Siamo molto interessate al problema, ha detto a Reuters Paola. Il nostro
sito da sempre ha contenuti sull'Aids, link e riferimenti, anche perché
abbiamo un ampio pubblico gay che ci segue.
E poi è un problema legato al sesso, e questo ci riguarda sia personalmente
sia perché molti dei nostri fan sono giovanissimi, e vediamo che
parlare di sesso in famiglia e nelle scuole è ancora un tabù.
Chiara sottolinea invece un altro aspetto: Ho un'amica che recentemente
ha perso un fratello per l'Aids, e ho visto che oltre alla malattia in
sé c'è stato anche il problema della discriminazione.
La nuova avventura di P&C 2002 Nuovo
Gli impegni sono molti. A quando una tournée?
chiara - Il tour avevamo deciso di farlo un po' più avanti. Gli
appuntamenti live a cui partecipiamo in questo momento sono eventi particolari:
recentemente siamo state al festival del mondo latinoamericano, dove c'erano
solo artisti sudamericani e cubani. Abbiamo partecipato ad una serata
acustica. Poi a dicembre partiremo per Miami.
Per fare cosa?
chiara - Dobbiamo preparare delle cose extra per il mercato sudamericano
e per il giro di Miami.
Uno sbarco in America?
chiara - Sono cose che stiamo tentando di fare con le consociate Sony
(la loro casa discografica è la Sony Europa, ndr), nel mondo. Se
c'è da fare del lavoro, essendo noi autrici, ci dobbiamo fermare.
Ci interessa molto il mercato mondiale, non soltanto quello italiano che
sembra essere sempre meno soddisfacente dal punto di vista delle vendite.
Eventualmente, se torniamo da Miami a febbraio, può essere che
facciamo il tour in primavera.
Tornando dagli Stati Uniti in febbraio con nuove composizioni potreste
essere giusto in tempo per un Sanremo 2003?
paola - Per adesso non ci stiamo pensando. La nostra attenzione è
focalizzata abbastanza sul nuovo singolo e su questo progetto in Florida.
Avete viaggiato dalla musica celtica alla latinoamericana, passando per
il tango e l'elettronica. Ora, musicalmente parlando, in quale parte del
mondo vi sentite?
chiara - In questo momento viviamo la musica come se l'incontro con più
culture ci dia la possibilità di sentirci più complete.
Per esempio il nuovo singolo, Hey ! è a metà tra il flamenco
e la pachanca. La nostra missione è di creare delle fusioni.
paola - Mi sento a contatto con le cose il più naturale possibile.
Il nostro suono ora sarà particolarmente animale. Saremo fiere
nel senso latino del termine, ossia come animali che cercano di riappropriarsi
della loro natura.
Al Festivalbar oltre a voi hanno partecipato anche il duo di ragazze russe
delle T.A.T.U. che si sono fatte notare per un bacio saffico sul palco
e atteggiamenti allusivi nel loro primo video. Cosa ne pensate?
chiara - Il pezzo è molto bello. Alcune persone ci hanno detto
che, guardandole esibirsi, gli sono sembrate noi agli esordi.
paola - E poi sono prodotte da Trevor Horne che è un vero guru.
Domenica 15 settembre la vostra esibizione ha chiuso il Gay Village che
è stata la rivelazione dell'estate romana. Perché gli omosessuali
vi apprezzano particolarmente?
chiara - La loro attenzione nei confronti della nostra musica ci lusinga
molto. Nel 2001 Viva el amor era molto ballato e cantato nei loro locali:
ecco perché hanno pensato di farne l'inno del Pride
Paola & Chiara: Presente, Passato e
Futuro 2002 Kiss me
Il vostro giro del mondo sembra essere tutt'altro che finito. Ma a ogni
vostro nuovo disco corrisponde un viaggio?
chiara: In realtà non è voluto, è che Festival ha
cominciato a prendere una forma dopo questo lungo viaggio che ci haportato
da New York all'Argentina, passando anche per il Brasile. A New York siamo
arrivate solo un mese dopo l'attacco
dell'11 settembre e l'atmosfera in città era molto strana. Proprio
da lì hanno cominciato a nascere alcuni pezzi del nuovo album.
