Grecia (Naxos .... Paros e Mykonos)
Periodo : Giugno 2018 ( 7 giorni) |
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Partecipanti : 2 | |
Organizzazione : Pacchetto (Volo, navi, hotels) | |
Mezzi di Trasporto : Volo Blu Panorama, traghetti, bus, taxi, auto a nolo. | |
Racconto del Viaggio
Agios Prokopios
Decidiamo
di partire la prima settimana di Giugno,
un mese bellissimo pieno di luce e sole, poca gente in giro e posti più
autentici nella loro realtà di sempre.
Stavolta decidiamo la meta della destinazione
proprio agli ultimi giorni.
Si tratta
di Isole Greche e visto che ce ne sono tante a noi sconosciute , dopo
una ampia discussione e competizione in particolare tra Paros Naxos e Mykonos ,
da scegliere come base del viaggio
ci orientiamo su Naxos una grande
delle Cicladi per la quale avevamo più volte sentito ben parlare da racconti di
viaggiatori rimasti contenti e sperando
di aver fatto la scelta giusta prenotiamo.
Riusciamo a
trovare una buona combinazione presso una nostra agenzia di conoscenza storica,
ad un prezzo veramente economico considerando quello che comprende il pacchetto
e che siamo a soli due giorni dalla data di partenza.
Naxos non è una
delle isole meglio collegate, ha solo un piccolo aeroporto dove arrivano piccoli
aerei provenienti dalla capitale greca, ma (cosi ho capito a oggi ) non
dall’estero, così il nostro viaggio
passerà attraverso l’aeroporto internazionale di Mikonos.
Da
Fiumicino un bel vettore di Blu
Panorama , ottima compagnia, decolla
e dopo una bellissima veduta aerogeografica in giornata limpida ci porta a
Mikonos, considerata la perla delle
Cicladi. Sbarchiamo con gruppo di
gente piuttosto giovane , noi assolutamente fuori quota , ci trasferiamo al
porto Nuovo e sotto il sole di giugno
già molto potente,
ritiriamo i biglietti per il traghetto che ci porterà a destinazione.
Dopo una
oretta di attesa, arriva la nave rossa e bianca denominata “Katerina” che apre i
portelloni dai quali sbarcano tutti assieme pedoni, auto ,moto in una nuvola di
fumo e smog, il nostro pensiero và subito al viaggio a Creta effettuato un po’
di anni prima dove avevamo già visto queste situazioni un po’ discutibili in
ambito di sicurezza.
All’interno
però la nave è piu bella e più curata di quanto sembra da fuori, ci accomodiamo
e viaggiamo con gran tranquillità e gran curiosità per la meta che stiamo
raggiungendo.
Dopo circa
un’ora approdiamo nel porto di Naxos,
notiamo subito a sinistra il
tempio di Apollo , simbolo principale,
davanti a noi invece la bianca cittadina
detta “Chora”
, e alzando gli occhi il maestoso paesaggio montuoso che caratterizza e prevale
su tutta l’isola. Prendiamo le valigie e
a piedi sotto un sole cuocente attraversiamo il lungomare, molto carino e curato
, pieno di locali e ristoranti, casette bianche che si susseguono, l’impatto è
migliore di quello che pensavo , avevo l’idea di trovare un porto molto più
spartano e decadente , invece non è così.
Abbiamo la
prima e unica sorpresa di questo viaggio, ossia la localizzazione
dell’hotel che ci avevano descritto in
posizione tale da poterlo raggiungere a piedi partendo dal porto, invece
scopriamo , chiedendo informazioni che si trova a 3 km dal centro, in effetti
guardando le mappe qualche dubbio mi era venuto.
Prendiamo
un taxi e ci facciamo portare nel
resort, il Naxos Palace
è molto bello posizionato tra piccole
collinette, paesaggio bucolico , silenzioso e rilassante con piscina inserita
tra le eleganti casette di mattoncini .
Noi però posiamo le valigie e ritorniamo nel centro del paese per
mangiare e scoprire subito la Chora.
La fame è tanta , ci accomodiamo da Zorba
, non c’è nome migliore con cui cominciare ad assaggiare la cucina greca,
i gestori dei locali sono molto gentili e accoglienti, come tutti quelli
che conosceremo su questa isola magica.
