Ritorniamo al
"quesito di Leonardo": come si può trasmettere un’immagine con un
metodo più "intelligente" del precedente (il metodo precedente
obbligava ad una trasmissione puntino per puntino), più veloce e
più efficiente? Il concetto
chiave è quello di logica su livelli o layer. Per capire di
cosa si tratta si può fare un esempio pratico i cui s’illustri il
metodo di trasmissione di una linea.
a
b
c
d
e
1
*
2
*
3
*
4
*
5
*
LOGICA RASTER:
la
trasmissione deve essere effettuata punto per punto
1. A1 Nero
2. B2 Nero
3. C3 Nero
4. D4 Nero
5. E5 Nero
LOGICA LAYER: la
trasmissione può essere effettuata fornendo solo tre parametri,
il cui numero a differenza del caso precedente non varia al variare della
lunghezza della linea:
Definizione dell’oggetto
che si vuole trasmettere, in questo caso la linea
Individuazione del
punto di inizio: A1
Individuazione del
punto finale: E5
Questa seconda logica
è la base di tutti i programmi vettoriali tipo autocad e consente
di tracciare con un numero limitato di parametri anche curve complesse,
in linea di massima approssimabili a poligoni con gran numero di lati. Il modo di interagire
in questa nuova logica non è più quello di considerare il
disegno come una porzione di schermo ma come costituito da una serie di
elementi, sui quali posso fare una serie di trasformazioni dimensionali
e proporzionali che, in prima approssimazione, manterranno inalterata la
natura dell’elemento, ad esempio un poligono. In programmi
leggermente più evoluti rispetto ai primi che lavoravano in questa
logica è possibile "promuovere" o "declassare" un elemento in modo
tale da aumentare il campo di trasformazioni possibili. Ad esempio un
quadrato può essere trasformato da un elemento "poligono" ad un
elemento costituto da 4 linee e viceversa. Tornando ancora
una volta al "quesito di Leonardo" ci si può domandare come fare
a trasmettere una modifica. Condizione indispensabile
per la trasmissione di una modifica è la possibilità di nominare
e raggruppare ciascun elemento. I gruppi diversi
appartengono a layer o livelli diversi così che ciascun gruppo di
oggetti può essere manipolato indipendentemente dall’altro. La logica raster
negli ultimi anni ha fortemente influenzato il linguaggio architettonico. Per capire questo
concetto si possono esaminare i progetti presentati per il concorso
de La Villette a Parigi, che fu uno degli avvenimenti chiave degli anni
'80, in cui si può riscontrare il processo di evoluzione del metodo
progettuale sempre più aderente alla logica layer.
Tra i progetti
presentati molti aderivano ad un metodo progettuale di vecchio stampo che
basa i suoi presupposti sullo zooning, altri, come quello di Eisenman,
quello di Koolhaas o quello vincitore di Tschumi mostrano come la logica
layer entri direttamente nell'architettura
in tutti e tre
i casi, anche se ovviamente con risultati diversi, la logica è quella
di sistemi complessi che si compenetrano, di oggetti appartenenti a layer
diversi (intendendo per layer il sistema infrastrutturale, il sistema
del verde, il sistema dell'edificato) che si sovrappongono, che si stratificano. In questa logica
ciascun layer appartiene ad un sottosistema indipendente ma interagente
con gli altri.
In tutti e tre
i casi, anche se ovviamente con risultati diversi, la logica è quella
di sistemi complessi che si compenetrano, di oggetti appartenenti a layer
diversi (intendendo per layer il sistema infrastrutturale, il sistema
del verde, il sistema dell'edificato) che si sovrappongono, che si stratificano.
In questa logica
ciascun layer appartiene ad un sottosistema indipendente ma interagente
con gli altri.