Non
ricordare la figura di Giovanni Spano(Ploaghe 08\03\1803-Cagliari 03\04\1878)ci
sembra riduttivo per un personaggio che aveva svolta la sua attività
soprattutto nel capoluogo sardo e che aveva speso le proprie energie per la
ricerca e lo studio, dalla preistoria alla linguistica, dall' archeologia alla
letteratura, dal folklore all' arte, dall' epigrafia alla numismatica ossia
alla cultura in genere, prestando, tuttavia, maggiore attenzione alla linguistica
e all' archeologia.
Maestro di arti liberali(06\12\1821), teologo(14\07\18\25)sacerdote(marzo 1827),aggregato
al Collegio Filosofico dell' Università di Sassari(17\01\1831);per approfondire
i propri interessi si trasferisce a Roma dal 20\08\1831 al magio del 1834 dove
riprese lo studio dell' ebraico con l' abate Andrea Molza, studio che aveva
iniziato a Sassari durante il corso di teologia;il greco con il Dominicis e
poi con Emiliano Sarti; la fisica con lo Scalpellini;l' arabo con l' abate Michelangelo
Lanci; l' archeologia con il Nibby; fu, inoltre, uditore alle lezione di lingua
caldea e siro- caldea .
Nel maggio 1834 fu chiamato all' Università di Cagliari ad insegnare
Sacra Scrittura e Lingue Orientali ma, attirato dall' archeologia iniziò
le escursioni nella parte meridionale dell' isola e nella penisola. Dal 7 maggio
1839 all' ottobre 1841 fu direttore della Biblioteca Universitaria di Cagliari
che trovò disordinata e lui impreparato a dirigerla. Ottenne dai superiori
il permesso di approfondire nella penisola le proprie conoscenze in materia
di biblioteconomia e conservazione bibliografica: fu a Genova, Firenze, Pisa,
Bologna e Milano.
Lo Spano andava fermandosi per le sue pubblicazioni ed era conosciuto ed apprezzato
non solo nell' isola ma anche nella penisola .Accusato,ingiustamente,di aver
trascurato la cattedra per"le inerzie della lingua vernacola e per i gingilli
dell'archeologia", fu esonerato dall' insegnamento(31\12\1845) e gli fu
ridotto a un terzo il già magro stipendio da bibliotecario, ma fu aiutato
da Emanuele Marongu Nurra, vescovo di Cagliari in quegli anni, che lo stimava
e lo nominò canonico con la prebenda di Villaspeciosa.
Fu autore di numerose pubblicazioni tra le quali: l' Ortografia Nazionale(1840)
e il vocabolario Sardo- Italiano e Italiano- Sardo(1851- 1852) e nel 1855 fondò
il Bollettino Archeologico. Dall' agosto 1857 all' ottobre 1864 fu Retore dell'
Università degli Studi di Cagliari. Fece aprire al pubblico il museo(31
luglio 1859), donò la sua collezione archeologica ed artistica pochi
mesi prima del suo decesso dopo aver dato una suddivisione organica alla collezione
gia esistente; alla Biblioteca Universitaria di cui era stato direttore, riservò
le lettere della corrispondenza che intratteneva con uomini di cultura"
italiani e stranieri" dell' 800. Fra i numerosi manoscritti che lo Spano
aveva donato, ne figurano alcuni molto importanti ad esempio: il manuale di
orazioni in siriano che lo studioso aveva trovato nel villaggio di Florinas
che contiene molti versi della Sacra Scrittura che gli ebrei recitavano nelle
più importanti festività della sinagoga ed un formulario destinato
all' attività notarile in lingua sarda donato dallo Spano nel 1811 ed
appartenente ai secoli XVII-XVIII(quando si stipulavano atti pubblici in dialetto).
I vari aspetti dello Spano e l' alta influenza della quale godeva presso gli
intellettuali e gli uomini politici dell' epoca, si notano chiaramente dagli
argomenti delle sue lettere, inoltre fu anche eletto senatore nel 1871. Egli
era punto di riferimento e persona stimolante della cultura isolana.