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Guardiamoci dentro

Forse non lo sapete che:

In occasione del centenario della chiesa (1996) l'International Star Registry ha registrato la stella Lynx R 407 h15m 28.02.s D58°26'34.728" con il nome di Santa Maria del Suffragio.
Questa stella d'ora in poi sarà conosciuta con questo nome, che è registrato permanentemente nel registro del Cielo in Svizzera e anche nell'Ufficio dei Diritti d'Autore degli Stati Uniti.

Agli appassionati il compito di cercarla, noi ...entriamo a guardare


La chiesa di S.Maria del Suffragio


guardiamoci intorno con gioia e stupore



Striscia con logo multiplo

 

Questa sezione è prevista per presentare delle notizie sulla nostra chiesa e sulle sue attività generali
La chiesa si rinnova di continuo: nello spirito e nelle cose; noi vogliamo entrarvi sentendoci come a casa nostra per raccoglierci in tranquillità, allietati anche dalle cose belle che ci circondano e che lungi da sembrare un museo ci ricordano la crescita di anno in anno della casa comune

Il secolo fine 1902

Quasi esattamente 99 anni or sono anche la stampa "laica" ricordava la nascita della nuova chiesa che allora sorgeva nella prima periferia con il precipuo scopo di servire una comunità che nel volgere di pochi anni dai 16-18.000 abitanti degli anni 1880-90 era quasi triplicata

anno1902 Secolo Secolo anno 1902

La chiesa del Suffragio non è un museo e la guida d'Italia del Touring del 1939 su 156 pagine riferite alla sola città di Milano le dedica solamente 2 righe (viene menzionata la facciata lombardo-ogivale del 1927).
Quasi 40 anni dopo però, in un libro dedicato alla Milano fuori dal centro storico, le viene dedicata già una pagina intera che trascriviamo:

Luca Sarzi Amadè "Milano fuori di mano" ediz. 1987 ( pagg.62-63)

Quattordici tavole che fecero discutere Milano
Disorganica architettura neomedievale, ma pregevole arte moderna all'interno. S. Maria del Suffragio si nota subito, a sinistra, in corso XXII Marzo (Alfonso Parrocchetti, 1890-96, facciata di mons. Spirito Chiappetta, 1927).
Nella Via crucis, il volto sereno della Madonna, i volti caricaturali dei giudei, espressività e realismo, non lasciano spazio alle abitudini accademiche dell'epoca. Elogiata, tra lo scandalo generale, dal critico d'arte Leonardo Borgese, fu argomento di discussioni perfino sui tram. Allo stesso autore, Aldo Carpi de' Resmini (noto soprattutto per le vetrate del duomo), spettano gli affreschi delle pareti laterali del presbiterio: la Resurrezione e la Crocefissione (1946), che riflettono l'esperienza del maestro nei lager nazisti.
Lo spirito polemico con l'accademismo fascista emerge anche nel S. Antonio di travertino (1933), di Leone Lodi, altra opera precorritrice.
Questi scolpí anche la Madonna della Misericordia (1937), di alabastro di Volterra - che piacque perfino al cardinal Schuster, notoriamente contrario alle statue - nella prima cappella a destra; l'altorilievo marmoreo del Sacro Cuore (braccio sinistro del transetto); l'elegante candelabro marmoreo (1946) e la mensa dell'altar maggiore (1954, già altare del Sacro Cuore).

[Sommaria panoramica dell'arte sacra del nostro secolo: dal Trittico dell'Addolorata (altar maggiore) del Cisterna (1915); all'affresco di Raffaele Albertella (1946), nel braccio destro del transetto (altare di Ottavio Cabiati, autore pure della raffinata croce argentea, 1946, ora sull'altar maggiore). Sempre all'Albertella spetta l'Apocalisse, nell'abside, vissuta in un ambiente moderno, con personaggi a lui contemporanei (1946). Di Luigi Filocamo (1950) i due affreschi nel transetto: l'Adultera e il Figliol Prodigo. Del 1985 la statua di S. Monica, terracotta patinata, di Valerío Pilon, della Scuola Beato Angelico (seconda cappella a destra). Insolito il pavimento, misto di legno (rovere di Slavonia e teck) e marmo rosso di Verona (Mario Lombardi,1935, autore contemporaneamente del battistero con cupola di onice marocchino). Vetrate di Paolo Rivetta (ditta Grassi, 1984). Vecchio altar maggiore di mons. Chiappetta.]

Due belle tele secentesche ornano invece la sagrestia: il Martirio di S. Giovanni Battista del Nuvolone (restaurata) e una Sacra Famiglia che allude al Rubens.