Poi in Brasile siamo state ospitate da delle persone meravigliose che
ci hanno fatto sentire veramente a casa. Abbiamo scoperto questa terra
meravigliosa in cui sensualità e spiritualità si mescolano
a ogni incrocio.
Insomma dopo tanto Nord (la vostra Milano, l'amata Irlanda...) avete scoperto
finalmente il Sud...
chiara: E' proprio vero. Nel Sud del mondo la gente ha più storie
da raccontare. Sarà una questione di tempi diversi, di altre priorità
nella vita, ma nel Sud i sentimenti, le storie, i colori sembrano più
forti. Pensa che a Buenos Aires abbiamo fatto amicizia per caso con un
edicolante, che ci ha fatto praticamente da guida, raccontandoci un mucchio
di cose
sulla storia e sulla situazione politica dell'Argentina...
Ma, scusate, avete attaccato discorso così di punto in bianco?
paola: Eravamo davanti alla sua edicola e abbiamo visto un giornale che
in copertina aveva Evita Peron. Siamo rimaste a guardare questa foto parlando
tra di noi, affascinate da questa icona fortissima. Lui ha capito che
eravamo due straniere,
due gringas e ha cominciato a interrogarci. Gli è piaciuto il fatto
che fossimo musiciste e abbiamo cominciato a fare conversazione.
Che idea avete avuto dell'Argentina?
chiara: Che luogo affascinante! Buenos Aires è una città
molto europea. E poi c'è il tango, di cui io e Paola già
sapevamo molto grazie al nostro insegnante di tango in Italia. Abbiamo
preso lezioni per un anno...
In che modo questo viaggio ha influito sull'album?
chiara: Beh ci ha dato tutto un bagaglio di cose da raccontare, di sensazioni
e di idee da trasformare in musica. Festival non è un diario di
viaggio però: le nostre canzoni non raccontano passo per passo
cosa ci è successo.
Quali saranno i prossimi singoli?
paola: il prossimo sarà Hey! E' una canzone che io amo particolarmente.
E poi uscirà Muoio per te a cui sarà riservato un bel trattamento
di remix. Non posso dirti di più, ma c'è in vista una collaborazione
molto stimolante. Non anticipiamo nulla per scaramanzia!
Adesso toglietemi una curiosità: come mai la gente o vi odia o
vi ama alla follia? Niente vie di mezzo...
chiara: Beh è vero, o ci amano o ci odiano. Ogni tanto rimango
sorpresa da come certe persone ci giudichino male senza neanche fare il
piccolissimo sforzo di sentire la nostra musica. Un po' siamo state rovinate
da una certa caricatura che ci facevano in Tv (quella di Luciana Littizzetto,
ndr). Una cosa che ha fatto veramente male alla nostra immagine...
paola: La mandavano in onda praticamente una volta a settimana. Era un
periodo di cambiamento per noi, di crescita. Eravamo lì che scrivevamo
la nostra musica, ma la televisione continuava a farci apparire due dementi
a tutto il pubblico. Siamo arrivate al punto che non potevamo uscire la
sera che la gente ci rideva dietro e ci gridava Scuuuusa! (con la u lombarda)
proprio come facevano le P&C della parodia. All'inizio la caricatura
era divertente. Ci ha fatto ridere meno quando abbiamo visto che andava
avanti a oltranza, fino allo sfinimento.
Tra le persone che senza dubbio vi considerano delle regine ci sono i
gay di tutt'Italia. Da cosa nasce questo amore?
chiara: è stato bellissimo cantare al Gay Pride, l'abbiamo fatto
l'anno scorso a Milano e quest'anno a Roma. L'amore tra noi e le comunità
gay nasce, credo, dalla musica. Il nostro è pop da ballare e da
ascoltare e alcuni nostri pezzi hanno finito per diventare dei veri e
propri inni nelle discoteche gay. A noi non fa che piacere...
