Con la buona stagione

(Campagna – ‘97 –’98)

 

 

Con la buona stagione

e la casa nuova

e la primavera che avanza,

fra strattoni

di brutto e bel tempo,

c’è un guardaroba

già pronto che mi aspetta.

No, non vorrò più vestirmi

come una suffragetta

in congedo del color tortora

e del bruno del camino.

Saranno miei

i colori dell’aria,

dell’acqua e del sole,

dei prati e dei boschi,

dei fiori rigogliosi,

che sorgono qui,

da steli superbi e

consci della loro bellezza,

in questa terra dove

la cupola del Brunelleschi

si erge come fiore

da sbocciare sui tetti

terrosi delle case,

come fiore solenne

della Divinità nascosta

che si fa mura e

mattone e pietra,

nello sforzo degli uomini

oranti nel lavoro.