Giriamo per
il centro e ci arrampichiamo per i caratteristici vicoli che serpeggiano attorno
al Castello Veneziano, infatti
questi ultimi si impossessarono delle Cicladi durante le crociate del 1200 e
lasciarono alcuni segni della Serenissima come la cattedrale arroccata in alto,
poi i francesi collaborarono a diffondere la cultura cristiana, tutt’oggi
diffusa nell’isola.
La Chora ci
sorprende per come è curata, carina , piena di botteghine caratteristiche , sarà
un punto di riferimento per tutto il nostro soggiorno.
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Chora (Naxos) | Tempio di Apollo (Naxos) |
Il giorno
successivo, dopo una ricca colazione , ci incamminiamo a piedi verso le spiagge
, anche queste ci erano state presentate più vicine al nostro hotel, comunque
partiamo a piedi e dopo 15 minuti di cammino sotto al sole arriviamo ad
Agios Prokopios , dove ci appare un mare spettacolare, celeste,
limpido e calmo , anche la spiaggia è molto bella di sabbia bianca con vari
locali che si affacciano dalla strada. Questa spiaggia sembra che sia stata
premiata come una delle più belle del mediterraneo ed in effetti merita davvero.
Il bagno è
d’obbligo, ma come sempre sperimentato, l’Egeo non è un mare caldo,
anche qui la temperatura dell’acqua
è un po’ bassa, ma comunque una volta entrati si riesce a star bene, se
vi piacciono i mari caldi non venite qui neppure in agosto.
Passiamo la giornata in gran relax, il
costo delle sdraie e degli ombrelloni è piuttosto basso rispetto ai nostri
standard italiani, in molti locali
se mangi o consumi addirittura sono gratuiti.
A pranzo sperimentiamo la Pita , una specie di piadina greca molto buona
, in un locale all’aperto gestito da una signora che ha una gran velocità nel
parlare ( in greco specialmente) ed è
anche molto gentile.
Anche il
giorno seguente ci dedichiamo alla scoperta delle spiagge, che rendono Naxos una
delle isole greche più ambite per chi cerca un mare bello,
così stavolta prendiamo un autobus di linea, molto comodo che ci porta
a “La
Plaka” un po’ più a sud
rispetto a Prokopios , una distesa sabbiosa di qualche km che si estende
sul versante sud-ovest , è molto suggestiva e abbastanza selvaggia,
il bus percorre la strada non asfaltata di terra rossa sulla quale si
affacciano vari locali , alcuni studios molto carini e sonnolenti ristoranti, un
posto davvero tranquillo dove poter soggiornare.
Non sapendo
dove scendere rimaniamo sul pullman
finche questo gira e comincia a tornare indietro, all’ora scatta la mia domanda
all’autista per sapere se in effetti sta tornando indietro …. Questo ci chiede
dove dobbiamo scendere e io rispondo che non lo so!
Cosi si genera una situazione comica accompagnata dal divertimento di
vari passeggeri di varie nazionalità
, che pur ridendo avevano lo stesso problema nostro ma non avevano ancora avuto
il coraggio di domandare!
Cosi
scendiamo presso una fermata dove sorge un piccolo stabilimento di pochi
ombrelloni distanziati, offerti gratuitamente da un ristorantino a patto che si
consumi qualcosa. Dopo uno
splendido bagno in un acqua celeste cristallina e permanenza in spiaggia
mangiamo dei buoni e abbondanti calamari, cosi tanti che per non buttarli
ce li facciamo inscatolare per
portarli via, erano cosi boni
che non si potevano lasciare.
Il ritorno
ce lo facciamo a piedi, anche se il sole picchia forte, lungo la strada facciamo
delle belle foto panoramiche, incontriamo un gruppo di gatti magri ed affamati,
ai quali cediamo ahime i nostri calamari
, bocconcini prelibati per i quali si leccano davvero i baffi.
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La Plaka (Naxos) | Agia Ana (Naxos) |
Camminando
arriviamo ad
Agia Ana,
, altra spiaggia molto carina,
ma meno spaziosa, più stretta
e piena di locali, pub e lounge bar molto curati e anche schicchettosi, dove
servono gli aperitivi accompagnati da musica , un bel posto.
