Prima
parte
L’elaborazione
polifonica del canto gregoriano
Il
Settecento propone ancora in alcune particolari situazioni culturali e
geografiche, un’amplificazione polifonica del canto gregoriano simile al
falso bordone. In questi brani tratti da un kyriale della cattedrale di
Osimo (forniti al nostro ensemble dal M° Francesco Luisi) si potrà
notare come la linea si perde all’interno dell’armonia evidenziando le
influenze della musica dell’epoca.
L’Ordinarium
Missae di questo kyriale non è stato mai eseguito in epoca moderna nella
sua versione completa, sarà particolarmente apprezzata la sonorità del
coro maschile utilizzato a tre e quattro parti.
Tracce
di gregoriano nel Romanticismo
Alcuni
tra i più importanti musicisti dell’Ottocento furono affascinati dalla
modalità e dalla semplicità delle linee del canto gregoriano. Pur non
utilizzando spesso le melodie antiche affrontarono l’estetica e le
caratteristiche musicali della musica monodica medievale.I tre brani
proposti, preceduti da uno in canto gregoriano, evidenziano le scelte
differenti dei tre autori di area tedesca. Se in Liszt la melodia sarà
molto evidente ed armonizzata tonalmente, in Brahms si potrà cogliere la
scelta polifonica simile alle elaborazioni rinascimentali mentre Bruckner
unirà questi due aspetti impostando il brano in modo lidio.
Seconda
parte
Linea
e Parola nel Novecento
L’epoca
moderna e quella contemporanea hanno riscoperto varie caratteristiche
musicali ed estetiche del conto gregoriano. Il rapporto con la parola, la
vocalità “non spinta”, la modalità ed altre caratteristiche sono
state riprese ed utilizzate come fulcro creativo per nuove opere.
Certamente l’elaborazione delle melodie è stata la principale
caratteristica di queste composizioni che però non si limitano ad
armonizzare o elaborare delle linee antiche. La scelta di un programma che
propone autori di aree geografiche e culturali differenti consentirà di
ascoltare varie interpretazioni compositive dei temi gregoriani.
