Il cavaliere
(Rino Cammilleri)

La cattedrale avanti a me
m'immergo nel silenzio e
trattengo il fiato mentre il cuore
mette le ali e vola in su.

Nel buio i marmi sepolcrali
dei cavalieri medioevali
di secoli soffiati via
nel tempo di un Ave Maria.

Fragili legni e il mare aperto,
il caldo e il sole del deserto,
in testa l'elmo arroventato,
la gola riarsa e senza fiato…

 

Passano gli anni e non sai niente
della tua casa, della tua gente,
tua moglie uccisa dal dolore
pregare e chiedere di te.

E gli anni passano e i Crociati
non si sa come sian finiti.
Sei stato con Goffredo tu,
con San Luigi e per Gesù?

E la paura sempre assale
e tutto perché Dio lo vuole.
La morte di ferro e di fuoco,
i tradimenti e le viltà…

 

Chi ti ha scolpito sopra il marmo
con gli occhi chiusi e il viso fermo?
Neanche sapeva che eri tu,
nessuno lo ricorda più.

E qualche storico ufficiale
che bada di non farsi male
nella sua calda libreria
inventa la tua biografia.

Qualche imbecille penserà:
"Chissà chi te l'ha fatto fare
in Palestina per morire?
Sicuramente per rubare!"…

 

Lassù nel Cielo degli Eroi,
chissà se tu mi ascolterai.
Io voglio dirti solo che
oggi vorrei essere te…