Pian piano
ritorniamo in hotel, in serata
giriamo per la Chora e prenotiamo i biglietti per effettuare l’indomani una
escursione libera sull’ isola di
Paros , utilizzando la nave Alexandrov
Che collega Naxos direttamente con l’antico porto di Noussa
, leggendo dalle guide
probabilmente il più caratteristico dell’isola, decidiamo di prenotare solo
l’andata , lasciandoci la possibilità di spostarci anche verso l’altro porto di
Paroikia e magari ritornare da lì imbarcandoci però su una nave di un’altra
compagnia.
Al mattino
quindi sveglia alle ore 7 , colazione veloce e taxi che ci porta direttamente
all’imbarco giusto, arriviamo un po’ in anticipo.
Il viaggio è breve nel totale tra imbarco , tragitto e sbarco si impiega
un’oretta, scendiamo a
Noussa, il porto è tutto bianco, molto carino , vista l’ora c’è
pochissima gente, sono più i gatti sdraiati negli angoli e sulle scale
che i cristiani a giro.
Il caldo
però si fa già sentire , ci perdiamo
un po’ tra i vicoli tutti bianchi, curatissimi ed eleganti,
in cui nulla è lasciato al caso,
entriamo in un bel locale per prendere un caffè freddo, qui conosciamo
Dimitri, un simpatico ragazzo , ci racconta che in inverno lavora anche in un
locale di Roma ed è molto contento di scambiare qualche parola con noi….
Proviene da Corinto, città famosa per il suo canale , ma si lamenta
perche per i giovani non c’è molto lavoro nella Grecia continentale, invece le
Cicladi in estate
sono un altro mondo soprattutto quelle più famose come Paros, arrivano
tanti soldi con il turismo, ma per aprire un locale non è una cosa semplice dal
punto di vista economico.
Dopo una
bella chiacchierata lo salutiamo facendogli un imbocca al lupo e ci facciamo
indicare una baia vicina da raggiungere a piedi, sperando di poter fare un bagno
rinfrescante. Si tratta di Piperi
Beach, una spiaggia senza troppe pretese (rispetto a quelle che
possiede Paros ,piccole ma belle a sentito dire)
che ci consente di mitigare la giornata piu calda del nostro viaggio,
ci tuffiamo
nell’acqua fredda, color verde.
Il tempo di asciugarci e siamo invasi da ragazzetti scatenati che urlano
e giocano a pallone, così di corsa ce ne andiamo a cercare qualcosa da mangiare
visto che è ora di pranzo.
Tornando
indietro a piedi , ci
rendiamo conto che la giornata è davvero caldissima, più delle altre
passate, fatichiamo sotto un sole potente e rientriamo nel centro in un locale
carino , self service dotato di aria
condizionata. Non so perchè abbiamo
entrambi la sensazione che la gente
di Paros non è genuina e disponibile come quella di Naxos, nonostante le due
isole sono considerate gemelle (ma diverse) , girando si ha l’impressione
di essere un po’ più turisti o meglio un
po’ più polli da spennare, sicuramente è un posto dove la gente locale è
abituata ad avere molti visitatori, non tanto in questo periodo ma come ci
diceva Dimitri , nei mesi di luglio e agosto, quando intere folle o di giovani
si riversano nei locali per bere , mangiare e far festa fino a tarda notte.
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Noussa (Paros) | Piperi Beach (Paros) |
Paros ... isola dei gatti
La nostra idea di spostarci a Pairika per
visitare l’altro porto decade subito dopo il pranzo, troppo caldo e troppo poco
tempo, così ci arrampichiamo
di nuovo tra i vicoli del centro fino a raggiungere la Chiesa bianca
Ortodossa che domina il paese dall’alto,
arriviamo in cima sudati fradici,
fortunatamente troviamo un muretto sovrastato da piccoli pini che procurano una
grande frescura , proprio a ridosso della Cattedrale e accompagnati da qualche
gatto che ci ospita, ci sdraiamo senza
esitare, cadiamo subito in un riposante dormiveglia .
Poco dopo ci rendiamo conto che i gatti sono diventati 12 , di tutti i
colori e dimensioni, sembrano quasi
voler aver cura di noi come nella favola di Biancaneve e i 7 nani,
non per niente Paros è nota anche come “l’isola dei gatti”.
Dopo circa un’ora e mezza , ci rialziamo, ci ricomponiamo e molto
assetati poiche rimasti senza acqua, salutiamo i nostri amici a quattro zampe
che forse si aspettavano qualcosa da noi , ma non avevamo niente neppure da
mangiare , così dopo averli benedetti riscendiamo per il paese.
