Era una notte d’acqua a catinelle,
andavo in giro senza le bretelle,
quando arrivai vicino al cimitero:
com’era buio, com’era nero!
E passeggiando nei pressi di una tomba
vidi una bionda, mamma mia, che bionda!
Era il fantasma della zia Gioconda
che ripuliva la sua fossa nera e fonda.
I vermicelli freschi di giornata
la rosicchiavan come l’insalata
e il gatto Piero, re del cimitero,
com’era scuro, com’era nero!
Questa canzone non ha significato,
è come fare il vino col bucato,
è come dire buonanotte al muro
e poi lavarsi i piedi col bromuro.
Era una notte, una notte di tregenda,
i miei capelli ballavano la samba.
Il gatto nero, il cimitero, quella tomba scoperchiata,
mamma mia, che paura che m’ha fatto! Ah!