Storia di Oneglia e Porto Maurizio (
Ciantafurche e Cacellotti)
Imperia
nasce dalla fusione di due città , Oneglia e Porto Maurizio , e di due
territori storicamente e geograficamente distinti.
L'unificazione
delle due città, da anni dibattuta, fu resa possibile da una legge del
1922 con la quale il governo assumeva pieni poteri nel riordinamento della
pubblica amministrazione.
L'unificazione
non era a quel tempo desiderata da tutti, considerata la secolare rivalità
esistente tra i "CIANTAFURCHE" (così i portorini chiamavano in
tono dispregiativo gli onegliesi a causa della presenza di un patibolo
nella loro città), e i "CACELOTTI" (soprannome dei portorini
forse dal nome di un boia di Porto Maurizio).
Il
21 ottobre 1923 un decreto reale di Vittorio Emanuele III stabilisce di
riunire gli 11 comuni di Oneglia , Porto Maurizio , Piani , Caramagna ,
Castelvecchio , Borgo , Costa , Poggi , Torrazza , Moltedo e Montegrazie
in un unico comune denominato imperia ( dall' omonimo torrente Impero ).
Le
antiche genti che abitavano queste terre erano i Liguri Ingauni la cui
vita era legata al mare.
E'
probabile che Portus Mauricii sia stata fondata o fortificata alla fine
del VI secolo dall' Imperatore Maurizio come base navale dei Bizantini.
Il
nome di Oneglia compare invece per la prima volta intorno al XII secolo.
Sin
dal medioevo esistevano due distinte unità storiche riconducibili alla
presenza di due "pievi" , chiese battesimali , anteriori all'
anno mille , localizzate l' una a S.Maria dei piani e l' altra a S.Maria
Maggiore sul Castelvecchio di Oneglia.
Attorno
all' anno mille i territori di Porto maurizio e Oneglia appaiono come due
corti e giurisdizioni feudali ed ecclesiastiche ben distinte. |
A
quell' epoca l' economia prettamente commerciale e marinara dei due feudi
si arricchisceper l' intervento determinante dei Monaci Benedettini ,
della cultura dell' ulivo determinando il caratteristico terrazzamento a
fasce del territorio.
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Porto
Maurizio , dopo breve stagione di sottomissione a strutture feudale ,
ottiene l' indipendenza nel XII secolo e fino agli inizi del XIII vive una
breve stagione di autonomia comunale preparando l' incontro con Genova e
dando origine ad una Repubblica con un territorio limitato ai tre terzieri
di Porto Maurizio , Torrazza e Dolcedo.
Oneglia
sino al 1298 rimane signoria del Vescovo di Albenga con una parziale
organizzazione di tipo comunale.
Nel
1241 Genova concede a Porto Maurizio lo status di Civitas suddetta e
convenzionata e la fa sede del Vicarius Ripariae Occidentis , la più alta
autorità Genovese nel Ponente e fulcro della penetrazione politico -
economica di Genova in quest' area ; concede inoltre la residenza del
Capitaneus con compiti di vigilanza da Savona a Ventimiglia.
Porto
Maurizio viene così a configurarsi come la città più " Genovese
" della Riviera e l' unico centro in cui commercio e
portualità abbiano lo stesso peso percentuale che nella capitale.
Oneglia
nel 1298 è venduta alla potente famiglia genovese dei Doria.
Con
l' inizio del 1300 Porto Maurizio si impone quale porto di rilievo della
Riviera con un proprio mercato del sale , del cuoio e dell ' olio ed arma
una flotta di tale consistenza che sarà alla base di una grande
tradizione marinara.
oneglia
sotto il dominio dei Doria assume sempre maggior rilievo ed alla fine del
1400 , pur non avendo porto , la sua " plaga " diventa luogo di
consistenti scambi commerciali.
Un
certo isolamento politico territoriale , già presente con la seconda
dinastia dei Doria , si farà contrassegno storico con la cessione dell'
antico feudo a Emanuele Filiberto di Savoia nel 1576. i Savoia mirano a
fare di Oneglia un cuneo per l' espansione Piemontese in Liguria.
Da
questo momento le valli di Imperia sono divise da un vero confine fra
stati. |
Mentre
Porto Maurizio orienta i popri contatti fino al 1700 verso Marsiglia e la
Francia meridionale , presentandosi agli eventi rivoluzionari
particolarmente ricettiva alle nuove idee giacobine , Oneglia , a seguito
della sua delicata posizione politica , è tormentata da una ininterrotta
serie di assedi e sfortunate vicende . famosi furono gli assedi del 1614 ,
1649 e 1692 da parte delle truppe Spagnole.
oneglia
vive tuttavia con sincero entusiasmo anche gli aspetti più deteriori di
tale situazione , rinunciando all' integrazione socio - economica in
ambito rivierasco a vantaggio di una lontana patria piemontese. |
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Le
due cittadine arrivano con crescente rivalità all' epoca della
Rivoluzione Francese . La Rivoluzione ha ripercussioni diverse a Porto
Maurizio e ad Oneglia .
Porto
Maurizio fa sue le idee rivoluzionarie e poi si schiera con l' Impero
Napoleonico per cui nel 1797 è capoluogo della " Giurisdizione degli
Ulivi " e nel 1805 capoluogo di un " Circondario " nel
dipartimento di Montenotte , prima cellula nella futura provincia di
Imperia.
Oneglia
rimane tenacemente ostile alla rivoluzione ed ai francesi e nel 1792 è
bombardata dalla flotta francese e saccheggiata.
Per
la sua fedeltà Oneglia sarà definita dai Savoia Civitas Fidelissima.
La
politica commerciale dei Savoia e di oneglia è tesa ad uno sviluppo verso
il settentrione : la via Marenca , la strada del Sale , le Arterie di
Napoleone e di Carlo Alberto ; si stabilisce così un commercio oleario
solido e crescente verso i mercati padani.
Con
la Restaurazione del 1815 Oneglia è capoluogo di Provincia nell' ambito
della Divisione di Nizza .
Nel
1860 , a seguito della cessione di Nizza alla Francia da parte del regno
di Sardegna , Porto Maurizio assume il ruolo di Capoluogo di Provincia. |
Alla
fine dell' ultimo decennio dell' 800 l' economia Onegliese si sviluppa in
maniera invidiabile , ponendo le premesse di un' espansione sucessiva
vissuta in termini industriali realmente evoluti che non vedono paragone
in tutto il ponente Ligure. ma è nel '900 che Oneglia riesce con l'
industria olearia e della pasta ad imporsi commercialmente in campo
internazionale |
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Oggi
le due cittadine sono fuse in un' unica città , Imperia , ed i suoi
abitanti sono figli degli antichi Portorini ed antichiOnegliesi , un tempo
così divisi dall' orgoglio , dalla storia , dall' amore per la loro
terra.
Tale
rivalità si è trasformata in un vivace campanilismo che è vissuto , da
tutti coloro che amano Imperia , come gusto per la tradizione , per il
costume e come stimolo alla emulazione nel desiderio comune di lavorare
con impegno per una città migliore.
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