L'Accetta
«Un uomo dei boschi deve saper usare bene la sua ascia. E per maneggiare bene un'ascia occorre innanzitutto sapere come si deve fare e secondariamente avere molta pratica, perché altrimenti non si combinerà niente di buono. Ricordatevi poi che solo i cattivi lavoratori si lamentano dei loro arnesi; perciò, prima di mettervi a lavorare, dovrete essere sicuri di avere un ottimo strumento». (BP, Scoutismo per Ragazzi)
L'accetta è costituita
da (1) il ferro (o testa), con l'occhio per il manico, (2) il manico e (3) il cuneo
per fissare il manico.
Per stabilire se un'accetta è equilibrata si fa così. L'accetta ideale per i nostri
scopi è quella canadese, che si differenzia dagli altri modelli perché, a parità
di mole, ha un peso superiore dovuto alla massa metallica molto grande opposta al
taglio, per l'occhio di forma allungata, per il taglio leggermente arcuato senza
spigoli appuntiti, per il manico sagomato, che può essere impugnato con maggiore
sicurezza e precisione. BP consiglia di utilizzare accette la cui testa pesi circa
1,3 kg.
Gestione
e mantenimento dell'accetta
Siamo ormai lontani dalle attività estive, e il materiale di Squadriglia o di Riparto è adeguatamente occultato al riparo dalla neve, dal gelo e… dagli sguardi indiscreti dei Capi e dell'Assistente, in un posto magari molto umido (ideale magari per mantenere le botti con il vino, ma NON gli strumenti metallici…), che ne conservi la sporcizia che vi abbiamo lasciato al ritorno dal Campo (eh si… chi partiva immediatamente per il mare, chi per la montagna, chi correva a farsi la doccia… Insomma, l'accetta è rimasta così, piena di terra e dell'umido dell'ultima notte di campo, sepolta in fondo alla cassa).
È arrivato il momento di dissotterrare la scure e darle una prima pulita, prima di accingerci a rifare il filo della lama, con un pezza asciutta o con un foglio di giornale, per togliere via lo sporco e l'umido. Per togliere gli eventuali punti di ruggine e dare una "sbozzatina" iniziale è consigliabile utilizzare una lima a maglia sottile (1). Successivamente si arroterà con la mola a secco (2) e infine si rifinirà con una pietra ad acqua o ad olio (3). Come si può vedere nell'illustrazione, ognuno di questi movimenti necessita di perizia tecnica ed esperienza.
Se il manico
dovesse essere spezzato, con la testa incastrata nell'occhio del ferro, si interrerà
la lama fino all'occhio e su di esso verrà acceso un piccolo fuoco che brucerà il
residuo di legno nell'occhio ma non stempererà il ferro, protetto dal terreno.
Si tratta ora di fissare il nuovo manico, che dovrà essere stabilizzato alla lama
con il cuneo e MAI con chiodi, fermagli, colla e aggeggi simili!!!
«Ecco un proverbio degli uomini dei boschi: "presta ad un tuo amico il tuo ultimo dollaro, ma non prestargli mai la tua ascia, a meno che tu sappia che la sa maneggiare e che non ti rovinerà il filo"». (BP, Scoutismo per Ragazzi)
È superfluo
dirlo, ma ricordiamoci di non abbandonare MAI un'accetta a terra, ma al contrario
abituiamoci a infiggerla in un ceppo (ma MAI in un albero). È sempre consigliabile
riporla in un idoneo fodero di cuoio o in un astuccio di legno.
«Solamente
uno sciocco può andare in giro colpendo con la sua ascia tutto ciò che incontra,
tagliuzzando alberi e facendo a pezzi radici e rami al suolo. Perché in questo modo
rovina alberi di valore e nello stesso tempo smussa l'ascia e la sciupa ad ogni
incontro con il terreno e con eventuali pietre». (BP, Scoutismo per ragazzi)
Camminando, l'accetta
va portata prendendola per il ferro e NON facendola dondolare per il manico! In
alternativa, la si può portare al gomito, come in figura.
