(11/4/99)
O Serenissima
Vergine
Maria
che
sulla rocca
guardi
l’Iugoslavia
vieni
ad armarti
tosto,
vieni
che
la guerra si spande.
Vieni
con le tue legioni candide
di
Angeli lucenti
con
a capo Michele
che
il nemico
si
spande e non è
quello,
ne quell’altro
ne
altri ma il drago
dalle
terribili fauci
e
dalle molte teste.
Vieni
Sovrana
di
dolcezza rivestita
a
sguainar la spada,
spada lucente
dall’abbagliante
fervore
che
tremor mette
nel
nemico umano.
Vieni
a dire:
“Verrò
se mai più
oserete
far
di
religione falsa favella
di
maligna schiera
che
io sono della celeste
pia
legione
signora
eterna
e
amo la mia vera
gente
senza guardar
se
di Maometto o
Cristo
ma solo
perché
figli
del
Dio nostro.
Sono
Sorella e Madre
dolce
e forte,
sono
la Donna
che
Dio dette alla sorte
di
umanità divisa e peccatrice.
Sono
Colei che tutto può,
sono
guerriera
più
di ogni schiera
sono
terribil
volta
in campo
ed
invincibil sono
così
che accanto
chi
Misericordia fa
sua
sorella,
e
Carità sua figlia
e
Umiltà sua madre,
allora
avrà con me
la
Sposa bella,
sposa
del Creatore
che
è suo Padre.
Vengo
e la terra
che
del dragon fu
sua
eredità a lui data
per
mio guidrigildo
verrà
donata,
così
per queste coste
e
le montagne e
l’amene
di fiumi
colline
e valli
il
mio nome sarà
nell’universo
il
più
cantato e fatto
a
lode e a verso.”
Lode
a Te o Signora
Cuore
Immacolato
diranno
i popoli
senza
più steccato,
lode
a Te o Bella
mia
Signora,
stritola
il serpe
e
fa di questa ora
e
questo luogo
la
tua portantina
così
che al Cielo
possa
venir prima
la
gente da tutto il mondo
o
mia Sovrana,
battendo
il petto,
mea
culpa ognora,
mea
culpa ripetiam
noi
Serbi e Albi,
e
ripetiam Croati
e
tutti quanti,
mea
culpa ripeteran
i
popoli tutti,
e
piangendo bacerem
il
mare e i flutti
dove
o Serenissima
Immacolata
Tu
posi
la tua sede
o
Unica da noi amata.