e brucia la gola,
in un letto disfatto
guardo e ammiro
le barchette del molo,
e la carta dell’Africa
di un antico esploratore,
e l’Arcangelo Michele
che mi sovrasta e protegge
con la sua spada sguainata;
cicalecci giungono
oltre la finestra serrata,
e il sole primaverile
e il passeggio domenicale
delle amiche a braccetto
a godersi la giornata.
Il naso è chiuso,
ma l’anima è libera e in tumulto
in cerca di nuovi lidi,
o forse è qualche grado di più
che mi fa sentire così,
come dopo una bevuta di birra
un giocatore di carte
in una notte di luna e di vento.