Ultima domanda: se Paola & Chiara non facessero musica come sceglierebbero
di esprimersi?
chiara: a me piace molto dipingere... forse avrei puntato su quello.
paola: io avrei sicuramente fatto spettacolo in qualche altra forma. Qualsiasi
arte è comunicazione, ma forse sarei comunque approdata alla musica
per altre vie.
Donna pirata: P&C dicono agli uomini:
Attenti quando attaccate 2002 GQ
paola: Nelle donne c'è una componente masochistica che le fa annullare,
con passione e dedizione, nell'uomo. Non è necessariamente
un male, ma non è nemmeno stabilito che deve sempre essere così.
I ruoli posso anche cambiare.
chiara: Sono convinta che c'è qualche cosa di creativo e di positivo
nella possibilità di scambiarsi i ruoli. Gli stereotipi comportamentali
maschili e femminili possono essere superati nel gioco di coppia. Anzi,
è necessario.
Paola & Chiara, sorelle nella vita e colleghe in carriera, sono due
giovani donne under 30 che amano raccontare la loro vita nei dischi, e
al tempo stesso trovare per le canzoni storie vere. Così hanno
fatto per il nuovo album, Festival, pubblicato in questi giorni dopo un
lungo lavoro partito da molto lontano. Per la precisione, da un viaggio
nell'autunno scorso.
chiara: Prepararsi a lavorare a un nuovo cd è come passare da una
storia d'amore a un'altra. Bisogna leggersi dentro per ritrovarsi e la
cosa migliore è fare un lungo viaggio. Lontano dai confini di ogni
giorno si può ritrovare meglio la propria identità.
paola: Siamo partite in un clima di pausa dopo l'11 settembre: abbiamo
visto New York ferita che voleva risollevarsi. E poi Brasile e Argentina,
pochi giorni prima della grande crisi.
Ma che estate sarà, questa del 2002?
chiara: Un'estate da festival, come il titolo del cd. Cioè, un
periodo in cui convivono molte tendenze, non solo fuori ma anche dentro
di noi. Perché puoi e devi esser un po' pirata e un po' poeta,
senza per questo sentirti in colpa o in contraddizione.
Ma poi chi è il pirata oggi?
paola: Uomo o donna, non importa. Forse è solo uno che ha più
carisma di altri e proprio per questo attrae le persone. Ma non deve cadere
nel narcisismo, non deve pensare di esistere solo lui. E le donne devono
stare attente: crediamo sempre di poter controllare la situazione, di
essere abilissime con le armi della seduzione. E invece... Invece la pirateria
in amore è un gioco dai risvolti inaspettati. Dove chi attacca
non sempre vince. Ma, per fortuna, non ci sono arbitri di nome Moreno.
Paola con Chiara 2002 Tribe
Incontrare i cantanti nel proprio ambiente può essere il modo migliore
per scoprire sfumature differenti, che probabilmente rimarrebbero nascoste
nei locali asettici i una casa discografica , di un albergo, o filtrare
attraverso le linee telefoniche.
Il motivo dell'incontro è, ovviamente, Festival, nuovo album delle
due sorelle più famose del pop italiano, pubblicato anche all'estero
in versione inglese e spagnola. E' difficile riuscire a immaginare la
reazione del pubblico...
chiara: Per adesso non abbiamo fatto molto, giusto uno showcase a Londra
insieme a Train ed Hooverphonic, al Cafè de Paris: cinque brani
'Television', e il pubblico era davvero attento.
Farete nuovi blitz in Inghilterra?
chiara: Speriamo di potere ripete quest'esperienza. Non è facile,
perché quando canti in inglese ti trovi a competere con i big!.
paola: C'è stato un grande interesse anche da parte di altri paesi,
per esempio la Turchia, da cui abbiamo ricevuto molte richieste. Purtroppo
non abbiamo potuto accettare perché in quel momento eravamo impegnate
in Spagna.
