e'
un'antagonista competitivo non specifico degli alfa-adrenorecettori: nel senso
che blocca sia gli alfa1 che i recettori alfa 2 oltre a bloccare i recettori
per la serotonina e causare degranulazione dei mastociti.. Alle dosi
utilizzate per via endovenosa nel trattamento dell'ipertensione il meccanismo
d'azione predominante è rappresentato da un'azione diretta sulla muscolatura
liscia, con conseguente rilassamento.
La
fentolamina è stata comparata alla papaverina circa gli effetti sul circolo
penieno. Entrambi i farmaci provocano una riduzione delle resistenze
arteriose, mentre la fentolamina, al contrario della papaverina, non determina
un incremento delle resistenze venose. Se iniettata da sola nei corpi
cavernosi provoca solo tumescenza, mentre se associata con papaverina provoca
erezione. L'emivita della fentolamina è alquanto breve (30 minuti).
E'
noto come la somministrazione endovenosa di fentolamina provochi tachicardia
ed ipotensione ortostatica. Raramente avvengono aritmie cardiache o angina
pectoris, mentre tale farmaco può provocare una stimolazione
gastrointestinale che si manifesta con dolore addominale, nausea, vomito e
diarrea. Tali effetti collaterali avvengono raramente con la somministrazione
intracavernosa.
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