S. Michele arcangelo

 

“Chi è come Dio?”

il tuo nome

o umile e grandissimo,

canta gloria a Dio

e fu allora

che al tuo onorare

volle l’Altissimo,

imprimere nel corpo

dell’uom di Dio

Francesco, le stimmate

che dal figlio suo

furon trasmesse,

come segno e simbolo

di somiglianza e onore.

Lassù sul Sasso Spicco

dove le ore passano

nel vento di bufere

o nella pace del sole,

là volle Dio

ripetere il Golgota

sul picco, dove

“Santo Monte non fu

più al mondo”,

col gesto che ordinò

e volle nel figlio

sua carne, e sua sostanza.

Così un uomo

come noi peccatore

ma di santità marchiato

anche nel corpo,

ebbe quello che

nostro Signore

volle e operò per

noi, quando morì

e quindi morto

fu sepolto,

e afflitti i suoi

risorse

al terzo giorno,

e fu detto il Risorto.

Così risorgeremo

anche pur noi

e il monte che

fu di luce avvolto,

come improvviso incendio

che dal Casentino

sua gente vide,

come d’incanto

sarà pegno

di nuova fede,

poiché se santo

è il monte,

più santi sarem noi,

che santificati

sarem dal suo percorso

non per nostre virtù

ma per colui,

che misericordia

dette ai figli suoi,

con il perdono

di tutti i lor peccati.

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