Festival ha il giusto incrocio tra melodia italiana e pop, con canzoni
molto diverse tra loro, un pò come gli album internazionali di
cantanti come Shakira, Noa o Khaled. E' stata una scelta internazionale?
paola: Noi siamo attratte da molte cose, non solo dall'Italia. Il nostro
paese ovviamente ci piace e ci siamo legate perché la nostra famiglia
vive qui. Ci piace scrivere in italiano ma vogliamo farlo in maniera diversa,
utilizzando una lingua contemporanea, l'italiano di persone che si muovono
nel mondo, importano e esportano esperienze, viaggiano, si trasferiscono.
chiara: E' una cosa voluta, non perché l'abbiamo programmata a
tavolino, ma per la nostra volontà di sentirci parte di qualcosa
di universale. Comunque per questo disco ci siamo concesse la massima
libertà, senza pensare al tipo di mercato cui è destinato.
Non abbiamo nemmeno voluto seguire le regole che ci avevano portato fortuna
con Television, perché non vogliamo essere schiave di nessuno schema.
Semplicemente vogliamo essere noi stesse.
paola: Ci sono dei luoghi, anche musicali, in cui ci sentiamo veramente
noi stesse, come a casa, anche se ci troviamo lontane. Poi abbiamo la
fortuna di essere in due e di avere la sintonia giusta per riuscire a
parlare di queste cose.
Quali sono questi luoghi in cui vi sentite a casa?
paola: Londra, per esempio, ci siamo trovate in un bar frequentato da
gente latina ma non italiana e la lingua che parlavano era un misto di
inglese, spagnolo e italiano, una lingua non erfettamente definibile in
cui però tutti riuscivano a capirsi. Questo ci ha messo davvero
a nostro agio
e ci ha fatto sentire veramente libere di esprimerci, senza paura di essere
giudicate. Questa sensazione è molto più frequente in Europa,
mentre in America è più facile notare le differenze e il
forte attaccamento alle radici. Lo abbiamo notato soprattutto durante
il nostro viaggio in Brasile,
un luogo dove anche la natura e i fattori climatici hanno una forte influenza
sul modo di vivere e di pensare della gente.
Tra le varie influenze ho trovato elementi di musica indiana in Kamasutra...
chiara: In Kamasutra ci siamo ispirate a Monsoon Wedding di Mira Nair
e nella canzone puoi sentire anche un campione tratto dalla colonna sonora.
Siamo delle grandi appassionate di cinema indiano.
paola: Io mi sono divertita tantissimo anche con East Is East!
Una curiosità: in questa stanza c'è un quadro su un cavalletto.
Chi sta dipingendo?
paola: Chiara, ci sta lavorando da parecchi mesi ma non l' ha ancora finito!
Quindi, Chiara, oltre alla musica ti dai anche alla pittura!
chiara: Io dipingo e disegno da quando ero bambina e ogni tanto lavoro
su quel quadro. Ultimamente dipingo solo un quando sono inviperita, sopratutto
per il mio lavoro. Sai, in questo mestiere ogni tanto ci sono delle flessioni,
e quando c'è qualche problema spariscono tutti, una
casa che mi fa davvero arrabbiare! Io dipingo quasi sempre donne, bionde,
forse perché voglio rappresentare me stessa, e le dipingo senza
occhi, forse perché quando sono incazzata non voglio vedere più
niente, e allora, mi tolgo la vista.
Nell'album compaiono tre versioni differenti di Festival. Qual'è
l'originale e quale preferite?
paola: Ognuna ha un carattere ben definito e come tutte le nostre canzoni
l'arrangiamento e la produzione arrivano in una fase successiva. La prima
che è nata è quella ufficiale, che puoi trovare sull'album,
mentre successivamente sono arrivati la versione samba e infine quella
indiana, che trovi sul cd singolo, con archi in stile Bollywood. La versione
samba, ghost track dell'album, è forse quella più vicina
allo spirito originale, e l'abbiamo suonata con sole chitarre, voci e
percussioni. A me piace molto proporre le canzoni in versione acustica
perché spesso con versioni più prodotte la gente non si
accorge della melodia, una cosa a cui siamo molto attente.
