Fu terra di confine

(7 settembre 1999)

 

Fu terra di confine

che non volle

né Dio né il diavolo,

né il Comune

né i feudatari superbi,

qui si inviavano

quelli che la misericordia

sottraeva all’impiccagione.

Tali ceffi

graziati dall’esilio

trovavano

con quei del luogo

di impedita cervice

di metter su famiglia,

così si formò

tale gente

e se pare leggenda

che Borselli

si chiamò

perché luogo di posta

dove regolarmente

i borselli dei viandanti

venivan depredati

da quei di Castel Nuovo

pur tuttavia ciò oggi

parrebbe confermato

dai caratteri dei

discendenti odierni.

 

(A parte la radicalità di certe mie asserzioni che vanno prese considerandole nel genere “Dell’invettiva” la leggenda dell’origine del nome di Borselli mi è stata raccontata dal Signor Guido Meacci  originario di quassù (Fra l’altro bravissima e corretta e intelligente persona) che lavora al Comune di Pelago, ma personalmente mi sembra molto improbabile.)