Dopo
esserci dissetati , passiamo tra
piccole piazzette che si affacciano direttamente sul mare dove sorgono
ristorantini all’aperto molto carini con sedie colorate , poi cerchiamo una
biglietteria per fare il Biglietto di ritorno , ma con gran sorpresa scopriamo
che non ce ne è neppure una aperta, nessun punto dove poterlo acquistare o
chiedere informazioni , fortunatamente il molo comincia a riempirsi di gente,
quindi la nave Alexandrov arriverà è già questo ci rincuora, alla fine chiamiamo
l’agenzia di Naxos e dopo alcune difficoltà di comprensione circa il nostro
problema ci dicono che il biglietto può essere acquistato anche a bordo.
Arriva la
nave , finalmente salpiamo, all’entrata spieghiamo il problema per l’ennesima
volta, così un ufficiale ci accoglie con gentilezza ma dopo aver pagato il
passaggio non ci rilascia i ticket, dicendo
che va bene così perche li per li non aveva il blocchetto,
secondo me si è intascato i soldi ricavandone una bella mancia….
La storia sarebbe stata da approfondire ma alla fine abbiamo lasciato
cadere la cosa, l’importante per noi era
essere certi di tornare a Naxos.
Torniamo in
hotel stanchi , ma soddisfatti di aver potuto mettere piede su un’altra isola
greca, ma anche di aver scelto
Naxos rispetto alla sua sorella Paros.
Il giorno
seguente lo dedichiamo ad un giro parziale dell’isola, vedere l’interno di Naxos
è essenziale per capire in maniera più approfondita il carattere di questa
terra. Così affittiamo una
automobile di piccole dimensioni in una agenzia presso Agios Procopios,
partiamo muniti di carta geografica e imbocchiamo subito una strada che
dalla periferia della Chora iniza a salire sulle montagne.
Il primo
obbiettivo previsto era il tempio di Demetria , ma per errore imbocco una strada
parallela che ci introduce nella regione di Potamia,
qui subito ci rendiamo conto della
purezza dell’isola, qualche paesino nascosto tra i monti come
Ano, Messi e Kato, piccole zone agricole, greggi di pecore e capre
che ogni tanto si affacciano sulle strade deserte.
Più saliamo e più il paesaggio si fa caratteristico, ci ritroviamo in una
zona dove affiorano rocce marroni compresse e stratificate, sembra di essere su
marte …. scopriamo che Naxos è un
vero campionario geologico a cielo aperto,
sull’isola infatti affiorano rocce di tutti i tipi, da quelle intrusive
quali i graniti ai marmi bianchi a
quelle metamorfiche che sono
state sottoposte a forti pressioni e
temperature, inoltre nel nord si estrae lo smeriglio minerale durissimo.
Arriviamo a
Chalki ( anche Halki) ,
piccolo paesino , molto molto carino che vale la pena visitare con le sue
botteghine, distillerie e taverne greche,
lo si gira con poco tempo a piedi.
Proseguiamo sulla statale che continua a salire in altezza, passiamo per
Filoti
dove entriamo nella regione dei monasteri , alcuni li fotografiamo a
distanza ma purtroppo non abbiamo il tempo di approfondire le visite visto il
nostro esteso itinerario.
Ci fermiamo però per ammirare splendidi
panorami dell’isola, fino ad accostarci allo
Zas , o meglio al Monte Zas, il
picco più alto dell’isola con i suoi 1004 metri e la sua poderosa struttura di
vera montagna, noi lo ammiriamo dai
sui fianchi , ma se uno avesse tempo varrebbe la pena fare una bella scalata
fino in vetta. Continuiamo a
guidare in maniera molto piacevole, le strade sono libere e attraversano
splendidi paesaggi , nonostante ci sono molte curve.
Arriviamo così a
Apeiranthos,
parcheggiamo e la visitiamo per bene, è un posto che sembra essere fermo
nel tempo, arietta fresca che solleva dal caldo sentito fino ad ora, vicoli
molto carini dove il marmo abbonda,
infatti il nome del paese deriva da
“paese di marmo”, inoltre si gode di vedute spettacolari
sul paesaggio circostante dalle
varie terrazze che ospitano accoglienti localini.
Una Grecia molto genuina, che ci fa anche venir voglia di mangiare.
Assaggiamo un formaggio buonissimo e insalate greche con feta e verdure
molto fresche.