Vi sarà capitato di sentire altri cantare le vostre...
paola: Si. ed è una sensazione ancora più bella del sentire
la propria musica in tv o in radio. E' molto bello vedere come vengono
interpretate anche in maniera mimica, una cosa che succede sopratutto
con le ragazze. Quando facevano Vamos a bailar per esempio, non si limitavano
alla musica ma facevano propria la sensualità e gli ammiccamenti
del brano e della coreografia.
chiara: Ogni tanto ci capitava che degli amici durante l'estate capitassero
in pianobar o discoteche e lasciassero sulla nostra segreteria telefonica
le loro interpretazioni, ed erano veramente divertenti.
Come vi comportate invece quando un dj suona un vostro brano in un club?
chiara: E' capitato diverse volte, e ci piace vedere come la gente balla.
Una sera siamo capitate al Plastic, un locale storico di Milano, dove
c'è una sala dove la nostra musica va fortissimo e ci hanno preso
di peso e messe sul bancone del bar a cantare sulla canzone con un microfono.
Veramente è andata così?
paola: Praticamente quella sera hanno messo solo le nostre canzoni e il
pubblico cantava a squarciagola, quasi non si sentivano le nostre voci.
Nei vostri ultimi concerti avete lasciato un pò da parte i vostri
strumenti...
paola: Si, preferiamo concentrarci sull'aspetto delle coreografie, dell'interpretazione
e della mimica e uno strumento non ti concede molta libertà! Sicuramente
lo faremo durante alcune esibizioni acustiche.
chiara: Io ho suonato nelle prime date del tuor la tromba e mi piacerebbe
tornare a riprendere in mano la chitarra elettrica mentre Paola potrebbe
suonare il basso.
A volte i fan possono essere davvero devoti. Vi è mai capitato
qualche episodio particolare?
chiara: A parte qualche maniaco sessuale... No, scherzo! Adesso grazie
alla rete e al nostro sito, credo che non sentano più molto la
lontananza dai loro miti. A volte ci sono delle dichiarazioni molto esplicite
ma devo dire che fanno piacere!
paola: Ultimamente abbiamo acquistato parecchio pubblico femminile, se
volessi potrei trovarmi dieci fidanzate!
Direi che avete fatto un bell'affare! il pubblico gay è uno dei
più fedeli in assoluto...
chiara: E' una cosa di cui ci siamo rese conto soprattutto ultimamente.
Forse è perché siamo un personaggio doppio e c'è
molta intimità tra di noi e questa cosa viene scambiata per qualcosa
di ben diverso. A volte ipotizzano su una nostra bisessualità...
paola: Bisessualità, nonché rapporto incestuoso!
chiara: Siamo state ospiti al Gay Pride a Roma e la gente ci chiedeva
se eravamo lesbiche!
Cosa avete risposto?
paola: Per ora no, ma se continua così forse... scherziamo, ovviamente!
chiara: Ne dicono di tutti i tipi sul nostro conto, che non siamo sorelle,
che siamo bisex, che non scriviamo le nostre canzoni... parlando seriamente
mi piacerebbe che il pubblico un pò scettico nei nostri confronti
si ricredesse e ci desse una chance perché facciamo la nostra musica
con molta passione e anima.
A proposito di Gay Pride, cosa vi attrae di quel mondo?
paola: La creatività, l'attenzione all'arte e alla comunicazione
visiva e fisica. Un approccio simile al nostro e credo che loro riescono
a percepirlo attraverso le nostre canzoni. Ci hanno dato un sostegno davvero
grande in periodi piuttosto bui della nostra carriera e ci sentiamo comprese.
