Nel nostro
paese si sono succedute molte scorrerie esterne per opera dei Punici prima,
e poi dei Romani per giungere all'avvento dei Giudicati Sardi. Tutte queste
influenze contribuirono alla costituzione di un "rito sardo". In questi
anni nacquero a Ploaghe le grandi istituzioni ecclesiastiche: la Cattedrale
di S. Pietro e di
S. Michele di Salvennero.
La popolazione di Ploaghe è molto legata a questi luoghi, infatti molte
festività vengono celebrate nella zona di Salvennero come la festa del
25 aprile con messa all' aperto presso il nuraghe Ascusa e la festa di Sant'
Antonio Abate con una strana processione motorizzata.
Alcuni storici identificano Ploaghe come la città di Pluvio ed in seguito
Pioaghe o Plovaca per le frequenti piogge. Il parere del Nurra é invece
che Plubium derivi da impluvium (perla scarsezza delle acque) mentre G.Spano
affermò che il fondatore della città era Pluvio e pensa che il
nome derivi dal fenicio palegh: divisione del territorio per forza di vulcani.
A causa di tutte queste supposizioni non si sa con certezza dove fosse situato
il paese.
Sempre lo Spano nella "carta Antiquae Sardiniae" segnò Plubium
nel Logudoro.
Quello che certo è come ha detto il Ploaghese Antonio Satta (1940-1991)
che il paese venne chiamato più tardi Plouake o Plouaki.
All'inizio si pensava che Plovake fosse una curatoria autonoma, mentre poi alcuni
storici hanno pensato che si fosse confluita in quella di Figulinas (Florinas)
, assieme a Codrongianos, Cargeghe e Muros, ma questa è solo un' ipotesi.
La sola cosa certa è che Plouake o Plouaki si trovasse nel territorio
del Giudicato di Torres, o Logudoro, costituito da diciannove curatorie, che
comprendevano a loro volta 341 ville. Col passare del tempo questi territori
si sono spopolati a causa delle epidemie, dell' insicurezza delle campagne ecc.,
fino a restare solo cinque paesi quasi spopolati: Ploaghe, Florinas, Codrongianos,
Cargeghe e Muros.
La diocesi
La diocesi
di Ploaghe esisteva dal 1090 e perciò non ebbe alcuna influenza dai monasteri
della santissima trinità di Saccargia (1112) a san Michele di Salvenero
(1138).
La sede di Ploaghe era la più piccola di tutta la Sardegna ma era ugualmente
molto importante soprattutto perché era stata sede vescovile, ma anche
per la presenza della cattedrale di San Pietro in cui si conservava la testa
S. Ilario e di una delle dodicimila vergini, una spina della corona del redentore
e molte reliquie di santi.
Alla diocesi di Ploaghe vennero assegnate diciotto parrocchie, tutte nelle curatoria
di Figulinas.