La strana musica del’900

 

Un vecchio pianoforte suona

la sua musica roca

mentre dal disco scuro

esce l’immagine sfocata

di un ballo dell’età passata,

occhi di nero vestiti

fra le trecce sul capo tornite,

una strana ballata d’epoca

che non ha perso il suo torbido fascino.

La musica entra nel corpo

come una strana ferita,

si dubita ad un tratto e la vita,

appare un gioco un po’ sporco,

l’eterna stranezza dell’arte

si è impressa nel ritmo violento

di un canto, già prima di vento,

or pieno di languido incanto.

L’eterna purezza dei vasi          (Che significa perdinci?)

si è infranta fra il canto dei galli,

il pianto non ha sulla valle

il solito eco vitale.

Ribatte la musica a sordo,

si incanta, si spinge, si volge,

paura di un mondo sconvolto.

Ravvolge, ravvolge, ravvolge.

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