Avete dovuto lottare con molti pregiudizi in passato?
chiara: Anche oggi, ma è qualcosa che fa parte della vita di tutte
le persone. Sia da quando sei piccola e magari sei la più bassa
a scuola. Ancora adesso mi capita di sentire gente che dice eh, però
sono basse, come se per questo il mio cervello funzionasse di meno!
Ci siamo sempre sentite delle escluse rispetto al circuito musicale, non
eravamo considerate come cantanti ma eravamo quelle da prendere in giro.
paola: Questo senso di esclusione ci ha messo in forte relazione con il
pubblico gay che riesce a identificarsi nelle nostre canzoni.
Forse perché loro, come noi, sono sempre alla ricerca dell'amore!.
Paola Vs Chiara 2001 Tribe
Presentatevi...
paola: Ciao, mi chiamo Paola
chiara: Chiara
Conosci la persona con cui verrai confrontata?
paola: Si
chiara: Tu che ne dici tesoro?
Con chi vivi?
paola: Con Chiara, mia sorella
chiara: Con me stessa principalmente, ma anche con lei...
Quando è stata la tua prima volta?
paola: Diciotto anni
chiara: Dieci anni fa sul pavimento di casa di lui
Calcio?
paola: Forza inter
chiara: Interamente interista
Ascolti le tue canzoni?
paola: Certo
chiara: Amo e ascolto le mie canzoni
Global o no Global?
paola: Village People
chiara: Non flirto con con quella roba, preferisco l'autonomia di pensiero...
il mondo è pieno di sfumature
Come si preparare un Negroni?
paola: Non ho la più pallida idea
chiara: Coca, Rhum e molto ghiaccio
Quanto costa un tuo cd?
paola: Euro o lire?
chiara: Ogni negozio fa il prezzo che gli pare, a me purtroppo non cambia
nulla... sono sempre quella che ci guadagna di meno
La prima cosa che noti in una donna?
paola: La charme (come si muove)
chiara: La personalità e i fianchi
In un uomo?
paola: Gli occhi e come si muove
chiara: La sicurezza e il profumo della pelle
Quanto tempo riesci a passare senza suonare uno strumento?
paola: indefinibile
chiara: Suono e scrivo musica quotidianamente
Cosa canti sotto la doccia?
paola: Nulla. Mi godo l'acqua bollente sulle spalle emettendo mugolii
inarticolati e qualche volta equivoci... ehm
chiara: Di tutto, mi invento anche le cose al momento
In classifica, si sa, Paola & Chiara... chiudimi la rima
paola: A bailar! (ma daiii!)
chiara: Scusami, in questo momento non sono ispirata
Cd o vinile?
paola: cd
chiara: Entrambi, sia per l'estetica che per il fascino delle loro specifiche
qualità
Faresti il militare?
paola: in una caserma maschile?
chiara: Mi affascina il cameratismo maschile, mi piacerebbe che anche
le donne fra loro fossero così
Tatuaggi?
paola: Due
chiara: Ne ho tre, sull'addome, sulle spalle e sulla spina dorsale
Piercing?
paola: Zero
chiara: Temo le infezioni
Hai mai chiesto moneta in giro per la strada?
paola: Si
chiara: Si, quando mi capitava di usare le cabine telefoniche
Faresti un disco da sola?
paola: Si
chiara: Si, mi piacerebbe
Hai mai pensato di mollare tutto e trovare un altro lavoro?
paola: La musica è tutta la mia vita
chiara: Mai in realtà, quando tutto va male cerco di chiudere col
passato e guardo avanti con tutte le forze che ho
Se ti invitassero al Pavarotti & Friends?
paola: Sono grande fan del maestro
chiara: Sarebbe un onore
Cosa vuoi in camerino prima di un concerto?
paola: Banane e tè caldo
chiara: Uno stereo, una stufa, tè bollente, frutta e un mazzo di
carte
Il primo concerto a cui hai assistito?
paola: George Michael o Vasco Rossi, non mi ricordo quale dei due prima...
chiara: Afrika Bambaataa all'ex New Parco delle Rose a undici anni
Hai mai partecipato a un corteo politico?
