Voce della mia chitarra
sento una rondine che va,
sbattito di ali,
suoni lontani, mille richiami.
E’ la terra di Betlemme.
Uomini stanchi
che vanno sotto i loro fardelli,
la luna si è messa
fra loro e la strada,
senza paura è la contrada.
Terra di Betlemme,
penso a una notte senza splendore,
cerco la mano ed è già sul cuore,
dolce ritorno ad un mondo lontano.
Terra di Betlemme,
non c’è nel cielo che una stella,
la rosa è bella, la rosa è bella.
Le brocche pesano sulle spalle,
ma la strada porta alla valle.
Andiamo presto che il giorno arriva,
suonano i passi sulla salita.
Terra di Betlemme,
io vado e non so dove vado
nella notte assai chiara.
Mi ha detto qualcuno, per caso:
“E’ nato lì nella capanna”
e io vado, vado, vado,
perché può aver bisogno di me.
Mille persone vengono a frotte,
cercano un bimbo nella capanna.
L’alba arriva, arriva il giorno,
le bianche pietre piene di raggi,
ma nella stalla canta una mamma.
Terra di Betlemme.
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