Io ti capisco, quando mi dici
che è molto meglio vivere male
senza far guerre, senza nemici,
che morir bene per l'ideale:
hai la seicento, hai la pensione,
hai l'amicizia del tuo padrone.
Sarebbe triste dover lasciare
amante, moglie, televisore,
per la speranza di conquistare
un avvenire un po' migliore.
Ognuno pensa ai fatti suoi
non e più tempo di santi e di eroi.
La vecchia fede ormai s'è spenta
s'è spento il sole nel nostro cielo
la gente saggia vive contenta
del proprio vuoto, del proprio gelo.
Rifiuta sempre ogni avventura,
resta fedele a madre paura.
La tua mammina chi la consola
se d'improvviso devi partire;
e di mammina ce n'è una sola
e tu non devi farla soffrire.
Madre paura ha tanti figli
tra
pacifisti, preti e conigli.
Difendi bene questa tua vita
lascia che muoia chi vuol morire
esiste sempre la via d'uscita
per ogni furbo che sa tradire.
E in questo modo vivi cent'anni
da pecorella ma senza danni.
Ma gira (il mondo), gira la ruota
il pacifista non è immortale
tu scegli sempre la morte idiota
che un bel morire fa molto male.
La nuova storia insegna questo
"morir da uomo è disonesto".
Muori moderno, sull'autostrada,
in aeroplano, in trattoria,
oppure, male che vada,
compra un po' di morte in farmacia.
Tutta la pace che a te tocca
te la daranno due zolle in bocca.
Ai giorni (d'oggi), come tu vedi
si può morire ma non in piedi
perché son giorni fatti per noi
non è più tempo di santi e di eroi.