Fratello ti chiami (A un Massone)

 

Fratello ti chiami,

ma lo sei di te stesso

se nel professarti

disposto verso l’umanità,

in realtà l’escludi

con patti di fedeltà

a una congrega che

segreta e forte,

e chiusa all’uomo

solo e ignudo,

povero e abbandonato,

arroga a se

poteri e ricchezze

e fama,

spacciandoli

per doti donate

dall’Eterno,

ma che in realtà

 elargisce solo

ai suoi confederati,

e chi non è dei suoi

potrebbe pur

aver cervello

pari al Brunelleschi

o forza nell’arte

come Michelangelo

o qualsiasi dono,

che deve accontentarsi

di briciole e silenzio,

e di esser da parte

come persona

di cui non tiene conto.

Dico che il tuo patto

che vuoi mostrar benefico

è d’iniqua natura,

e che l’anticristo

s’annida nel tuo manto,

e niente farà

ch’io ti aduli

per ottener vantaggi

e riconoscimento alcuno

poiché io son di Cristo,

di Cristo e S. Francesco,

di Francesco e di Chiara,

di Chiara e tutti i Santi.

L’unico patto che ho fatto

e che farò sarà con Dio,

l’Eterno che niente di segreto

tiene di ciò che è bene,

per cui ancor più fratello

è l’escluso, il misero,

il disprezzato, il solo,

colui che niente conta.

Così fra “I Minimi”

sempre mi vorrò contare,

sicura che lui solo

misericordioso e santo

vorrà l’anima mia,

al giorno che volare

potrà verso di lui,

raccoglierla pietoso

tra le sue braccia

e dirmi:

“Vieni sorella mia”.

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