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Chalki | Apheirantos | Regione dello Zas | Skado |
Il tempo
passa e siamo costretti a proseguire il viaggio , la nostra meta finale è il
paesino marino di Apollonas nella costa nord.
Per
raggiungerlo bisogna guadagnarselo, la strada è piena di salite, discese e
tornanti , al tempo stesso spettacolare ed emozionante per chi guida, si arriva
in alto vicino Skado dove si gode di
un panorama su tutta la costa nord e poi di li si comincia a scendere
rapidamente e a volte vertiginosamente verso Apollonas ,
calando di tanti metri ogni chilometro percorso,
la cosa incredibile è che in tutti questi percorsi abbiamo incontrato
pochissima gente, tra qui alcune coppie di robusti americani in quad arrostiti
come peperoni.
Scendi
scendi finalmente arriviamo ad Apollonas,
il paesino è molto carino ,
piccolo lungomare su una baia incantata dove si affacciano alcuni
sonnolenti locali, ognuno dei quali con
una persona sulla porta che senza essere invadente
sembra volerci invitare a bere qualcosa, d’altra parte non sono molti i
viaggiatori che arrivano fin qui.
Facciamo
uno splendido bagno nell’acqua che qui assume un colore piu verde che celeste,
limpida e piena di pesci, la natura sovrana si fa sentire e dopo
poco anche dei bambini che con filo ed ami riescono a pescare un bel
polipo che purtroppo sarà destinato a fare una
brutta fine.
Dopo un po’
lasciamo il paese visto che la giornata volge verso il tramonto e per tornare a
casa dobbiamo percorrere una lunga strada
tortuosa. Prima di lasciare Apollonas , visitiamo il
Kuoroi,
una delle statue di marmo che rappresenta un giovane uomo, probabilmente
il Dio Dioniso, la divinità più diffusa in questi luoghi lunga circa una diecina
di metri , lasciata incompiuta ancora attaccata al marmo della cava ,dove gli
scultori la stavano lavorando, probabilmente perche il regnante di quei tempi
aveva dato ordine di sospendere tutti i lavori artistici.
Questo
posto ci ha davvero toccato, vedere
questo capolavoro risalente al VII secolo A.C. (e non è l’unico dell’isola)
lasciato in un posto abbandonato e accessibile a chiunque in mezzo alla
campagna, quando questo potrebbe essere un sito archeologico di prim’ordine , mi
fa pensare da una parte che il turismo su quest’isola non ha ancora una grande
rilevanza , ma che purtroppo
l’archeologia non viene per nulla considerata, nonostante la presenza di queste
opere notevoli.
Riprendiamo
la strada costiera che da Apollonas ritorna verso la Chora di Naxos,
anche questa attraversa paesaggi spettacolari , con scorci a picco sul
mare, in fondo ci sono alcune spiagge che avrebbero meritato una escursione , ma
il tempo non c’è. Interessanti anche le zone più interne, si passa
alcune dighe artificiali come
Fanoromeni , poi la
Valle di Eggares e il paesino di
Galini .
Dopo circa
20 km di strada solitaria dove siamo stati superati solo da due autovetture, tra
cui un pick-up con un grosso cane seduto dietro che ci guardava con la lingua di
fuori per il caldo, finalmente riemerge dietro una collina la bianca Chora,
siamo al tramonto , i colori sono
spettacolari , tutto si tinge di arancione ed il sole comincia a
scomparire dentro il mare.
Questo giro
è stato davvero bello, non si può non fare almeno una volta , ma allo stesso
tempo ci siamo resi conto di quanto sia grande l’isola, sicuramente varrebbe la
pena effettuare più giorni di escursione diretti in varie zone, ad esempio verso
la costa est che noi non abbiamo visto e verso il selvaggio sud, i posti
richiedono tempo per essere raggiunti considerando che il paesaggio è montuoso,
arcigno e spesso impegnativo nella guida.
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Apollonas | Kuoroi | Fanoromeni |
Ultimo
giorno di permanenza a Naxos , al mattino riconsegno l’automobile, i gestori mi
fanno un appunto su un piccolo graffio sul paraurti che neppure si riesce a
vedere e mi chiedono se c’era pure
prima che la prendessi! Io
ignaro non ne sapevo niente, comunque tutto è finito velocemente senza problemi.
