l'ala comandati idraulicamente e studiati appositamente per l'alta velocità. L'ala di prua invece incorpora un supporto centrale che ha pure la funzione di timone . I condotti di aspirazione sono opportunamente ricavati all'interno dell'ala. Ciascuna ala possiede dei piccoli flaps mobili per la stabilizzazione. Il principio di funzionamento dell'ala dell'aliscafo è lo stesso delle pinne stabilizzatrici in cui all'aumentare della velocità aumenta la spinta netta verso l'alto. Per saperne di più vedi la pagina dedicata alla STABILIZZAZIONE . La generazione di energia elettrica è affidata a due diesel che collegati ad un'alternatore forniscono una tensione trifase 220V alla frequenza di 50Hz. L'emergenza invece è costituita da gruppi di batterie a 24V che garantiscono il funzionamento dell'illuminazione, del radar e del VHF. Completano la dotazione un impianto antincendio in linea con i nuovi regolamenti imposti dal Registro Navale. Infine l'evacuazione in caso di emergenza avviene con degli zatterini cosìdetti "autogonfiabili".

 

    

LA FAMIGLIA DEGLI ALISCAFI Ci occupiamo solo di fare un panorama dei vari modelli impiegati dal gruppo Tirrenia. Si parte dall' RHS 160  e attraverso l' RHS 160 F  ( il più diffuso ) si arriva all'ultima generazione, il  FOILMASTER .

              

RHS 160 : sono i più piccoli attualmente in servizio costruiti alla fine degli anni settanta, hanno una capacità di 161 passeggeri sistemati nelle poltroncine dei due saloni a prua e a poppa del locale motori più una piccola saletta a poppavia della plancia di comando. Raggiungono la velocità massima di 33 nodi e sono spinti da due motori MTU da 1400 kW ciascuno. Dotati di aria condizionata, e stabilizzazione elettronica. Nel corso degli anni hanno subìto modifiche soprattutto alle ali dotate di sistemi di stabilizzazione sempre al passo con i tempi. Fanno parte di questa famiglia gli aliscafi ALGOL, BOTTICELLI, DIOMEDEA,   DONATELLO.

RHS 160 F : costruiti negli anni ottanta rappresentano uno dei modelli più diffusi  esportato negli altri paesi.  I passeggeri sono sistemati su poltroncine, di derivazione aeronautica, in tre saloni : due sottocoperta rispettivamente a proravia e a poppavia del locale motori e uno nella sovrastruttura per una capienza di oltre 200 passeggeri. La plancia è sistemata in un secondo ordine di sovrastrutture. La velocità di esercizio è di 36 nodi grazie a due MTU 16V da 2000 kW ciascuno. Sono dotati di aria condizionata, bar, televisori a circuito interno, poltrone reclinabili, stabilizzazione elettronica. Insomma si possono affrontare tragitti più lunghi di un'ora. Anche questi hanno subìto qualche modifica tecnica nel corso degli anni. Fanno parte di questa famiglia gli aliscafi ALNILAM,  ALDEBARAN,  ,  FABRICIA,  GIORGIONE, MANTEGNA, MASACCIO,  MONTE GARGANO.

FOILMASTER : ultimo modello in ordine cronologico ( anni novanta ), è definito la terza generazione di aliscafo dopo la serie RHS, frutto di approfonditi studi da parte dei cantieri messinesi. Esteticamente simile ad un aereo è più capiente dei modelli precedenti, può infatti trasportare comodamente più di 240 passeggeri alla ragguardevole velocità di circa 40 nodi per una autonomia di 120 miglia nautiche, grazie a due motori MTU da 2000kW ciascuno. Anche  questo modello è equipaggiato di aria condizionata, bar, televisione a circuito interno, poltrone reclinabili, stabilizzazione elettronica. Il gruppo Tirrenia ne possiede solo un esemplare , il TIZIANO impiegato nei collegamenti tra Milazzo e l'arcipelago eoliano. Altri due gemelli sono stati consegnati ad un altro armatore italiano.