paola: Naturalmente si
chiara: Tante volte al liceo
Tom Cruise o Brad Pitt?
paola: Tutti e due contemporaneamente!
chiara: Pitt mi sembra uno dolce, Cruise uno spietato uomo-marketing:
non so scegliere, mi piacciono entrambe le cose
Un colore
paola: Nero
chiara: Il nero, mi fa sentire a mio agio in qualunque occasione, sopratutto
quando non ho neanche il tempo di depilarmi
Hai mai fatto un altro lavoro?
paola: Ho sempre lavorato solo con la musica
chiara: Si, come creativa in un'agenzia di pubblicità, mi affascina
molto quel settore, c'è un sacco di gente che sa maneggiare con
grande maestria la comunicazione
I nomi dei sette nani?
paola: Eolo, Pisolo, Gongolo, Mammolo, Brontolo, Cucciolo e... Ah, si
Dotto!
chiara: ...che noia... Due di loro mi stavano anche sulle palle, non so
perché
Il sostantivo che ricorre più spesso nelle tue canzoni?
paola: Tempo
chiara: Ce ne sono due: Paradiso e Amore
Sei mai stata bocciata a scuola?
paola: Si, una volta
chiara: No, anche se al quinto anno ho rischiato per l'ammissione all'esame
La suoneria del tuo cellulare?
paola: Una comune suoneria da telefonino unita al vibra
chiara: Non ce l' ho... lo so, siete tutti più avanti di me
L'ultimo libro che hai letto?
paola: Colazione da Tiffany di Truman Capote
chiara: Kamasutra illustrato e la storia di Coco Chanel in spagnolo (una
fatica)
Il primo autografo che hai firmato?
paola: 1997 a Sanremo... se ricordo bene...
chiara: Non melo ricordo
Ne hai mai chiesto uno?
paola: Si, Robbie Williams
chiara: Il primo lo chiesi a Neil Tennant dei Pet Shop Boys negli anni
Ottanta
La capitale della Mongolia?
paola: Non saprei, guarderò sull'atlante
chiara: ... perché questa domanda?
Sei mai stata rimbalzata all'ingresso di un locale?
paola: Non mi sembra
chiara: Si, a quindici anni all'entrata dell'Hippodrome a Londra: cercai
di entrare con un documento falso
A che ora ti svegli al mattino?
paola: Amo il mattino, quindi cerco di non perderlo... E' meraviglioso
per scrivere canzoni...
chiara: Verso le nove
L'ora migliore per fare sesso?
paola: Qualsiasi, ma prediligo la notte
chiara: La mattina, quando sei ancora stordito dal sonno
Pratichi qualche rituale scaramantico prima di andare sul palco?
paola: Spesso io e Chiara facciamo una partitina a briscola
chiara: Ci pizzichiamo il culo a viceversa coi musicisti, collaboratrici
e ballerini pochi secondi prima di salire sul on stage
La cosa più folle che ha mai fatto un fan per te?
paola: Prendere l'aereo da Tokio per venire ad un nostro concerto a Polinuro
e tornare indietro il giorno dopo... I Giapponesi sono dei fantastici
pazzi!
chiara: Avevamo donato per Amnesty International una delle nostre chitarre,
un fan l' ha acquistata per diversi milioni e poi ce l' ha restituita
dicendo che non era degno di suonarla e ce l' ha fatta riavere
Ti hanno mai scambiata per qualcun altro?
paola: Si, qualche tassista ogni tanto!
chiara: No
Un tuo viaggio da incubo?
paola: Corsica in campeggio con amici... Abbiamo litigato tutti e non
ci siamo parlati per un anno!
chiara: Un incidente, che vorrei dimenticare
La cosa che invidi di più a tua sorella?
paola: Gli occhi azzurri e un sacco di altre cose!
chiara: Le sue cosce, più lunghe delle mie!
