Piripì Piripò
felice me ne sto,
e guardo passar gli anni
e osservo gli inganni,
che chi volle apparire
poi dovette soffrire.
Piripì Piripò
felice me ne sto,
chi mantenne il suo
fu senza orgoglio e pruno
dell’esser ammirato
dal volgo e dalla schiera
della gente di maniera.
Piripì Piripò
felice me ne sto,
chi vuol viver contento
non deve aver tormento,
non può piacere a tutti
tantomeno ai farabutti.
Piripì Piripò
felice me ne sto,
se tu pazienti e aspetti
vedrai che chi fa i dispetti
avrà più lui da penare
che un battello in alto mare
sbattuto da tempesta
e con il vento in cresta.
Piripì Piripò
felice me ne sto,
di chi c’ aveva a ridire
di tutto il tuo agire
tu non ricordare
il male che fatale
sembra tornar indietro
su chi ti era contro.
Piripì Piripò
felice me ne sto,
fai che il tuo agire
sia diverso dal suo
al tempo del tuo patire
che un giorno non accada
che come una spada
il male non si abbatta
su te e la tua strada.
Piripì Piripò
felice me ne sto.
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