Il ferro va protetto da una guaina in pelle.
Uso dell'accetta
Ricordiamoci di NON abbattere mai alberi anche secchi senza prima
aver ottenuto la necessaria autorizzazione. Successivamente, prima di accingerci
ad abbattere un albero, eliminiamo ogni ramo basso e ogni impedimento a terra che
possano interferire con il movimento nostro e dell'accetta.
Assumere
la giusta posizione è poi cosa fondamentale. Le gambe devono essere divaricate ed
i piedi in croce con la direzione dell'intaglio che si sta praticando nell'albero.
L'ascia deve compiere un semicerchio NON sulla testa, ma lateralmente, aiutandosi
magari con la mano sinistra impugnata vicino alla lama. Quando l'ascia è nel punto
più elevato del suo lancio, si dovrà portare la mano sinistra vicino alla destra
facendola strisciare lungo il manico. Dopo si lancerà energicamente la scure verso
il tronco dell'albero nel punto da tagliare, senza però ritenerla rigidamente con
le braccia: le mani servono solo per dirigere ed orientare il colpo!
All'inizio del lancio le gambe devono essere piegate, per poi raddrizzarsi all'arrivo
della lama sull'albero, permettendo così al corpo di inclinarsi in avanti.
Prima
di abbattere l'albero è bene decidere la direzione nella quale lo si vuole far cadere,
considerando le successive operazioni di sfrondatura e taglio.
Se ci si trova in un terreno piano e pulito, ogni direzione va bene; se invece ci
si trova in un terreno scosceso, è preferibile che dopo la caduta la parte fronzuta
dell'albero stia più in alto.
Si inizia il taglio dalla parte in cui lo si vuole far cadere, eseguendo un taglio
parziale; quindi si passa dall'altra parte, eseguendo un secondo taglio in un punto
un po' più alto del primo (circa 10 cm).
Non ostiniamoci a colpire il legno con violenza. Un colpo assestato con mira e con
la giusta inclinazione ha sicuramente più effetto di un colpo maldestro e, come
dice BP, evita il mal di schiena!!!
Il tronco va colpito sempre NON a 90° ma con una inclinazione di circa 60° a destra
e a sinistra, alternando i colpi.
Attenzione ai primi scricchiolii!!! Quando sentite che le ultime fibre stanno per
cedere, spostatevi!!! Per aiutare e dirigere la caduta dell'albero, può essere utile
l'impiego di una corda come in figura.
Quando vi capiterà di tagliare piccoli ceppi, magari per il fuoco, ricordatevi di poggiare SEMPRE il legno che volete tagliare su un tronco o un ceppo fisso, ma MAI sul terreno o su una pietra!
Lavora sempre tenendo
l'accetta dall'estremità del manico. Fai lavorare l'accetta da sola con il suo peso:
lo sforzo del braccio serve solo a dare la giusta direzione al ferro.
Non mettere mai una mano, un piede, o una gamba sulla traiettoria del ferro.
Per
tagliare la legna:
non dare mai colpi perpendicolari alla superficie del legno;
dai colpi secchi inclinati di circa 60°: un colpo o due per intaccare una scheggia ed altri due perpendicolari ai precedenti per farla staccare. E così via.
L'accetta
non serve:
per aprire i barattoli di latta;
per fare buche a terra;
Per mettere o togliere chiodi;
per pulire i pali dalla terra.
«Il pioniere è l'uomo dei boschi, colui che ha con se ciò che è essenziale e trae dalla natura quanto gli è necessario per vivere e per progredire. Il pioniere è l'uomo che va avanti per aprire la strada a coloro che vengono dopo di lui. Il pioniere ha delle difficoltà di ogni genere da vincere per superare gli ostacoli che gli si rizzano innanzi. Il pioniere sa affrontare per primo gli ostacoli perché possiede delle capacità tecniche ed è preparato a qualsiasi eventualità».