Così concludiamo di nuovo in
relax sulla spiaggia di Agios
Procopios, davvero bella e poi nel pomeriggio torniamo nella Chora, per finire
il viaggio , non poteva mancare un giro attorno alla
Portara, ovvero il tempio di Apollo
simbolo dell’isola che si innalza sulla collina di Palatia,
anche questo iniziato circa 500 anni prima di Cristo ma non completato,
le colonne sono imponenti e pesantissime probabilmente era stato dedicato a
Dioniso.
Il posto è
davvero suggestivo, spettacolare visto che è anche l’ora del tramonto , uno di
quei luoghi che rimangono impressi nella mente , probabilmente per sempre. Ci si
trova quasi su un promontorio dalla quale si gode del panorama di tutta Naxos è
il posto giusto per fare delle belle fotografie.
In tarda notte
torniamo in hotel , nella piscina come ogni sera cadono dei grossi
insetti e lottano fino all’ultimo per
non annegare, provvediamo a tirarli fuori,
ne abbiamo salvati almeno 4 o 5 a serata …..
Comincia
così la preparazione dello spostamento di ritorno , di nuovo via mare che ci
riporterà a Mikonos, stavolta però passeremo la notte sull’isola , quindi con un
po’ di tempo per poter vedere qualcosa.
Salutiamo
Gianni , il simpatico flemmatico ragazzo della hall ,
tondetto robusto e barbuto , somigliante un po’ a Bruto di Braccio di
Ferro , quando parla lui , anche con un buon italiano ti fa veramente rilassare
.
Poi con un
taxi partiamo per il porto, l’ultima
fotografia è per la caratteristica
laguna che si estende poco a sud del paese dai colori davvero straordinari e poi
eccoci di nuovo davanti alla nave Katerina.
Lasciamo
Naxos con grande nostalgia e dispiacere , avrebbe meritato almeno un’altra
settimana per la sua completa esplorazione , è un’isola dal forte carattere , di
quelle che lasciano il segno.
Fortunatamente il viaggio non è ancora finito, abbiamo
ancora un giorno per poter mettere
almeno un piede sulla famigerata Mikonos.
Durante il viaggio in nave che si svolge tranquillo, mi rendo conto che
tra i documenti di viaggio non ho più il Voucher della prenotazione dell’hotel
per l’ultima notte e tra l’altro non ci ricordiamo neppure come si chiama e dove
è posizionato esattamente, cerchiamo dappertutto ma nulla nessuna traccia,
l’unica speranza è che come ci è stato promesso qualcuno verrà a
prenderci al porto per portarci in loco.
Per fortuna
arriva un simpatico ragazzo toscano , che ci spiega dove siamo posizionati,
anche qui c’è stato un malinteso nel pacchetto, noi avevamo capito che l’hotel
era dentro il paese invece è in una baia sul mare, ma non ci sono problemi.
Dopo
qualche km di pullmino arriviamo in località
Gialos, ma sembra fatto apposta ,
alla reception dell’hotel le ragazze
ci fanno storie, neanche ci presentiamo e ci dicono che noi siamo in un altro
albergo e non abbiamo prenotazioni presso di loro,
guarda caso proprio l’unica volta che durante un viaggio
mi sono perso un voucher .
Cosi
cominciamo a discutere , sicuri che la nostra prenotazione deve esserci per
forza, le ragazze nonostante siamo all’inizio di giugno , sono abbastanza
stressatelle da lavoro, parlano un inglese non perfetto ma veloce , capiamo
subito che qui i ritmi non sono quelli di Naxos e cominciamo già ad avere
nostalgia del nostro amico Brutos che nella tranquilla e ampia hall del Naxos
Palace ci dava consigli rilassandoci con
la sua voce flemmatica, un altro mondo.
Finalmente
riusciamo a fargli capire che c’è un intermediario che ha fatto tutto per noi
e alla fine riescono a trovare i nostri
dati , esclamano contente , sentendosi anche un pò in colpa per il
disagio creato!
Anche noi tiriamo un sospiro di sollievo.
A parte
questo , l’hotel Petinos è davvero bello, tutto bianco , basso
incastonato tra la roccia e piante di fichi e altri alberi
caratteristici, le stanze eleganti , anche se senza finestre, solo porte
comunicanti con i vialetti esterni, un posto da consigliare vivamente.
