APPELLO PER LA TREGUA OLIMPICA

SALT LAKE CITY 2002

ATENE 2004

TORINO 2006

Per il rispetto della Tregua Olimpica
e
lo sviluppo della Pace e dei Diritti Umani

Noi Popolo Olimpico e Cittadini del Mondo

ispirandoci alle parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan:

…the Secretary-General says that "together, the Olympics and the United Nations can be a winning team. But the contest", he added, "will not be won easily. War, intolerance and deprivation continue to stalk the earth. We must fight back. Just as athletes strive for world records, so must we strive for world peace".
He considers it a matter of great significance that the International Olympic Committee revived the ancient Greek tradition of the Olympic Truce, calling for all hostilities to cease during the Games. The Secretary-General joins the United Nations General Assembly "in urging all those at war to observe the Olympic Truce. This may sound unrealistic", he said, "but as any athlete will tell you, nothing happens without a dream"...

(by Fred Eckhard, Spokesman for the Secretary-General of UN - Millennium Forum, September 1 - 11, New York)

A tal fine, per evitare di perdere preziose opportunità anche in futuro, iniziamo con suggerire dieci proposte da discutere in un forum pubblico, quindi sottoscrivere e presentare sotto forma d'Appello all'ONU, all'UNESCO, alle altre Agenzia dell'ONU, al CIO e all'IPC

I giovani del mondo chiedono a tutti gli atleti, a tutti i dirigenti sportivi e a tutti gli uomini e i cittadini del mondo di firmare e sostenere questo Appello.

Chiediamo

  1. la sospensione di tutte le attività militari nel periodo dei giochi Olimpici e Paralympic;
  2. dichiarare le Olimpiadi patrimonio dell'Umanità e chiedere all'UNESCO la formalizzazione di questa richiesta (nonostante l'anomalia essendo un "bene intangibile");
  3. realizzare un forum mondiale del CIO, esteso anche alla società civile, alle associazioni e alle ONG, per favorire la discussione dal basso sulla riforma democratica del CIO stesso;
  4. inserire al primo punto della Carta Olimpica il rispetto e la conformità alla Dichirazione dei Diritti dell'Uomo; quindi per tutti i Paesi che presentano la candidatura ad ospitare i giochi il rispetto e la sottoscrizione:
    • della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e di tutti i trattati e tutte le convenzioni individuati come indispensabili dall'ONU;
    • delle risoluzioni ONU sulla Tregua Olimpica.
  5. costituire una specifica agenzia internazionale per la "Tregua Olimpica", costituita dai giovani di tutto il mondo (16-26 anni: veri e propri ambasciatori di pace), assistita da un comitato etico con premi Nobel della pace, olimpionici e personalità riconosciute per l'alto profilo morale e per l'impegno nei confronti dell'umanità. Il compito di questa agenzia sarà prioritariamente quello di monitorare, valutare e sancire il rispetto del Olympic social plan che tutte le città candidate ad ospitare i giochi avranno "l'obbligo" di presentare;
  6. attivare un forum pubblico permanente per discutere "l'Olympic social plan" delle città candidate;
  7. Che nella valutazione delle prossime città candidate ad ospitare i Giochi Olimpici e Paralympic sia considerata vincolante la parte di "Olympic Social Plain" riguardante l'organizzazione dei Paralympic games e che questa venga valutata dall'Agenzia Internazionale per la Tregua Olimpica;
  8. l'indicazione esplicita all'interno del Olympic social plan delle politiche a favore dei paesi terzi, delle politiche sociali (indicazioni delle strategie per la riduzione progressiva della povertà e la ricerca della piena occupazione), a favore dei giovani, delle minoranze, delle donne; esplicitare le azioni educative e formative e lo sviluppo delle figure professionali facilitanti questi processi (operatori di pace, mediatori culturali…);
  9. nuovo impulso alla lotta al doping attraverso una legislazione comune per tutti i paesi: impegno prioritario per lo sport giovanile e dilettantistico;
  10. legare tutti gli sponsor olimpici all'accettazione di un impegnativo e rinnovato codice etico e alla realizzazione di azioni a favore dei diritti umani;
  11. che nelle prossime risoluzioni ONU a favore della Tregua Olimpica il periodo della stessa sia esteso a tutta la durata degli Olimpic and Paralympic Games;
  12. che la Tregua Olimpica sia inserita come punto qualificante nell'intesa siglata il 20 ottobre 2000 tra il IOC e il IPC;
  13. l'unificazione del popolo Olimpico e Paralympico e dei suoi simboli con la realizzazione di alcuni eventi forti in comune, quali ad esempio la cerimonia d'apertura e chiusura senza soluzione di continuità, l'adozione di un unico medagliere, un programma con la coopresenza di alcune gare olimpiche e paralympiche; che i simboli Olimpici rappresentino l'unione di tutti coloro, sportivi e popoli, che si identifichino con gli ideali Olimpici; i simboli dell' IOC (cinque cerchi) e dell'IPC (tre gocce) siano utilizzati insieme durante tutto il periodo Olimpico e Paralympic e per tutte le attività Olimpiche e Paraolimpiche;
  14. concrete azioni di pace e di sviluppo umano e sociale sostenibile realizzate dal CIO e valutate dall'Agenzia internazionale per la Tregua Olimpica;
  15. che la Torcia Olimpica sia unica e la sua marcia di avvicinamento alla città Olimpica sia effettuata da tedofori in rappresentanza dell'umanità;
  16. Il significato metaforico più ampio della Tregua Olimpica sia inserito in tutti gli Education program Olimpici: mediazione dei conflitti, azioni di peace confidance, peace building, sviluppo sostenibile, realizzando condizioni favorevoli alla responsabile, libera e giusta cittadinanza multietnica e multiculturale.

Accogliamo la proposta dell'NGO PeaceWaves per il rispetto e la pratica della Tregua Olimpica e l'impegno di testimoniare a favore della stessa come "Ambasciatori di Pace"

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