La medicina che usi più spesso?
paola: La musica. Ascoltarla o scrivere canzoni mi fa star meglio, e poi
il cinema. Adoro andarci. Anche da sola
chiara: Appena posso, il sesso
L'ultima persona che hai visto nuda?
paola: Chiara
chiara: Non telo dico
La tua fobia?
paola: Non fare in tempo a fare tutto quello che vorrei fare
chiara: Il tempo
Minnie o Paperina?
paola: Nessuna delle due
chiara: Non mi piacciono né l'una né l'altra
Tanga o guepiere?
paola: Tutti e due. Adoro qualsiasi capo di biancheria intima
chiara: Niente
In posto più strano dove l' hai fatto?
paola: Su un tavolo da biliardo
chiara: Più che altro lo strano è sempre lui
Un cibo che ti fa vomitare?
paola: Non c'è niente che non mi piaccia
chiara: Il carciofo
Il peggiore insulto che hai pensato di rivolgere a un giornalista durante
un'intervista?
paola: Non si può dire...
chiara: Preferisco tenermelo per nuove eccitanti occasioni live
Qual è il casino più grosso che hai combinato da bambina?
paola: Ho quasi incendiato il sottoscala della casa di mia nonna in campagna...
Volevo solo cucinare un uovo che avevo rubato al pollaio!
chiara: Tirare un pugno in un vetro con ovvie conseguenze
Racconti palle?
paola: No, mai (quasi...)
chiara: Sono una onesta e per questo motivo ci rimetto sempre
E' più sexy una bionda o una bruna?
paola: Non esistono donne brutte, ma solo donne trascurate. Non mi ricordo
più che lo disse, ma è vero. Le donne sono tutte potenzialmente
belle e sexy!
chiara: Viva le bionde!
Consigli dietetici... 2001 Corriere della
sera
Paola & Chiara svelano la loro ricetta per perdere peso: mangiare
solo pesce per una settimana. Pesce a mezzogiorno e pesce alla sera, dunque,
ma - per fortuna - non a colazione: Sì, perché bisognerebbe
avere un bel coraggio per mangiare il pesce anche di mattina. Così
ripieghiamo su yogurt e cereali.
Non chiamateci più bambine 2001
Paola & Chiara si dicono (e si sentono) cresciute: Ascoltate Television,
il nostro terzo album, per capirlo. Il disco è per loro un raccoglitore
di mondi, di espressioni, di facce. Raccontano le sorelle: Abbiamo girato
l'Europa per scriverlo, abbiamo osservato posti e situazioni, le abbiamo
messi in musica. Nel modo più moderno e attuale possibile.
Dopo il fortunatissimo esordio del 1997, Ci chiamano bambine, e la parentesi
interlocutoria di Giornata storica (il secondo album, che ha suscitato
qualche perplessità tra pubblico e critica) Paola e Chiara sperano,
grazie a Television, di risalire sulla cresta dell'onda - e, se possibile,
di restarci. Ci abbiamo pensato bene, prima di pubblicare quest'album,
dicono, perché volevamo che fosse un buon lavoro.
Vamos a bailar (esta vida nueva), il singolo di lancio dell'album (cantato
in spagnolo per risultare frizzante e vivace a detta di Paola e Chiara)
è la canzone-manifesto delle due sorelle, che augurano a se stesse
una vita nuova, per l'appunto, senza però dimenticare il passato.
Vivono da sole 2001 La stampa
Siamo andate a vivere da sole - papà ci ha ignorate per tre giorni.
Paola e Chiara a casa loro (da due mesi sono andate a vivere da sole)
in una domenica pomeriggio. L'abbandono del tetto paterno invece ha trovato
mamma Iezzi contenta. Le due sorelle, che fino a ieri erano su Mtv e da
oggi saranno ospiti a Target, raccontano anche del loro amore per l'Irlanda,
visitata un sacco di volte: ci ha permesso di assorbire feeling, mentalità
musicali diverse.
Adoriamo Sinead O'Connor, le sue difficili digressioni musicali che spesso
abbiamo imparato a coniugare con i nostri suoni.