Ma la
nostra curiosità è di fare almeno un giro nel mitico paese, visto che siamo già
nel pomeriggio, cosi saltiamo sul primo autobus, stracolmo di gente e arriviamo
al capolinea di Fabrika, importante stazione dell’isola.
Percorriamo
i primi vicoli e ci rendiamo subito conto della bellezza della cittadina, tutta
bianca, casette rifinite, persiane e scale intensamente colorate, negozi
importanti, nulla è lasciato in
abbandono, la massima esaltazione del paese greco.
Il resto lo fa la gente, nonostante siamo all’inizio di giugno è
abbastanza piena, il pubblico è
vario e multietnico, dalle famiglie con bambini, a giovani ragazzi, coppie,
personaggi stravaganti , gente di varia
natura sessuale , donne mature ben vestite , forse qualcuna del mestiere,
orientali mascherati , poi tutti i lavoratori dei locali, buttafuori ,
buttadentro, procacciatori di clienti per i ristoranti, locali di tutti i tipi ,
una vera giostra vivente!
Dopo un
giro casuale arriviamo nella cosidettà
“Little Venice” una delle baie caratteristiche dove si innalzano i mulini
a vento e si ammirano le case a picco sul mare, è un palcoscenico per le
fotografie, qui c’è talmente tanta gente da dover scappare via,
arriviamo poi al Cinema all’aperto per poter vedere i pellicani che li
dimorano ma ci dicono che stanno già
dormendo. Peccato!
Arriva
l’ora della cena, non ho soldi liquidi e fatico molto per trovare un bancomat
abilitato, i prezzi dei ristoranti sono molto alti , non c’è proporzione
con qualsiasi altro posto della Grecia, a
chi interessa la cucina italiana questa è
ben presente , ma per un piatto di
spaghetti sborsi tra i 15 e i 18 euro a secondo del tipo.
Noi risolviamo la serata con una
pita vegetariana.
Continuiamo
a giare per il paese e dopo i primi
impatti visivi avuti finora, l’occhio si accorge anche di alcuni artefatti, in
effetti queste splendide casette bianche perfette nella loro architettura in
realtà non sono tutte
originali in muratura , ma spesso sono
ritoccate con del cartongesso e altri materiali che perfezionano la loro forma,
ad esempio le aggiunte di muretti e scalini finti, ciò per rendere tutto più
bello esteticamente , una sorta di restaurazione eccessiva!.
Cito questa
definizione molto appropriata per definire Mikonos non fatta da me , ma da chi
viaggiava con me …. “Mikonos è come una
donna molto bella , che ancora non contenta
della sua bellezza , si ritocca per esserlo ancor di più fino a diventare
stucchevole….” ,
credo che questa renda molto
l’idea, senza fare troppe descrizioni.
Torniamo in
hotel , autobus nuovamente stracolmo (non come a Naxos), dormiamo nella nostra
splendida camera e al mattino facciamo colazione nella terrazza che si affaccia
nella bella Baia di Gialos, mare
verde con spiaggia stretta, unsignore giapponese tiene al guinzaglio un cane
straordinariamente bello, sembra che anche lui sia adeguato all’ambiente
circostante.
sicuramente Mikonos ha moli bei posti
anche di mare con spiaggie molto carine, noi non abbiamo avuto il tempo di
girarla.
Sicuramente
possiamo dire che Mykonos è un posto
unico e caratteristico, tutto da
vivere, ti senti subito
coinvolto dalla
sua atmosfera mondana festaiola , noi abbiamo avuto poco tempo a
disposizione per dare una più ampia
descrizione, , da quello che ci hanno riferito ci sono posti di mare molto
belli, anche per chi ama stare più
tranquillo .
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Mykonos centro | Mykonos Little Venice | Mykonos Gialos |
Conclusioni
Per
concludere direi che la nostra scelta di Naxos è
stata quella giusta,
era il posto che stavamo cercando tra le varie isole , è davvero un
bell’esempio di Grecia, pulita ,
sicura e affascinante tutta da scoprire , uno dei mari più belli del
mediterraneo. Non è stata sfruttata
dal turismo di massa, mostra ancora tanta genuinità riscontrabile nella gente ,
nei paesaggi e nelle tradizioni, invece Paros e Mykonos
per quel poco che abbiamo potuto vedere sono molto belle e
frequentate , sicuramente più sfruttate turisticamente, hanno una atmosfera
diversa che mi ha fatto sentire più turista da spennare , piuttosto
che viaggiatore.