La chiesa sorse a ridosso del cimitero di Porta Vittoria (donde la dedica al Suffragio), cinque ettari e mezzo, inaugurato nel 1827. Attorno erano i campi delle cascine Naviglietto, Marcona (appartenuta si crede a tal Marcone) e Regaglia (forse da "regalia" tassa feudale).
Nel 1896 il cimitero fu soppresso, e per mesi e mesi su una speciale vettura tranviaria, che s'inoltrava nel vecchio recinto per poi riprendere il cammino verso Musocco, venivano caricati sacchi di ossa umane.
Campo di calcio, nuove strade (le vie Mameli, Bronzetti e Marcona) e un quartiere - del primo dopoguerra - dell'Istituto per le Case Popolari riempirono in seguito il tratto di corso tra la chiesa e la preesistente Ca' di Pomm. (corso XXII Marzo 33, graziosa decorazione, appunto, a pomelli di ferro battuto).



Come si vede con il passare degli anni si è riconosciuto che c'è molto da ammirare; e non sono, qui sopra, ovviamente ricordate le opere posteriori alla ricostruzione del 1987 e tanto meno quelle recenti e recentissime che ricorderemo in questa pagina del sito.
Purtroppo non capita spesso di vedere qualcuno che si attardi a guardare le tante belle opere che ornano la chiesa.
Speriamo in bene!
Entrando trovate una piantina che qui si richiama. Guardiamola:

piantina.chiesa

LE ORIGINI
la storia dei "Suffragio" inizia nel 1889 con l'atto di compravendita del terreno ai margini dell'antico cimitero di Porta VIIttoria effettuato da don G. Riva allora parroco di Calvairate.
1890: Il 2 novembre, si posa la prima pietra. Autore del progetto della nuova Chiesa e direttore del cantiere fu Alfonso Parrocchetti.
1896: Il 31 ottobre la Chiesa viene consacrata dal Card. Andrea Carlo Ferrari e aperta al pubblico il giorno seguente, festa di Tutti i Santi.

NEL TEMPO
Ecco alcuni tra i più signifitivi interventi di completamento, abbellimento e modifica della Chiesa:
1915: Viene realizzato l'altare maggiore, su disegno dell'ing. Chiappetta, con il trittico pittorico di E. Cisterna.
1927: L'edificio viene concluso con la facciata progettata dall'ing. Chiappetta.
1942: La zona presbiterale, su disegno dell'arch. 0. Cabiati, viene rivestita di marmi.
1949: L'interno assume l'aspetto attuale con intonacatura a calce e pilastri ricoperti di mattoni rossi. Il progetto é ancora dell'arch. Cabiati.
1979: Si realizza la nuova zona presbiterale su progetto della scuola Beato Angelico.
1986: Il 20 marzo un dissesto statico impone la chiusura dell'edificio che, per quasi 18 mesi, subisce considerevoli lavori di ristrutturazione e restauro. Nell'occasione viene aperto il rosone della facciata.
1996: Il 31 ottobre, vengono collocati i nuovi portali in bronzo, le tre nuove vetrate dell'abside e viene ristrutturata la Sacrestia.

A)     S.Antonio   (L.Lodi)
B)     Via Crucis   (A. Carpi)
C)     Altare S. Giuseppe   (A. Martinotti)
D)     L'adultera   (L. Filocamo)
E)     La Resurrezione   (A. Carpi)
F)     Tritt. dell'Addolorata   (E. Cisterna)
         Altare   (Bassorilievo L.Lodi)

G)     La Crocifissione   (A. Carpi)
H)     Il Figliol Prodigo   (L. Filocamo)
         Battistero   (fonte F.De Vecchi - pala
         D. Morini)
I)     Altare di S. Monica   (V. Pilon)
L)     Il Natale   (P. Rivetta)
M)     Madonna della Misericordia   (L. Lodi)
N)     Portale in bronzo   (F. de Vecchi)

 

A chi desidera approfondire gli argomenti si consiglia di consultare i volumi degli architetti Faruffini e Trolli, editi a cura della parrocchia, reperibili sia in Biblioteca che in archivio e dai quali abbiamo attinto larga parte delle informazioni presentate in questa sezione:

S.Maria del Suffragio: una chiesa, un quartiere, la sua gente (1993)

Il vaso di alabastro (1998)

Le origini della Chiesa di Santa Maria sel Suffragio (1999)

Se volete proseguire vi sono parecchie cosette interessanti
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