Può l’esser umano

(Campagna, notte di Natale ’98)

 

 

Può l’esser umano

rimanere equidistante

fra il bene e il male?

Certo che no

e tanto meno passivo,

ed è tale passività

già di per se stessa

un male che perpetra

chi dice voler fare

i fatti suoi e lasciar

gli altri fare i loro,

che se spesso è

inteso come tolleranza

per i così detti laici

questa è licenza

di commetter tutti i peccati

come se questi segreti o no

non intaccassero l’essenza

degli altri esseri,

come se la libertà dell’uno

finisse dove comincia

la libertà dell’altro

a scompartimenti stagni,

come se noi non si fosse

fratelli di uno stesso Padre

ma condomini

di un anonimo stabile

che si chiama mondo.

Questo spiega come

i così detti laici

che tanto ce l’hanno

con le religioni di tutti i tipi

a cui ascrivono i maggiori crimini

poi in questi due secoli

in quantità numerica

di assassini ne abbiano

fatti più loro

che tutte le religioni

messe insieme.

Gli è che non

credendosi fratelli

sotto falsa tolleranza

hanno presto odiato

tutti gli uomini

non più fratelli ma diventati

nemici e antagonisti.