CHIANG KAI SHEK

 

Jiang Jieshi nasce a Fenghua nel 1887 .

Uomo politico cinese,sale al potere come fondatore e presidente della Repubblica della Cina Nazionale nel 1949 fino alla sua morte.
Portò a termine gli studi militari a Tokyo dove,nel 1907, conobbe Sun Yat-Sen, fondatore del Guomindang (il Partito nazionalista cinese), al fianco del quale partecipò sia alla rivoluzione che portò alla costituzione della Repubblica Cinese (1911) sia alla successiva lotta contro Yuan Shikai, uno dei "signori della guerra". 

Inviato nel 1923 in Unione Sovietica per studiare il sistema sociale e militare dei "soviet", l'anno dopo assunse la direzione dell'accademia militare del Guomindang.
Il crescere dei conflitti interni al partito dopo la morte del suo fondatore nel 1925 non impedirono a Jiang Jieshi di portare a termine con decisione l'azione contro i centri di potere dei signori della guerra nelle regioni settentrionali. Nel frattempo maturò la rottura definitiva con la componente comunista del Guomindang, sfociata nel 1930 in una vera e propria guerra civile, che fu combattuta contemporaneamente al conflitto inteso a contrastare l'invasione giapponese della Manciuria.
Non essendo riuscito a impedire che le forze guidate da Mao Zedong sfuggissero all'assedio dei governativi con la Lunga Marcia del 1934, Jiang fu costretto a stringere con Mao una tregua per costituire un fronte comune contro i giapponesi. 

Il lungo conflitto sino-giapponese, sfociato nel più ampio scenario della seconda guerra mondiale, consentì a Jiang di rivestire il ruolo di rappresentante ufficiale della Cina nelle conferenze di guerra alleate, succedutesi a partire dal 1942.

Al termine del conflitto mondiale, nel 1945, si riaprì la guerra con i comunisti. Il regime, fondato sul potere personale di Jiang e della sua famiglia, si rivelò inefficiente e corrotto e si trovò ben presto in difficoltà. Fallita la mediazione tentata dagli Stati Uniti nel 1946-47, lo scontro volse presto a favore dell'esercito maoista, che nel 1949 obbligò Jiang a fuggire a Taiwan, assieme a oltre due milioni di seguaci. Con l'aiuto economico e militare degli Stati Uniti, il leader nazionalista fece dell'isola uno stato indipendente da lui stesso governato, perseguendo una politica di sviluppo economico che portò il paese a essere fortemente competitivo nel commercio estero.
Alla sua morte, avvenuta il 5 aprile 1975 a Taipei, gli succedette il figlio Jiang Qinghuo.

 

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