Fiaba
(Compagnia dell'Anello)

  mi-                      re              sol
Vidi una volta in un mondo fatato
             si7                         mi-
un gran castello turrito e imponente
  mi-                         re          sol
e c'era un bosco, un bosco incantato
                si7                      mi-
che lo copriva sui boschi a ponente.

Per mille giorni e mille albe ancora
s'era levato il sole a levante
ed una bianca e bella signora
lo salutava ogni dì supplicante.

Fa che riveda il mio giovane sposo
astro lucente che inviti a sperare
che il bosco e il monte così tenebroso
valichi un giorno e mi venga a cercare.

Certo era stato un giorno infelice
quando Calorga la strega mendace
all'alba disse alla dama felice
d'ora in avanti non avrai più pace.

Fece la strega con voce gracchiante
tutti i miei intrighi tu vuoi rovinare
il tempo solo avrai, di un istante
per scomparire e mai più ritornare.

E salutato lo sposo dolente
era fuggita piangendo a cavallo
frasi cattive avea nella mente
quando sentì cantare quel gallo.

re                      la          re-
No tu non devi piangere ancora
   do                              sib  la   re-
bianca fanciulla di un mondo incantato
  re-                     la     re-
il di verrà cara e dolce signora
  do                         sib      la    re-      sol- si7
in cui il tuo sposo ti avrà ritrovato.

Per mille giorni e mille albe ancora
s'era levato il sole a levante
ed una bianca e bella signora
lo salutava ogni dì supplicante.

Come la favola vada a finire
nessun cantore ha potuto sapere
e se lo sposo è riuscito a punire
la strega, chissà, staremo a vedere.

Ma la speranza é negli occhi del sole
che sulla notte ogni dì vittorioso
la primavera che infiora le viole
vince ogni anno l'inverno piovoso.

Così la bella come disse il gallo
rivedrà un dì certamente il suo sposo
che giungerà nel castello a cavallo
passando nel bosco fatato e insidioso.